La malaria, una malattia insidiosa che deve essere riconosciuta fin dalle prime fasi per poterla curare

La malaria è una malattia infettiva, potenzialmente fatale, dovuta a diverse specie di parassiti appartenenti al genere Plasmodium.  Il parassita viene trasmesso agli esseri umani attraverso la  puntura di zanzare infette. Queste zanzare, vettori della malaria, appartengono al genere Anopheles.  Le manifestazioni cliniche della malaria sono molteplici. La malaria inizia con comparsa di febbre  da 8 a 30 giorni dopo l'infezione, che può essere accompagnata - o meno - di mal di testa, dolori muscolari, debolezza, vomito, diarrea, tosse. Possono verificarsi cicli carateristici che vedono alternati  alla febbre, la comparsa di tremiti , anche violenti con sudorazione fredda e intensa.

qefwewLa periodicità di questi cicli dipende dalla specie di protozoi coinvolti, e coincide con la proliferazione di parassiti  con successiva  distruzione  di globuli rossi, che conduce ad uno stato di anemia. La malaria causata dal Plasmodium  falciparum può essere fatale, se non trattata. In alcuni casi, i globuli rossi infetti possono interessare  i vasi sanguigni deputati all'irrorazione dell'encefalo ed è questa la forma cerebrale della malaria.

La malattia colpisce circa 100 paesi in tutto il mondo, in particolare le aree svantaggiate dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina. L'Africa è di gran lunga il continente più colpito con il 90% dei casi di malaria registrati nelle sue zone tropicali. Possono verificarsi epidemie durante gli spostamenti  delle popolazioni con bassa esposizione alla malaria verso aree altamente endemiche. Il Plasmodium falciparum è il genere  più patogeno e responsabile di casi fatali. È presente nelle zone tropicali dell'Africa, dell'America Latina e dell'Asia, è dominante in Africa; il Plasmodium vivax coesiste con il  falciparum in molte parti del mondo ed è presente in alcune regioni temperate. Il Plasmodium ovale, principalmente presente in Africa occidentale, non uccide, ma può causare ricadute fino a quattro - cinque anni dopo l'infezione primaria

Il ciclo del Plasmodium è complesso e coinvolge due stadi essenziali: una fase asessuata nell'uomo e una34tr324222 fase sessuata nella zanzara. La malattia viene  trasmessa agli esseri umani attraverso la puntura di una zanzara femmina Anofele, che si è precedentemente infettata dopo aver punto una persona con la malaria: la femmina, succhiando il sangue necessario al suo nutrimento assume il Plasmodiun , che verrà trasferito ad un soggetto nel momento in cui lo pungerà. Quando una zanzara punge una persona infetta, succhia una minuscola quantità di sangue contenente parassiti della malaria. Alla  puntura successiva, questi parassiti si mescolano con la saliva della zanzara e vengono iniettati nella persona che viene punta. Poiché il parassita della  malaria si trova nei globuli rossi di una persona infetta, la malaria può essere trasmessa anche attraverso la trasfusione di sangue, il trapianto di organi o a causa dell'uso condiviso di aghi o siringhe contaminati dal sangue.

La trasmissione di Plasmodium da un uomo all'altro avviene tramite la zanzara femmina, essendo i maschi estranei al meccanismo di trasmissione;  vi è un solo un caso di contaminazione diretta inter-umana, quando una donna incinta infetta il feto con un meccanismo di trasmissione  attraverso la placenta. La malaria pertanto non è diffusa da persona a persona, come succede per un raffreddore o per l'influenza, ed ancora non può essere trasmessa sessualmente. Non è possibile contrarre la  malaria dal contatto casuale con persone infette, sedendosi semplicemente  accanto a qualcuno che ne sia stato infettato.

I sintomi della malaria sono caratterizzati dalla comparsa  di febbre elevata e, almeno nelle prime fasi, ricordano una malattia simil-influenzale. Sono presenti brividi, mal di testa, dolori muscolari e un senso di spossatezza, via via ingravescenti. Possono anche associarsi  nausea, vomito e diarrea. La malaria può causare anemia e ittero, la colorazione giallastra  della pelle e degli occhi,  a causa della perdita di globuli rossi. Se non viene trattata tempestivamente, l'infezione può diventare grave e può causare insufficienza renale, convulsioni, confusione mentale, coma e morte.

Nella maggioranza dei casi i sintomi iniziano da dieci giorni a quattro settimane dopo l'infezione. Possono verificarsi ancora due tipi di malaria, da Plasmodium vivax e Plasmodium. ovale; in queste alcuni parassiti possono rimanere dormienti nel fegato per diversi mesi, resistendo fino a circa 4 anni dopo dalla puntura. fino a quando non si "attivano",  iniziando ad attaccare i globuli rossi causando l'insorgenza della malattia nella persona.

qewfdewqwwLa diagnosi deve essere il più possibile precoce ed il trattamento necessario alla guarigione deve essere iniziato il più precocemente possibile, prima che diventi grave e pericolosa per la vita del paziente. Sono disponibili diversi farmaci antimalarici e dovrebbero essere assunti fin dalle prime fasi della malattia. E' importante sospettare di aver contratto la malaria se ci si trova in un paese  in cui questa malattia è endemica o al ritorno da una zona a rischio , affinché la malattia possa essere  diagnosticata con certezza e trattata quanto prima.

Attualmente la diagnosi si basa sia su valutazioni  cliniche, volte a riconoscere i  sintomi della malattia, e controlli  impegnati ad isolare e a riconoscere l’agente causale, utilizzando test immunologici e attraverso l'osservazione al microscopio. Il quadro clinico è complesso, specie se le persone sono state sottoposte a profilassi antimalarica con farmaci verso cui hanno sviluppato una forte resistenza per cui il quadro clinico si può presentare in forma atipica, ritardando in tale modo il riconoscimento dell'affezione e il precoce trattamento.

Al minimo dubbio, specie dopo l'arrivo da paesi sospetti per la presenza di malaria, il cui elenco è facilmente rintracciabile nel sito del Ministero della Salute, sarà dunque opportuno recarsi da uno specialista infettivologo che sottoporrà il soggetto agli esami ematologici necessari al riconoscimento di una malattia pericolosa, ma curabile, se affrontata precocemente.

 

titolo : https://www.yourgenome.org/facts/how-is-malaria-treated-and-prevented

http://www.npr.org/sections/health-shots/2016/12/14/504732533/to-fight-malaria-scientists-try-genetic-engineering-to-wipe-out-mosquitoes

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Articolo pubblicato il 17/10/2017