Torino. Simone Carta presenta “Tu fai arte di me”

Un colloquio sul periplo dell’Amore

Nei giorni scorsi Simone Carta, un giovane, di fatto poeta, ma che non si definisce tale, nonostante sia al suo terzo libro di poesie, ha iniziato da Torino, dove vive, un tour per presentare l’ultimo scritto “Tu fai arte di me”, con in copertina il disegno di Maria Rossa.

Ha già in programma mete prestigiose e difficili, quali Milano e Roma, ma lui affronta il pubblico, che subito gli si affeziona, con naturalezza ed ottiene non solo lo scontato battimani, ma pure commenti di ammirazione ed occhiate ammaliatrici da parte delle sue giovani e meno giovani fans, accorse numerose.

La sua è una poesia schietta, a volte dissacrante, ma intimamente personale. Parte e ritorna sull’’amore”. Per l’amata, ovvero la sua Musa, l’Artista creatrice, che descrive e per certi versi idealizza, oppure evidenzia le differenze, per giungere a ciò che l’accomuna.

E’ un innamorato dell’amore, della donna, pur con esperienze non felici, o meglio curiose, spiattellate nei dettagli, con lo scorrere della parola che segue la parola ed il concetto espresso che ti affascina e ti resta simpaticamente scolpito. Quasi che il lettore si senta coinvolto in episodi o situazioni.

Simone spazia su quegli aspetti della vita d’ogni giorno che se fossimo tutti osservatori attenti, avremo, almeno notato ed invece, forse tediati dal quotidiano siamo passati oltre.

Si sofferma sui manovratori di tram e i carri bestiame della GTT su cui altri non sprecherebbero un rigo, ma risulta efficace.

Ma, tralasciando per il momento le impressioni, cerchiami di intuire quel che il poeta ci potrà svelare, anche per capire come in questa città trafficata che sta perdendo ogni giorno la sua identità, un giovane ragazzo possa ritrovarsi poeta.

Simone, come hai iniziato? “Ho iniziato a scrivere testi musicali per un gruppo in cui suonavo tra i 20 e i 24,25 anni. Una volta scioltosi, ho comunque continuato a scrivere, pensieri, frasi, versi o vere e proprie canzoni che ad oggi vengono identificate e chiamate poesie”. 

E poi? “Ho iniziato a farmi conoscere sui social network, aprendomi nel 2015 una pagina su Facebook. Da lì in poi è stato un crescendo di seguito e apprezzamenti da parte delle persone che mi hanno portato ad autopubblicare una prima raccolta di poesie, riscuotendo un discreto successo e dandomi occasione di essere poi pubblicato dalla torinese Miraggi Edizioni.”

Quando arriva la prima raccolta? “ La mia prima raccolta edita dalla Miraggi Edizioni si chiama "Finalmente ho messo in disordine" (aprile 2016). Ho intrapreso un piccolo tour in giro per l'Italia, dal nord al sud, in locali, circoli, librerie ecc. per presentare le mie poesie con dei reading ironici e diretti.” 

Ti sei ben incamminato! “ Abbastanza. A novembre è uscita la mia seconda raccolta edita, sempre Miraggi Edizioni, ed ora, la mia terza personale dunque, che si intitola "Tu fai arte di me".”

Cosa ci dice il poeta delle sue poesie? “Nelle mie poesie parlo del quotidiano, spesso d'amore ma con un occhio sempre molto colloquiale e mai troppo aulico, mi piace che il mio messaggio, il mio pensiero arrivi facilmente alle persone, al mio pubblico e che questo possa anche riconoscersi e condividerlo”

Le premesse ci sono tutte per partire senza il distacco antipatico e direi antistorico di colui che parla ex cattedra e non tollera confronti.

Vai con il tour, Simone e non dimenticare di essere te stesso, con la freschezza espressiva e senza seguire gli stereotipi dei perdenti.

--------------

Simone Carta

Tu fai arte di me”

In copertina il disegno di Maria Rossa

Miraggi edizioni, Torino

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 09/12/2017