G7 di Venaria concluso, bilancio positivo per Torino.

Sicurezza e politica a confronto per gli scontri tra forze di polizia e manifestanti.

 

Durante i servizi  di     ordine    pubblico   della   settimana del G7,   le forze   dell’ordine    con preparazione, grande spirito di sacrificio e   con una presenza discreta e     rassicurante, hanno fronteggiato il ciclone sicurezza, h 24 (di giorno e di notte), senza che   questo     comportasse alcun malcontento, nel rigido rispetto di turni estenuanti di lavoro e mettendo al primo posto la sicurezza pubblica.

Il turbinio del G7 è appena terminato, le previsioni funeste e disastrose  vaticinate,   sono state sistematicamente fugate. Ancora una volta la competenza delle Forze   dell’Ordine di   Torino ha avuto ragione con  uno  scrupolosissimo e   formidabile    servizio  d’ordine,   il cui   merito   va sicuramente   riconosciuto   all’Autorità di P.S.  per   la   capillare   attività di  coordinamento   e prevenzione  che   ha   interessato  la Centrale  Operativa della Questura e  i tanti contingenti e pattuglie sul territorio.

Non si è lasciato   posto   alle   intimidazioni  improvvisate e  disfattiste, respinte con misura ed effetto. Certo   non   sono  mancati  i consueti   momenti di    tensione    ma  sono  stati  subito ridimensionati.

Importante è stata la   notevole   presenza   di forze di polizia in Torino e in   aree limitrofe che, attraverso la giusta avvedutezza, anche in termini di controlli per scongiurare il terrorismo, non ha  affatto   turbato i   cittadini  che  hanno  continuato le loro  attività  quotidiane  in  assoluta serenità.

I sindacati  di  polizia si sono chiesti  quale  valore aggiunto  offrono alle  coscienze,  alle libertà sociali i  noti  manifestanti, se  concretizzano  il loro   operato, purtroppo,  sempre   più spesso, limitandosi alla metodica dell’aggressione alle forze di polizia e alle istituzioni, così come si sono chiesti  se sia stato giusto   l’appello   della   Consigliera  regionale del Movimento 5Stelle, la cui unica preoccupazione è stata di giustificare il pestaggio subito da un poliziotto e, come sembra, perpetrato da un manifestante e tutto questo,   nonostante che   la Appendino,   in seguito  agli scontri,  abbia   espresso   sostegno  alle   forze dell’ordine per gli   attacchi  subiti  e  augurato pronta guarigione agli agenti feriti.

La violenza non può mai giustificare, né mai essere giustificata.

Non è  così  che la  politica  può  funzionare, non  certo  attraverso  provocazioni  improduttive, giudizi   prevaricanti   quelli  legittimi e  costituzionali  della   magistratura.  Occorre  chiarezza, equilibrio. Se la politica non chiarisce se stessa, come può governare?

sc

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 15/10/2017