Il cerchio si va stringendo a poco a poco
Igor (il Secolo XIX)

Peccato che sia pieno di buchi

 Lo affermavano tutti i giorni l’ineffabile ministro degli interni Marco Minniti ed il comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette. I telegiornali rai e mediaset non facevano mancare agli italiani lunghi servizi televisivi in cui si potevano vedere file di uomini delle forze dell’ordine armate fino ai denti, che si avvicinavano guardinghi, uno dietro l’altro, sempre allo stesso casolare abbandonato.

 

Erano alla ricerca affannosa di Igor Vaclavic, l’assassino spietato che non aveva neppure quel nome ma un altro, e che poi non era neanche russo ma serbo.

 

Ogni giorno il Minniti ed il Del Sette rassicuravano gli italiani sulla imminente cattura dell’uomo. Anche se sapevano benissimo che, in base alle leggi sinistrorse e pannelliane, qualora in un conflitto a fuoco l’Igor fosse stato ferito od ucciso da un povero carabiniere, quest’ultimo sarebbe stato indagato dai magistrati per il reato di omicidio volontario.

 

Ed era forse proprio questa la ragione per cui agenti e carabinieri, quando  incontravano l’Igor, fingevano di non vederlo.

 

Subito dietro ai due brillanti comandanti, era in azione nel paese una vasta consorteria che si agitava nei talk show con l’obbiettivo di proteggere i delinquenti. 

 

Erano in prima fila le truppe cammellate di De Benedetti e con loro c’erano individui di molte correnti politiche, tra i quali si distinguevano per l’ardore Tomaso Abate, Cecchi Paone, Gianfranco Librandi, l’ivoriano Karaboue, ed un certo Rabino, ex bancario di Alba.

 

Seguaci fedeli delle regole evangeliche emanate dai “nessuno tocchi caino”, questi signori sostengono sempre, con voce stentorea e con il volto stravolto dall’ira, che chi viene aggredito di notte in casa sua, non deve difendersi da solo, anche se l’aggressore è  Igor Vaclavic o come diavolo si chiama.

 

Deve invece chiamare le forze dell’ordine, che saranno lì nel giro di un paio d’ore e potranno dimostrare la loro abilità nello stringere i cerchi.

 

L’arresto dell’Igor è avvenuto in Spagna, a Teruel ed è costato la vita a due Guardie Civil e ad un povero contadino, a migliaia di km. di distanza dalle sedi iperprotette del Minniti e del Del Sette.

 

Ma questi due uomini, autori del cerchio che si stringe, ma è tutto un buco, hanno ritenuto di rivendicare i loro meriti.

 

“E’ stato arrestato in un’area che avevamo individuato noi” ha avuto il coraggio di affermare il comandante dei carabinieri da poco riconfermato da Renzi.

 

“L’arresto è il frutto di una nostra attività investigativa mai cessata” ha sostenuto, senza provare vergogna, il compagno ministro Minniti. Ed ha aggiunto che “il tutto è stato coordinato dalla procura di Bologna.”

 

A noi la gloria, a loro i morti, hanno cercato di far capire agli italiani, vantando quel cerchio prodigioso che loro avevano stretto intorno a Budrio ed alle sue paludi.

 

Guarda caso, in coincidenza con l’arresto in Spagna dell’assassino, era accorsa a fianco della consorteria che si era data la ragione sociale di proteggere i delinquenti, anche un partito che si definiva di centro destra e che aveva messo nel suo programma proprio la questione della sicurezza dei cittadini.

 

Nessuno si aspettava che Forza Italia, in ginocchio davanti ad un Silvio Berlusconi piuttosto confuso, decidesse di affondare il progetto di legge presentato dalla Lega, noto come legge Molteni, che si proponeva di abolire gli sconti di pena ancora oggi previsti per reati gravissimi come quelli commessi da IGOR VACLAVIC.

 

E non è neppure la prima impresa di quella quarta gamba composta da reduci, saltimbanchi, traditori e specialisti del salto della quaglia, che Berlusconi sta creando in vista delle elezioni di primavera. 

 

Accogliendo tra le sue file come un figliol prodigo l’ex ministro di Renzi, Enrico Costa, il cav. sta accollando a Forza Italia anche la responsabilità dell’annullamento del provvedimento legislativo che si proponeva di eliminare l’eccesso di legittima difesa.  

 

 

 

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Articolo pubblicato il 17/12/2017