La cultura a Torino tra alti e bassi.

Aumentano i turisti ma diminuiscono gli investimenti: quale futuro per la città?

Secondo gli ultimi sondaggi, Torino vede un aumento costante di turisti, il che non può che essere positivo, non solo per il lustro dato alla città, ma per chi ci ruota attorno: servizi, hotel, bar, guide turistiche, …

Molti sono gli eventi culturali in città e tra questi ricordiamo le tre mostre Giansone, Odissee e Ferrè a Palazzo Madama, Giacomo Grosso e La giornata di una signora alla Fondazione Accorsi, il riallestimento della GAM in cui è anche presente una retrospettiva sulla Pop Art, la mostra sulla storia della Cinzano presso il Museo del Risorgimento, le incisioni di Piranesi e il riallestimento del rinascimento piemontese presso le sale della Galleria Sabauda, Mirò a Palazzo Chiablese, per finire con Ninja e Samurai al MAO.

Oltre che dalle mostre, il pienone è garantito, come sempre, dal Museo del Cinema e da quello Egizio, cui si aggiungono le splendide sale della Reggia di Venaria Reale presso cui vi sono diverse mostre in corso, come Lady Diana, le fotografie di Lindberg e i quadri di Giovanni Boldini.

Nonostante tutto ciò, permangono alcune ombre sul futuro culturale della città che, se si esclude la mostra sul famoso pittore Mirò, presenta meno eventi di spicco come negli anni passato.

Alcuni eventi artistici attualmente in corso e del recente passato, come Giansone, le incisioni del Grechetto e di Piranesi, quella su Leonardo alla Biblioteca Reale, il riallestimento di alcune sale della Sabauda e della GAM, il pittorialismo presso la Mole Antonelliana, non sono altro che piccole mostre nella quali c’è una sorta di rotazione di oggetti artistici già presenti nei musei o nei loro cavou, contrariamente a quanto si era fatto in passato attirando anche opere dal resto del mondo, come avvenne con Tamara de Lempicka, Modigliani, Renoir, Monet, i quadri dell’Ermitage di San Pietroburgo e molti altri.

E’ di questi giorni la notizia che, anche in accordo con il sindaco Appendino e l’assessore alla cultura Leon, la Fondazione Torino Musei procederà con il licenziamento di 28 persone, pena la chiusura della Fondazione stessa che sta vivendo una situazione difficile, come già annunciato dal presidente Cibrario sei mesi fa dopo i tagli del 28% di contributi.
A tutto ciò, si aggiunge la preoccupante situazione che ha visto già nel 2015 la spesa per la cultura scendere a Torino del 18%.

Lo scorso anno, le Biblioteche Civiche torinesi non hanno avuto alcuno stanziamento, ragion per cui non sono in grado di effettuare acquisti di libri come è sempre avvenuto, con il risultato di aver puntato un po’ di più sull’acquisto delle licenze per ebook, che però non tutti prendono in prestito, e contato sul supporto di donazioni private per cercare di colmare la mancanza di nuovi ordini.

Ricordiamo ancora che la Fondazione per il Libro, ossia quella che organizzava il Salone del Libro, verrà sciolta a giorni e che, pur non avendo a che fare con il settore culturale, il GTT va verso il commissariamento  per i noti problemi di liquidità.

Per concludere, si prende atto con desolazione che, durante il periodo natalizio, durante il quale sia i Torinesi che, si spera, i molti turisti riempiranno il centro città, nei giorni di Natale e del primo dell’anno diversi musei, tra cui i Musei Reali, Palazzo Madama e l’Egizio, resteranno chiusi, fatto preoccupoante per una città che nel prossimo anno si spera ritrovi una identità più stabile dopo gli alti e bassi di questi ultimi tempi.



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Articolo pubblicato il 22/12/2017