Diciottesimo Rapporto Giorgio Rota su Torino la Geografia dell’Economia Torinese.

Segue dal nostro articolo pubblicato il 13 ottobre.

Come è stato descritto nei due capitoli precedenti, il tessuto imprenditoriale torinese ha visto continuare negli ultimi anni un processo di lungo periodo di progressiva terziarizzazione, in linea del resto, con le più generali dinamiche del mondo occidentale; al contempo, il peso del settore manifatturiero ha continuato a contrarsi.

Questo processo si è intrecciato (alimentandoli, ed essendone a sua volta alimentato) con quelli di trasformazione urbana del capoluogo e dell’area metropolitana. Come si è sottolineato, ad esempio, nel Rapporto «Giorgio Rota» del 2016, la riqualificazione delle aree industriali dismesse nella città di Torino è stata orientata soprattutto alla creazione di nuovi spazi ed edifici per servizi, uffici e insediamenti commerciali.

A seguito di tali processi, qual è l’attuale geografia della produzione e dei servizi nell’area metropolitana torinese?

Secondo il censimento del 2011, nelle unità locali delle imprese localizzate nell’area torinese lavorano 456.362 persone, ovvero quasi i due terzi degli addetti della provincia. Di esse, il 71,2% si concentra nel capoluogo, che pesa leggermente di meno in termini di popolazione residente (68,1%). In termini assoluti, le maggiori concentrazioni di addetti si registrano lungo un asse sud-ovest/nord-est da Orbassano a San Mauro, con valori particolarmente elevati nel capoluogo in corrispondenza delle zone centrali, di Mirafiori e dell’area Iveco a nord.

Se si guarda invece alla densità di addetti rispetto alla superficie territoriale, viene confermato tale asse sud-ovest/ nord-est, ma con una più forte concentrazione nelle aree centrali del capoluogo e un gradiente a decrescere verso le periferie e, quindi, verso la prima cintura (solo a Rivoli si registrano, nell’area industriale a sud di corso Francia, valori comparabili a quelli di diverse zone del comune centrale).

Andando a esaminare i principali settori occupazionali, emerge chiaramente che gli addetti di secondario (industria e costruzioni) e terziario sono distribuiti sul territorio in modo inverso. Ciò vale sia riguardo ai valori, sia come quote percentuali sul totale degli addetti. La distribuzione sul territorio del valore assoluto di addetti nel settore terziario (mostra una forte concentrazione nelle aree più centrali di Torino. Per quanto riguarda le quote percentuali sul totale degli addetti, emerge chiaramente il peso del settore terziario, che complessivamente incide per il 75% degli addetti totali e tocca quote superiori all’84% in buona parte delle aree del capoluogo, oltre che nei centri urbani di Rivoli, Moncalieri, Nichelino e Settimo.

Viceversa, gli addetti dell’industria sono concentrati nella corona ai margini del capoluogo, in particolare nei comuni a nord (da Venaria fino a San Mauro), a ovest (Rivoli, Grugliasco, Beinasco) e a sud (Nichelino e Moncalieri), raggiungendo i valori più elevati nelle aree in cui ricadono gli stabilimenti Mirafiori (a sud) e Iveco (a nord). Quanto al settore delle costruzioni, la distribuzione è più a macchia di leopardo, anche se maggiori concentrazioni sono riscontrabili in centro, nella parte nord del capoluogo, oltre che a San Mauro, Grugliasco, Rivoli e Moncalieri.

Scendendo a livello di divisioni, soltanto una è riconducibile al settore manifatturiero: la fabbricazione di autoveicoli, distribuita soprattutto nella parte sud-ovest dell’area torinese, oltre che nella zona Iveco (nella parte nord del capoluogo) e a Venaria. Fatta eccezione per la divisione relativa ai lavori di costruzione specializzati , che rispecchia sostanzialmente la distribuzione  del più complessivo settore delle costruzioni, tutte le altre divisioni prese in esame appartengono al settore terziario e tendono a concentrarsi nel centro del capoluogo, soprattutto, e nella parte sud-occidentale dell’area metropolitana più che in quella a nord-est. Fanno eccezione il commercio all’ingrosso e le attività di trasporto con concentrazioni elevate di addetti anche nella cintura nord-est.

Nel caso del commercio al dettaglio, che attualmente dà impiego a circa il 10% degli occupati dell’area torinese7 , confrontando il numero di addetti per area di censimento con la distribuzione delle grandi strutture di vendita emerge chiaramente il peso della grande distribuzione.

Un altro settore per cui sono possibili analisi spaziali di dettaglio subcomunale, grazie alla disponibilità di dati a livello di singoli indirizzi civici, è la ricettività turistica. Anche in questo caso, il centro di Torino mostra i valori più elevati, seppure con forti differenze tra il settore alberghiero e quello extralberghiero. Gli alberghi a 4 e 5 stelle, oltre a essere di dimensioni tendenzialmente maggiori rispetto a quelli di qualità più bassa (fatta eccezione per alcuni grandi alberghi a 3 stelle in posizioni periferiche), sono presenti soprattutto lungo il suddetto asse, oltre che nella prima cintura ovest con strutture più piccole (a Borgaro, Collegno, Grugliasco, Beinasco).

Con questo terzo articolo terminiamo alcuni dati principali del Rapporto, per coloro che desiderassero entrare nei dettagli, il Rapporto è scaricabile  (239 pagine) dal sito www.rapporto-rota.it .

 

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Articolo pubblicato il 21/10/2017