Torino, Continua il declino della città, senza collegamenti internazionali

Lettera aperta di Mino Giachino alla sindaca Appendino

Nel giorni scorsi abbiamo pubblicato ampi stralci del Diciottesimo Rapporto Giorgio Rota su Torino le Imprese. Oggi ospitiamo la lettera documentata ed eloquente che l’ex sottosegretario di Stato Barlomeo Giachino, rivolge alla sindaca Appendino. Ci auguriamo che l’analisi svolta, che condividiamo e le conclusioni riportate siano almeno lette, se non capite da Chiara Appendino. 

TORINO senza collegamenti internazionali  non diventerà appetibile per investimenti esteri e continuerà il suo lento declino. 

Il ritardo della TAV ci sta facendo perdere la logistica, un importante polmone occupazionale, che si sta spostando a Milano.

“Cara Sindaca,

Ho riletto oggi la Tua lettera a La Stampa di sabato scorso, in cui smentisci il declino di Torino e francamente non so come fai, avendo Tu studiato alla Bocconi.

Dalla ricerca ROTA puoi vedere due slide significative, la 1.1.e la 1.7, dalle quali emerge chiaramente come la crescita del V.A.di Torino dal 2001 sia sistematicamente inferiore alla media nazionale, che come sai bene e’ tenuta Bassa purtroppo dalla Bassa crescita delle Regioni del Sud.

Salvo che Tu non abbia come riferimento la crescita del V.A. di Napoli.

Ma un’altra slide dice purtroppo che anche le esportazioni torinesi in questi anni sono cresciute ma meno della media nazionale.

Queste slide dimostrano come purtroppo le aziende che riescono ad esportare che sono meno del 20% del totale non ci danno tutto quello che potenzialmente potremmo avere.

Questo dato lo si poteva prevedere quando uno studio di Unicredit ci disse che le imprese torinesi da “Champions League “, cioè quelle in grado di competere nel mercato globale, sono solo il 4% del totale.

Parafrasando un detto antico, Torino, se non ha perso la spinta propulsiva, l’ha di molto ridotta.

Ora, se ci si vuole rilanciare la crescita della economia e del lavoro a Torino, occorre indubbiamente recuperare il terreno perduto sulla strada della Manifattura 4.0 ( un processo che come sai noi stiamo copiando in ritardo dalla Germania) sia attraverso gli incentivi previsti dal Piano Calenda sia con l’Innovation Center proposto dal Presidente degli Industriali torinesi. 

Ma io credo che da soli ,stante la quotidiana fuga verso Milano di aziende piccole e grandi torinesi, non ce la potremo fare.

Occorre cioè lavorare affinché il flusso di investimenti diretti dall’estero ritorni a contemplare Torino come una delle mete, ma senza i moderni collegamenti internazionali sara’ quasi impossibile.

Tieni conto che lo scorso anno gli USA hanno investito in Spagna oltre 10 miliardi in più di quanto hanno investito nel nostro Paese. 

Tre i motivi: Lentezza della Giustizia amministrativa, eccessiva Burocrazia e mancanza di infrastrutture.

Torino Oggi è peggio collegata col mercato mondiale di Milano e Bologna e pertanto è penalizzata nella scelta degli investitori internazionali.

La carenza di collegamenti internazionali e anche la perdita di una fetta consistente di manifatturiero poi ci stanno facendo perdere la logistica, che insieme al turismo e all’edilizia è un grande polmone di lavoro. 

Così da Torino se ne sono andate la Logistica della TNT (Ceva Logistic ) la Zust Ambrosetti, la Elia Trasporti etc.

In Germania dove anche grazie ai Verdi hanno investito in infrastrutture ferroviarie, portuali e aereoportuali la logistica e’ il terzo settore per occupazione con oltre 2,5 milioni di posti di lavoro.

Il Tuo Vice Sindaco, peraltro altezzoso, alla presentazione dello Studio Rota mi ha risposto che per la TAV mancano i numeri. Se usassi il suo “stile” gli darei dell’ignorante, nel senso che ignora i numeri.

Verso la Francia transitano 42,5 milioni di T. merci, dalla Svizzera 41.

Ma verso la Svizzera le merci al 70% viaggiano su treno e il 30% su strada mentre verso la Francia viaggiano al 93% su strada e solo al 7% su rotaia. Se vogliamo aumentare dal 7% al 30% il trasporto merci su treno puoi agevolmente calcolare quanti treni da 1500/2.000 Tonnellate si fanno con 10 milioni di Tonnellate di merce da trasportare verso la Francia.

Di a Montanari di studiare meglio e di essere più gentile almeno del Re che sicuramente ai sudditi rispondeva con maggiore gentilezza. 

A questo proposito Ti allego una Agenzia che segnala l’aumento del trasporto merci dalla Cina verso l’Europa secondo uno studio di Roland Berger, uno dei maggiori Centri di consulenza mondiale. 

Purtroppo mancando la TAV la linea merci del Sud arriva solo a Mortara o al massimo Novara cosicché le merci dirette verso Francia e Spagna passano sopra le Alpi e noi regaliamo soldi e lavoro ai tedeschi grazie ai NO TAV.

Con la TAV avremmo un forte impulso del turismo internazionale che da Parigi in poco più di tre ore potrebbe venire a visitare la Città amata da Nietzsche, vestita di bello dallo Juvarra e con il Museo Egizio più importante del mondo.

Ti ringrazio molto della attenzione e mi auguro che, a differenza di Di Maio, Tu voglia rispondere.”

Mino GIACHINO, 

335.6063313

http://www.trasportoeuropa.it/index.php/home/archvio/44-ferrovia/17166-il-treno-asia-europa-cresce-del-147-allanno

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Articolo pubblicato il 16/10/2017