Superamenti intelligenti.

Lo humor di Elisa Mignani. Scritto per “Civico20”.

Girovagando su faccialibro mi sono imbattuta in un argomento al quanto spinoso.

L'obesità.

Argomento per me delicato in quanto è da una vita che lotto con il mio corpo così propenso ad assumere forme abbondanti.

Nei vari commenti noto una certa superficialità e, tanto per cambiare, molta critica sopratutto verso quelle modelle definite "curvy" che a oggi girano in passerella.

Tra le varie, vedo sovente scritto che sono malate e pertanto un cattivo esempio da seguire o da pubblicizzare come "glamour".

Come se all'improvviso fossero tutti interessati alla salute di queste donne, che fino a poco tempo fa, per quanto si sapesse della loro esistenza, venivano totalmente ignorate.

Mi vengono alla mente alcune riflessioni che ho il piacere di condividere.

Penso che dal momento che il mondo è vario, lasciamo perdere "è bello perché.." questo è discutibile, dirò solo che è vario; esistono persone di varie forme che orbitano in questa società, colpendo quindi vari settori, tra cui quello della moda.

Ebbene, anche le persone abbondanti credo che abbiano il diritto di vestirsi come piace a loro, sentendosi bene con se stesse, sentendosi valorizzate, perché no, piacendosi anche dentro un bel paio di jeans aderenti. Quindi visto che le modelle non sono altro che indossatrici pagate per sfilare mostrando un abito, mostrando come calza addosso ecc. non ci vedo niente di male nel proporre abiti destinati a una fascia in particolare di persone, indossati, appunto, da modelle over size.

Se poi queste riescono anche a trasmettere sensualità e femminilità perché no?

Certo, se siamo veramente preoccupati della loro salute, la critica e il giudizio dovrebbero essere le prime forme di pensiero da eliminare, basterebbe un po' di comprensione, basterebbe la capacità di accettare il nostro prossimo. Vedete, anche un malato terminale è, un malato, eppure credo che nessuno lo giudicherebbe per questo se dovesse sfilare a una passerella, credo che nessuno gli ricorderebbe la sua malattia. Inoltre trovo interessante come in una società profondamente egocentrica ed egoista, l'obesità sia una malattia in forte crescita, e non credo sia dovuto dalla facilità con cui si possa raggiungere al cibo. il cibo è un effetto non la causa.

In fondo, la bellezza è dell'anima, pertanto è dentro ognuno di noi, e potremmo imparare a dare più importanza a ciò che siamo piuttosto che, a come appariamo.

Detto questo, credo che ognuno di noi abbia qualcosa di fantastico da poter dare, ognuno di noi è assolutamente unico e bellissimo. dietro il nostro corpo batte un cuore che racchiude il gioiello più prezioso, sta a noi decidere a cosa dare importanza.

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Articolo pubblicato il 16/10/2017