Il lavoro condiviso - Il futuro con il co-working – La startup lavoro più di successo in Italia.

Talent Garden, la piattaforma europea per i talenti del digitale.

 

Abbiamo una  delle  Startup  più di  successo  in Italia, si tratta di spazi in co-working, spazi di lavoro condiviso. La condivisione c’è sempre stata a livello storico,  dai caffè letterari,  alle corti con i mecenati e, ancora di più, oggi in un mondo sempre più digitale, dove la presenza fisica, il vedersi, il bere il caffè insieme, diventa il vero elemento di contaminazione, il  momento  in  cui pensiamo, realizziamo, costruiamo  progetti  con gli  altri,  costruendo  relazioni, interazioni che sono il vero valore aggiunto in una vita sempre più digitale.

Che cosa sono gli spazi di co-working?

Si può affittare una scrivania, un’ora, un giorno, un mese, un anno con la flessibilità totale ma il vero valore aggiunto, è proprio l’idea del lavorare vicino agli altri, quindi  con  comunità  con  la quale entriamo in contatto.  

Questi spazi, in realtà, sono luoghi in cui basta iscriversi on-line e  potere accedere solo qualche ora o passare tutta quanta la propria attività lavorativa.  

La stessa  ispirazione  anima il  nuovo Campus di Torino, l’ultimo Campus  nato  all’interno della rete di Talent Garden, più di  3000  metri  quadri  di  spazio di co-working  nel cuore  di  Torino, davanti al Castello del Valentino,  progettati  da Carlo Ratti,  Direttore  del  Senseable  City  Lab presso il Massachusetts Institute of Technology(MIT) e fondatore di Carlo Ratti Associati. 

Chi lavorerà nell’Office 3.0?

I co-workers di Talent Garden, una piattaforma europea per i talenti del digitale  che  accoglierà circa  70  aziende (tra le quali Foodora)  e  350  innovatori, ma anche  studenti  e  docenti di un laboratorio didattico e prenderà il via il prossimo anno scolastico.  

Carlo Ratti Associati,  ha  aperto  un nuovo  edificio  alla  città e al giardino, con un nuovo corpo in  vetro   che  ospita  una caffetteria, una  caleidoscopica  installazione  di  Olafur  Eliasson, un frutteto e aree   verdi  progettate da  Louis Benech,  l’architetto  paesaggista  francese  che  ha ricostruito i giardini delle Tuileries a Parigi e il Bosquet du Théâtre d'Eau a Versailles. Anche qui, come in  tutti i  grandi  progetti  degli  spazi di lavoro  innovativi,  grande attenzione è rivolta al tempo libero, con tensostrutture sospese in una stanza di nove metri d’altezza, dove le persone possono saltare, camminare e riposare. 

Il progetto della Fondazione Agnelli, incarna la visione di un'architettura sensitiva e ricettiva, un passo   avanti  nel   modo    in  cui   le    tecnologie IoT   (Internet of Things)   possono   essere incorporate nell'ambiente costruito a Torino, in Italia. 

Che  cosa  non    funziona  più  nelle  architetture  delle  vecchie   aziende  con  le  loro gerarchie, i loro moduli, le loro scrivanie? 

L’idea   del  basare  la  valutazione del lavoro  più  sulle  ore  lavorate  e  su  quanto  si e capaci a rappresentare la propria bravura e non su quelli che sono i risultati che si vanno a generare. Forse questa e la grande differenza, il fatto che uno possa lavorare da dove voglia con che orari voglia e   venga  misurato  sulla  sua  produttività, su quello  che davvero è riuscito a costruire, questa è la grande sfida del nostro secolo.

sc

 

 

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Articolo pubblicato il 18/10/2017