L’unione dei divisi

Nell’Europa Unita sono sempre più numerose le richieste di autonomia e indipendenza

Pensate a quando vi recate a versare l’obolo annuale per l’RC auto. Pagate il premio assicurativo, spesso di diverse centinaia di euro, e poi a fine anno qualcuno potrebbe non avere nulla di ritorno (il che è auspicabile) mentre qualcun altro riceverà un indennizzo più alto di quanto versato (a fronte di qualche sinistro).

Il mutuo aiuto di coloro che partecipano  a versare i premi assicurativi è un po’ come quello delle Regioni di una Nazione le quali contribuiscono in maniera diversa a versare le tasse, a tal punto che qualcuno a fine anno si troverà a credito (tra quanto dato e quanto ricevuto in servizi) e qualcun altro a debito (spesso perché si trova in condizioni più svantaggiate).

Laddove qualcuno pensasse che sarebbe ora di finirla con l’avere Regioni che fanno da locomotiva al Paese mentre ognuno dovrebbe ricevere esattamente quanto versa, là è dove finirebbe il senso di Nazione e inizierebbe quello degli Staterelli, Ducati, Comuni dell’età medievale.

Questo è quanto è accaduto durante la campagna per il referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto, per l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna e per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.

La filosofia del chi fa da sé fa per tre può essere ulteriormente fatta a livello ancora più locale, tant’è che ad esempio in Piemonte due cittadine come Verbania e Biella si sono da molte tempo staccate da Novara e Vercelli poiché pienamente autonome nella loro ricchezza.

Lo si potrebbe anche fare a livello di città, in cui qualche circoscrizione comunale è più ricca, benestante rispetto ad aree disagiate guardate con distacco.

Lo si sta vedendo anche a livello più alto con Trump sempre più propenso ad un’America che vuole parzialmente uscire dai grandi accordi internazionali (patto di Parigi per l’inquinamento) o dall’UNESCO.

Questa idea per cui si può essere (quasi) completamente autonomi, poiché più ricchi, è un atteggiamento che ha preso piede proprio nell’ultimo decennio della grande crisi economica globale.

Nel mondo global, cercare di essere sempre più local può essere un’arma vincente solo sul breve periodo, poiché è impensabile poter affrontare le grandi sfide internazionali senza fare squadra.

Nei casi Brexit e Catalogna, per esempio, solo successivamente al voto popolare ci si è resi conto di quanto molti lavoratori e molte aziende abbiano minacciato di cambiare sede.

Nel caso Lombardia e Veneto, poi, si è fatta persino disinformazione facendo credere ai cittadini che l’autonomia avrebbe consentito di mantenere sul territorio il residuo fiscale, ben sapendo che per Costituzione, non è possibile trattenere il credito.

Se accadesse ciò, ossia che le tasse restino a completa disposizione di chi le ha generate, si porrebbe termine a quel patto di parità di diritti costituzionali che debbono essere garantiti ad ogni cittadino indipendentemente dal proprio reddito e della zona in cui vive.

Per poter garantire le stesse possibilità di studio a chi non le ha, le medesime cure per chi non ha i soldi, le stesse opportunità di spostarsi anche per chi abita in luoghi disagiati o periferici, in altre parole per poter consentire una equa redistribuzione del reddito, una Nazione fa leva anche su quel mutuo aiuto     tra aree diverse del paese e quindi per così dire attraverso un principio di solidarietà.

Nel momento in cui la crisi europea si è fatta più marcata, durante questi ultimi anni, ecco che è comprensibile, benché non accettabile, che le aree più benestanti del vecchio continente spingano per autonomie e indipendenze.

E’ bene che la politica, soprattutto quella europea, prenda atto che dalla possibile e auspicabile Unione Europea si rischi di andare ala deriva di una maggiore frammentazione tra Stati e dentro agli Stati, come se da soli si potesse correre meglio che uniti, quando siamo ben consapevoli che per affrontare le sfide di un mondo globalizzato ci vuole ben altro che poter fare a meno dei vicini.



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Articolo pubblicato il 05/11/2017