Regione Piemonte - Gioco d'Azzardo: ll Consiglio rimanda al mittente le pressioni indebite del Ministero

Da lunedì 27 novembre tutte le macchine che non rispondono ai requisiti dovranno essere spente e rimosse.

Approvato in aula con 31 voti favorevoli su 39 un atto di indirizzo presentato dalla maggioranza sulla piena applicazione della legge regionale 9/2016 ("Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico").

Giorni fa (nostre n.d.r.), in una lettera al Ministero dell’Economia, l’associazione di gestori Astro ha chiesto di sospendere l’applicazione del Preu (il Prelievo erariale unico, ndr) forfettario su circa 20mila slot in Piemonte, per le quali la nuova legge regionale per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo (l.r 9/2016) patologico impone la rimozione entro il 20 novembre;

A stretto giro, in un’intervista agli organi di informazione, Baretta, Sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, si era espresso molto duramente sulla piena applicazione della legge regionale, che a suo avviso aprirebbe a una possibile “responsabilità degli amministratori” per procurato danno erariale conseguente allo spegnimento delle slot-machine non a norma.

La legge, approvata dal Consiglio Regionale del Piemonte all’unanimità il 2 maggio 2016 e modificata il 26 luglio dello stesso anno, prescrive la distanza minima, di 300 metri nei Comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti e di 500 metri in quelli più popolosi, da alcuni luoghi sensibili (scuole, centri di aggregazione giovanile, ospedali, bancomat, compro oro) e limiti temporali di almeno tre ore all’accensione delle slot durante l’orario di apertura degli esercizi provvisti di macchinette.

La norma transitoria dava 18 mesi di tempo agli esercenti che gestiscono apparecchi per il gioco per adeguarsi a quanto previsto in materia di distanze dai luoghi sensibili. Pertanto, da lunedì 27 novembre tutte le macchine che non rispondono ai requisiti dovranno essere spente e rimosse.

“Come abbiamo già detto, se la legge non fosse stata costituzionale o fosse stata in conflitto con le prerogative dello Stato, sarebbe stata impugnata subito dal Consiglio dei Ministri, cosa che non è avvenuta”.

Lo ha dichiarato il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi aggiungendo:

“Le leggi regionali devono adeguarsi agli indirizzi della Conferenza Stato-Regioni, ma possono ‘prevedere forme maggiori di tutela per la popolazione’, per questo il Consiglio Regionale del Piemonte oggi ha respinto ufficialmente le pressioni indebite del Governo, ritenendo infondate le minacce di danni erariali".

La Giunta è impegnata a portare a compimento l’attuazione della legge, sostenendo i Comuni, i cittadini e le associazioni che la chiedono da tempo, e a difendere l’autonomia legislativa della Regione in ogni sede.

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 23/11/2017