Milano - Associazione per delinquere, traffico di droga, tentato omicidio, rapina ed estorsione, timori per la violenza dei "latinos".

Milano è tornata ad essere teatro di nuovi episodi di ordinaria criminalità legati a doppio filo con il mondo dell'immigrazione sudamericana.

MILANO - A poco più di un anno dal brutale omicidio di un dominicano 37.enne in piazzale Loreto a Milano ad opera di due sudamericani (di cui uno è tuttora latitante), la Polizia di Stato, negli scorsi giorni, ha arrestato due giovanissimi "latinos" che militavano nel sottobosco legato alle pandillas d'importazione nell'ambito dell'operazione Barrio Brenta: gang criminali che da qualche anno, in particolare nell'hinterland milanese, hanno ripreso a far parlare di sé, tanto che il sindaco di Milano Giuseppe Sala, proprio per arginare il loro agire, aveva chiesto rinforzi a Roma nell'ambito dell'operazione Strade Sicure in collaborazione con il Ministero dell'Interno e l'Esercito.

I "latinos", più di recente, pare abbiano rialzato il tiro: tanto che sono frequenti le nuove violenze, registrate dalle cronache, commesse anche da minorenni, legati a questo segmento migratorio.

Gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Geovanny Ayrton Valencia Moreno, il capo, 20.enne - detto Loko - e di Alfredo Christian Ortega Suarez di 23, entrambi pregiudicati per una serie di rapine violente e aggressioni armate. L'attività investigativa condotta dai poliziotti in collaborazione con la Questura di Milano ha dunque portato i suoi frutti.

Le indagini su questo "giro" partono da lontano: erano scattate nel 2013, nell'ambito dell'operazione Amor del Rey. Gli inquirenti erano riusciti a produrre sufficiente materiale probatorio a carico di 49 persone tra i 19 e i 37 anni, successivamente finite sotto processo per traffico di droga dopo un meticoloso lavoro investigativo con l'ausilio di intercettazioni, videoriprese e pedinamenti, che erano serviti a metterne a fuoco l'attività criminale. Era stata smantellata l'ennesima attività illecita sudamericana, una parte della quale gravita attorno al quartiere di viale Padova. Ne erano derivate le accuse di associazione per delinquere, traffico di droga, tentato omicidio, rapina ed estorsione.

I responsabili della serie di reati compiuti a Milano tra l'estate 2016 e l'ottobre 2017 sono stati dunque chiamati alle loro responsabilità ed una nuova cellula criminale è stata dissolta sul nascere. Secondo gli stessi inquirenti, era Loko a mantenere i contatti con i temibili Latin Kings.

Gli episodi contestati, in particolare, sono sette, scrive la Polizia di Stato nel suo rapporto: "Vanno dall'aggressione nei pressi della MM3 Porto di Mare (la linea metropolitana 3, n.d.r.) con cinture e bottiglie ad altri ragazzi sudamericani dopo una serata trascorsa in un locale, all'aggressione nei confronti di una giovane mamma italiana spintonata e minacciata al fine di rapinarla".

E ancora: "Dalla frattura della mandibola ad un giovane ecuadoriano da loro ritenuto colpevole di un apprezzamento alla ragazza sbagliata, al pestaggio di un 40.enne peruviano incontrato per caso all'esterno di un locale e ritenuto vittima ideale". Come hanno agito in questo caso? "Incuranti del fatto che fosse in compagnia di un'amica - affermano gli inquirenti - lo hanno colpito con pugni al volto lasciandolo a terra privo di conoscenza e derubandolo subito dopo". Una delle tante aggressioni senza scrupoli, sovente anche con l'ausilio di armi da taglio.

Altri episodi di violenza da parte dei due giovanissimi finiti in manette hanno avuto come vittime una ragazza italiana cui gli aggressori hanno sottratto il cellulare, una donna ecuadoriana derubata del tablet ed un minorenne filippino, al quale, con minacce, hanno portato via telefonino e soldi mentre il ragazzo si era recato a giocare a basket in un parco. Per l'aggressione alla metrò Porto di Mare risultano indagati, ma in stato di libertà, anche altri sette giovani sudamericani, mentre proseguono le indagini degli agenti per identificarne alcuni altri ritenuti corresponsabili degli episodi accertati.

La polizia dovrà in particolare valutare la responsabilità dei sospettati di diversi altri gravi episodi di violenza, come ad esempio l'efferata rapina compiuta lo scorso 3 novembre ai danni di un minorenne sudamericano, aggredito pesantemente e derubato persino degli indumenti. Milano, insomma, da qualche tempo è tornata ad essere teatro di nuovi episodi di ordinaria criminalità legati a doppio filo con il mondo dell'immigrazione sudamericana. Una matassa complessa che richiede impegno e mezzi all'altezza per poter essere sbrogliata adeguatamente.

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Articolo pubblicato il 05/12/2017