L'angolo della satira del Prof Giancarlo Pavetto - Imbonitori, vescovi e ciarlatani

Tutti insieme appassionatamente

 

Uno tutto calvo e con la pappagorgia. L’altro con la zazzera ispida ed irsuta e con una barba nera da terzo mondo. Uno tutto bianco, l’altro tutto nero. Uno che viene dagli Stati Uniti, l’altro un negro della Costa d’Avorio. Sono arrivati in Italia come missionari, con lo scopo di insegnarci a vivere e trasmettere a noi, poveri cristi, quella che ritengono la vera cultura. Sono infuriati perché nei loro paesi non riescono a battere chiodo, mentre in Italia sono trattati come guru dalle reti  RAI e MEDIASET, che non lesinano inviti nei loro talk show.

Ambedue si professano accaniti immigrazionisti e militano a sinistra.

 

Sono Alan Friedman e Michele Ahmed Karaboue. L’ivoriano almeno conosce l’italiano, l’americano (che è anche presidente di un’associazione culturale torinese) esibisce  sempre, quando conciona, la comica parlata propria di Stanlio ed Ollio.

 

IL VESCOVO DI BOLOGNA, tale Matteo Maria Zuppi ha definito “ingiustificabili” le espressioni di un suo parroco che aveva affermato, a proposito di una ragazza di 17 anni stuprata da un africano, “non ci si ubriaca con i magrebini”. Se ne deduce pertanto che per il vescovo Zuppi, bonum et iustum est per una minorenne frequentare di notte piazza Verdi, che in Bologna rappresenta il sito elettivo dello sballo per droga ed alcolici.

 

Dignum et iustum est per il bravo prelato è ubriacarsi in quella piazza con un magrebino.

Ed infine bonum et iustum est  appartarsi con lui in un luogo nascosto, dove venire stuprata. “Ingiustificabile” e degno di reprimenda sostenere il contrario. Forse per lo Zuppi, la colpa della ragazza sarebbe stata veramente grave se, ad ubriacarla  ed a stuprarla, fosse stato un italiano.

Ma nel caso di un immigrato, lo stupro assume un significato diverso alla luce della cultura bergogliana. Cosa c’è di meglio al mondo, per accogliere ed integrare nel proprio “intimo” un maghrebino, di un vero atto d’amore?

E’ bene che i turisti  non scendano a Bologna fino a quando la città sia nelle mani di personaggi come il Merola e lo Zuppi.

 

LA TRAVE NELL’OCCHIO. Non c’è opinionista debenedettiano o renziano, che, distrutto dall’esito delle elezioni in Sicilia, non denunci con voce sdegnata che alcune formazioni politiche minori abbiano distribuito borse di cibarie o qualche euro allo scopo di indurre le persone a votare per loro.

 

Sorvoliamo sugli euro distribuiti a cinesi, maghrebini e rumeni, per indurli a votare per Matteo Renzi  alle primarie del PD.

Ma è impossibile che questi colleghi giornalisti e frequentatori di talk show, come quello condotto al mattino dalla ruspante Serena Bortone, e da una specie di Jonny Stecchino (che sentono scricchiolare sotto i loro piedi la attuale piattaforma della RAI), non si rendano conto che negli ultimi anni in Italia imperversa un bulletto toscano, che in cambio di voti assegna a pioggia mance, mancette e bonus per decine di miliardi.

 

Con i soldi strappati dalle tasche degli italiani.

 

STRANIERO E’ BELLO. Chi non abbia potuto seguire l’informazione dell’epoca fascista e voglia oggi rendersi conto di cos’è una televisione di regime, può con tranquillità sintonizzarsi con RAI3 ed approdare in Agorà, la trasmissione renziana per eccellenza, condotta dalla suddetta poco serena e gesticolante Serena Bortone. Per gli ospiti che, a parte qualche eccezione, sono tutti di sinistra, ogni straniero è bello, buono e ci pagherà la pensione. Da oggi non solo gli immigrati, che il governo vuole accogliere sempre in gran numero, in ossequio ai diktat vaticani, ma anche i calciatori stranieri, per transazione, sono diventati una specie protetta.

 

E’ vietato  dire che la causa della debacle della nazionale di calcio sia dovuta anche al fatto che molte società calcistiche sono in mano a manager e proprietari stranieri.

 

E meno che mai si può affermare che molte squadre di serie A (una di queste si chiama proprio Internazionale) ed ora anche di serie B, sono solite schierare in campo otto o dieci stranieri, riservando solo uno o due posti ad un calciatore italiano.

 

C’è il rischio che una simile affermazione comporti, da parte dei cosiddetti democrat, sempre all’erta, la grave accusa di xenofobia ed anche quella di razzismo.

 

Si dice che Emanuele Fiano, uno dei cervelli fumanti del PD, stia varando una legge per sanzionare e condannare (vedi il caso dell’immagine di Mussolini sugli accendini) chi osi sparlare di ogni straniero che infesti le squadre di calcio che un tempo erano italiane.

 

 

 

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Articolo pubblicato il 17/11/2017