Palle Girate e altre storie – Cose curiose della Grande Guerra

Un libro che fa emergere aneddoti e storie delle Grande Guerra ‘15–‘18

La recente mostra la “Grande Guerra 1917 – Torino retrovia del fronte”, tenutasi presso i locali della Biblioteca Universitaria Nazionale di Torino dal 23 ottobre all’8 novembre 2017, prevedeva anche incontri tematici con il pubblico presso l’Auditorium Vivaldi.

Tra questi merita ricordare l’originale spettacolo musicale-conferenza avvenuto il 3 novembre c.a., condotto da Michele D’Andrea, la cui finalità era quella di far rivivere, attraverso la sua narrazione, supportata da filmati, episodi, canzoni, storie, spaccati di vita vissuta e sofferta dai soldati, graduati e ufficiali,  coinvolti in questo immane e cruento conflitto mondiale.

Il narratore, che è anche autore del volume “Palle Girate e altre storie – Cose curiose della Grande Guerra” - (Editore azzurra PUBLISHING) e vanta  un passato nella dirigenza del Quirinale, si è occupato di storia, comunicazione istituzionale e di araldica militare.

La sua conduzione narrativa dello spettacolo-conferenza, che ha reso gradevole e interessante l’incontro, è stata molto apprezzata dal pubblico presente con ripetuti e prolungati applausi.

In pratica il volume sopra citato riassume in modo completo il contenuto dello  spettacolo-conferenza. Inoltre c’è da evidenziare che  il volume è ricco di rare immagini d’epoca, supportate da didascalie e commenti sinteticamente esplicativi con una evidente finalità didattica.

Il libro, il relativo spettacolo-conferenza e la mostra sono un ulteriore significativo contributo alle manifestazioni del centenario della Grande Guerra ’15 – ’18.

Il volume merita di essere letto con attenzione e in particolar modo la prefazione al volume stesso da parte dell’Autore, sotto riportata.

“ La grande Guerra fu anche un forziere di aneddoti, storielle minute, perle umoristiche, casualità, buone stelle e cattive sorti messe in scena da un’eterogenea umanità militarizzata che cecava di esorcizzare l’orrore ricreando la rassicurante normalità del tempo di pace.

Per questo la diaristica dal fronte assume spesso la fisionomia della  cronaca spicciola di una qualunque cittadina italiana, popolata da galantuomini e profittatori, furbi e fessi, coraggiosi e vigliacchi, potenti e umili.

La storia ufficiale non si occupa di queste cose: guarda giustamente al quadro d’insieme e studia l’uomo in uniforme invece dell’uomo dentro l’uniforme che si veste, si lava, mangia, evacua, scrive, piange, ride, soffre, spettegola, uccide e muore.

Questo lavoro raccoglie appunto vicende di creature reali (persone, animali e piante) che dovettero affrontare, loro malgrado, la tremenda bufera d’inizio secolo lungo il fronte italo-austriaco. Ironici, grotteschi e commoventi, tutti gli episodi sono legati dal filo rosso del curioso e dell’inaspettato.

Un consiglio di metodo. Il testo va letto insieme con le fotografie, anche perché un conto è raccontare il fatto insolito, altro è mostrarlo: potrei descrivere nel dettaglio come s’indossavano le pezze da piede nel ’15 – ’18, ma solo immagini dell’epoca ne fanno capire l’aspetto e la funzione.

Peccato che per trovarle siano occorsi diversi mesi di ricerca e più di diecimila fotografie consultate.

Si comprende allora quale attenzione è stata riservata alla ricerca iconografica che ha coinvolto numerosi prestatori pubblici e privati – anzitutto l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito – ai quali sono immensamente debitore.

Fra i diversi spunti d’indagine (libri, diari, riviste, documenti d’archivio, cimeli, conversazioni), molti provengono dall’Associazione storica Cimeetrincee di Venezia, un sodalizio in cui si fondono rigore e passione, che ringrazio di cuore per aver preparato il miglior terreno su cui seminare”.

 

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Articolo pubblicato il 17/11/2017