La minaccia dell’ora solare: come difendersi

Questo fine settimana torna l’ora solare ed è importante tenersi informati su come comportarsi

Da diversi anni, la classifica sulla qualità dell’informazione dei mezzi di comunicazione vede l’Italia piuttosto indietro rispetto alla maggior parte dei paesi avanzati.

Chiaramente la rilevazione riguarda soprattutto la politica e l’economia, argomenti sui cui si gioca sempre la partita della (dis)informazione.

Purtroppo, c’è da constatare che la disinformazione riguarda anche situazioni di altro tipo.

Questo fine settimana, come ogni anno a fine ottobre, l’ora legale lascia il posto all’ora solare, quella per intenderci che alle 16:30 tutti a dormire perché non si vede più nulla.

Per tutto il sabato, oltre a ricordarci di spostare indietro le lancette di un’ora, ma non quando vi pare col rischio di perdervi i programmi televisivi di prime time, ma rigorosamente alle 2 di notte, i telegiornali, e non solo, ci delizieranno con interviste a qualche Professore Docente Emerito di Storia dell’alimentazione nei Paesi Avanzati presso l’università di Roma 3 che ci darà l’esatta posologia con cui pranzare e cenare nei primi giorni successivi al cambiamento spazio temporale, pena il rischio di profondi scombussolamenti metabolici (vorrete mica rischiare di andare di corpo o svenire per mancanza di zuccheri sul bus per non aver seguito il consiglio di fare colazione quella mezz’ora prima per abituare i vostri bioritmi?).

Sino a qui tutto bene, nel senso che alla faccia del rating internazionale sulla nostra informazione, i mass media fanno il loro mestiere di comunicazione anche laddove l’argomento, quello dell’adeguamento metabolico al cambio di ora, possa sembrare di secondaria importanza.

Ci sarebbero, tuttavia, da dare altri dettagli anch’essi fondamentali per una corretta e meno invasiva transizione oraria.

Se ad esempio siete quelli a cui non interessa guardare Maria De Filippi o Carlo Conti in prima serata, e fate male poiché poi nei discorsi da bar non sapete di cosa parlare,  ma fate gli intellettualotti che leggono sino a tardi aspettando un film russo con sottotitoli in francese che inizia alle 2:30 di notte su Rai3, l’orario di programmazione terrà conto del cambio orario delle 2?

Se dovete prendere un low cost e pagarlo il meno che potete scegliendo orari impossibili per recarvi a Londra di prima mattina, siete sicuri che nel dopo Brexit la capitale britannica non abbia variato il proprio fuso orario per far dispetto a quei farabutti degli Europei?

Per non parlare poi di chi ha un cane in casa. L’animale, per il consueto giro dell’isolato, continuerà a seguire i propri bioritmi ragion per cui conviene alzarsi al mattino un po’ prima per non rischiare di trovarsi qualche bisognino in casa? Non aspettatevi certo che il Professore Docente Emerito di Storia dell’alimentazione nei Paesi Avanzati presso l’università di Roma 3 ve lo dica.

Cosa dire poi dei rinnovi contrattuali o cambi di tariffe apportati dal vostro operatore telefonico che di solito avvengono di notte. Di quel megabyte di navigazione che avete ancora a disposizione senza doverlo pagare a parte, l’operatore telefonico ne terrà conto o rischiate per questo mese di sforare di un euro e cinquanta? Non crediate che su questo tema il Professore Docente Emerito di Storia dell’alimentazione nei Paesi Avanzati presso l’università di Roma 3 vi dica qualcosa, anche perché dovrebbe farlo qualcuno dell’Authority per le Telecomunicazioni (ma purtroppo l’intervista al secondo è molto meno nazional-popolare).

Per questo fine settimana, dunque, non preoccupatevi dell’età pensionabile spostata di qualche mese in avanti da 69 anni a 69 anni e 4 mesi: ciò a cui dovete dare massima attenzione è quell’ora, da legale a solare, che potrebbe crearvi grossi problemi nell’immediato, ragion per cui, responsabilmente, il vostro amato Tg preferirà intervistare il Professore Docente Emerito di Storia dell’alimentazione nei Paesi Avanzati presso l’università di Roma 3 piuttosto che un esperto di previdenza che vi illustri come investire al meglio i pochi risparmi da mettere nel buco nero di qualche fondo pensione.



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Articolo pubblicato il 28/10/2017