Roma - Papa Francesco, in piazza San Pietro, augura buon Natale ai piccoli pazienti del Regina Margherita

Liliana Carbone per Civico20News

 Nel cuore di Roma, il 7 dicembre scorso, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza le delegazioni provenienti dalla Polonia e dall’Abbazia di Montevergine per il dono dell’albero di Natale e del Presepio in piazza San Pietro. Erano presenti anche i piccoli pazienti dell’ospedale Regina Margherita dei reparti di oncoematologia e di malattie metaboliche.

Emozionati e con le luci del Natale negli occhi. Così si sono presentati davanti a Papa Francesco.

Dopo un’audizione privata con il santo Padre, i piccoli, nel tardo pomeriggio hanno assistito alla cerimonia di accensione dell’Albero di Natale in piazza San Pietro, che anche quest’anno si è illuminata a festa.

L’Albero è stato decorato da decine di bambini che negli ospedali di tutta Italia hanno modellato gli addobbi in argilla per esprimere i propri desideri, grazie all’iniziativa promossa dalla bolzanina Fondazione Lene Thun onlus che promuove e gestisce laboratori di terapia ricreativa attraverso la modellazione di ceramica in contesti di malattia e disagio.

I bambini del Regina Margherita sono partiti alla volta di Roma accompagnati dalle loro famiglie, dal direttore sanitario Vinicio Santucci e dai volontari della onlus. Il progetto è stato realizzato grazie all’impegno dell’équipe sanitaria e del personale medico ospedaliero quotidianamente impegnati nella lotta alla malattia.

Queste le parole del discorso che il Papa ha rivolto ai presenti all’udienza:

“Cari fratelli e sorelle, è una gioia per me accogliervi in questa circostanza e rivolgervi il mio ringraziamento per il dono del presepio e dell’albero di Natale, collocati in piazza San Pietro. Porgo di cuore a  tutti voi il mio saluto, iniziando dalle Autorità e dai rappresentanti delle Istituzioni che hanno promosso questa iniziativa.

 

Saluto l’Abate di Montevergine, per il dono del presepe; l’Arcivescovo di Warmia e il Vescovo di Elk in Polonia, da cui proviene l’albero, con la Direzione delle Foreste Statali di Bialystok. Inoltre saluto i bambini in cura presso i reparti oncologici di alcuni Ospedali italiani e delle zone terremotate del Centro Italia, coordinati  dalla Fondazione “Contessa Lene Thun”, che hanno realizzato gli addobbi.

Ogni anno il presepe e l’albero di Natale ci parlano col loro linguaggio simbolico. Essi rendono maggiormente visibile quanto si coglie nell’esperienza della nascita del Figlio di Dio.

Sono i segni della compassione del Padre celeste, della sua partecipazione e vicinanza all’umanità, che sperimenta di non essere abbandonata nella notte dei tempi, ma visitata e accompagnata nelle proprie difficoltà. L’albero proteso verso l’alto ci stimola a protenderci “verso i doni più alti” a innalzarci al di sopra delle nebbie che offuscano, per sperimentare quanto è bello e gioioso essere immersi nella luce di Cristo. Nella semplicità del presepio noi incontriamo e contempliamo la tenerezza di Dio, manifestata in quella del Bambino Gesù.

Il presepe, quest’anno, realizzato nella tipica espressione dell’arte napoletana, è ispirato alle opere di misericordia. Esse ci ricordano che il Signore ci ha detto: «Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro». Il presepe è il luogo suggestivo dove contempliamo Gesù che, assumendo su di sé le miserie dell’uomo, ci invita a fare altrettanto, attraverso azioni di misericordia. L’albero, proveniente quest’anno dalla Polonia, è segno della fede di quel popolo che, anche con questo gesto, ha voluto esprimere la propria fedeltà alla sede di Pietro”.

E poi rivolgendosi ai più piccoli: “Cari bambini, il mio grazie è rivolto soprattutto a voi. Nei vostri lavori avete trasferito i vostri sogni e i vostri desideri da innalzare al cielo e da far conoscere a Gesù, che si fa bambino come voi per dirvi che vi vuole bene. Grazie per la vostra testimonianza, per aver reso più belli questi segni natalizi, che i pellegrini e i visitatori provenienti da tutto il mondo potranno ammirare. Grazie! Grazie!

 

Questa sera, quando si accenderanno le luci del presepe e dell’albero di Natale, anche i desideri che avete trasferito nei vostri lavori di decorazione dell’albero saranno luminosi e visti da tutti. Grazie!

 

Il Natale del Signore sia l’occasione per essere più attenti alle necessità dei poveri e di coloro che, come Gesù, non trovano chi li accoglie.

A voi qui presenti, ai vostri cari e a quanti rappresentate, formulo un sentito augurio di Buon Natale. Vi assicuro la mia preghiera affinché il Signore accolga ed esaudisca le vostre attese. Anche voi pregate per me e per il mio servizio alla Chiesa”.

Liliana Carbone

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Articolo pubblicato il 10/12/2017