L’impegno dell’Unione Europea per una Protezione Civile Europea più efficiente.

Il modello Italia preso ad esempio.

E’ ormai evidente che le emergenze climatiche sono sempre più frequenti e devastanti anche nel nostro continente.  Nasce così la necessità di migliorare e rafforzare la protezione civile europea, per dare ai cittadini dei Paesi Ue la percezione d’una tangibile risposta europea  a questo problema.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha voluto creare, nel suo Esecutivo, un gruppo ad hoc guidato dal commissario europeo Christos Stylianides, già responsabile della gestione delle crisi, oltre che degli aiuti umanitari.

Entro fine novembre, Stylianides intende mettere a punto proposte da presentare alla Commissione e ai leader dei 27, per riformare e migliorare l’attuale meccanismo europeo di protezione civile e ricostruzione a lungo termine. Nello stesso tempo, il gruppo ad hoc punta a semplificare il più possibile le norme che regolano il ricorso al Fondo europeo di solidarietà.

L’Italia  è stato il  punto di partenza di un giro di consultazioni in vista della formulazione delle proposte: Francia e Italia  infatti sono fra i Paesi meglio disposti sotto questo punto di vista mentre ci sono riluttanze da  dei Paesi nordici, anche se, dopo il passaggio inusuale dell’uragano Ophelia, le riserve paiono essersi attenuate di fronte alla constatazione dei rischi crescenti in funzione del cambiamento climatico.

In Italia, Stylianides ha incontrato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, a margine di un evento sul diritto internazionale umanitario organizzato presso la Scuola Ufficiali dei Carabinieri, e il capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli. Obiettivo delle conversazioni, è stato quello di  garantire il miglior supporto possibile in caso di emergenze e fornire risorse e strumenti per aumentare la prevenzione dei rischi all’interno dell’Unione europea per assicurare un legame più stretto tra prevenzione e capacità di intervento.

Nel loro colloquio, svoltosi presso la sede operativa del Dipartimento, Stylianides e Borrelli hanno condiviso la necessità di arrivare in tempi brevi a una proposta di riforma del meccanismo, capace di migliorare l’efficienza e ridurre i costi, specie in termini di vite umane. . A fine incontro, Borrelli – riferisce un comunicato – ha detto: “Aderiamo al progetto di rafforzamento della capacità di risposta ai disastri più frequenti e siamo pienamente disponibili a dare il nostro contributo per definire modalità operative coerenti ed efficaci. La protezione civile italiana metterà a disposizione la sua esperienza e le sue competenze”.

Per Stylianides  il contributo dell’Italia sarà fondamentale per lo sviluppo delle politiche europee in materia di protezione civile; infatti ha dichiarato che nel corso della visita ha avuto modo di apprezzare l’eccellenza del sistema italiano; secondo il Commissario, il  comune impegno sarà quindi quello di rendere più semplice e più efficace la capacità di risposta in modo che il meccanismo di protezione civile possa rappresentare la dimostrazione tangibile del sostegno dell’Unione europea verso i cittadini.

Ricordiamo che il meccanismo di Protezione Civile Europeo, attualmente  monitora le situazioni di rischio e si attiva su richiesta degli Stati: in Italia, recentemente, ha partecipato alla lotta contro i roghi molto estesi in Piemonte. Due Canadair croati hanno operato al fianco dei mezzi italiani, mentre il sistema satellitare europeo Copernicus forniva servizi di mappatura dei roghi a supporto degli interventi.

Lo stesso Copernicus aveva pure fornito sostegno agli Stati Uniti, nella lotta contro gli incendi in California e negli interventi per ridurre l’impatto degli uragani su Texas e Florida.

Ancora una volta però dobbiamo evidenziare  che le catastrofi dovute al cambiamento climatico, soprattutto per il nostro Paese , sono assai più devastanti del dovuto  a causa dell’incuria, delle attività illegali e della mancata prevenzione in materia.

 

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Articolo pubblicato il 22/11/2017