Caro Babbo Natale …

… sono tante le cose da portare via, per cui prepara il sacco vuoto.

A pochi giorni dal Natale, ci ritroviamo in ansia per l’ultimo regalo, la sorpresa, il pensierino per il famigliare o l’amico o il collega di lavoro, ma molte sarebbero le cose da portar via, invece di quelle da farci consegnare.

Si dice che il PIL, inteso come prodotto interno lordo, sia in ripresa, ma a vedere quel che succede in giro, c’è anche l’altro PIL, il prodotto interiore lordo, spesso in ribasso.

Per cui caro Babbo Natale, per questi ultimi giorni dell’anno, ti chiedo di tenerti a portata di mano un grande sacco di regali vuoto, perché un bel regalo che potrai farci sarà quello di riempirlo con cose inutili da portare via.

Innanzi tutto, mettici dentro l’insensibilità, partendo da quella contro chi non è come noi, ma non solo quella verso gli immigrati (non ti basterebbe un sacco grande come l’universo) ma anche quella verso quelli come noi Italiani puri (sì sì certo anche quelli che dicono che con la bandiera si pulirebbero il cu.. ma sono Italiani puro sangue da generazioni, lascia perdere lo ius soli) ma che hanno avuto la sfortuna di ritrovarsi a fare i barboni nel centro di Como dove un’ordinanza comunale proibisce di dargli da mangiare per non rovinare il decoro natalizio dello shopping.

Trova un po’ di spazio per metterci dentro la vanità di alcuni cardinali che vivono in un super attico quando il loro capo vive in un appartamento normale: poi finisce che qualche operaio si mette in testa di poter vivere in un appartamento più grande dell’amministratore delegato, proprio ora che il capitalismo finanziario era riuscito con grande sforzo ad aumentare le diseguaglianze.

Portati via le testate nucleari e i missili intelligenti (sì sì sono intelligenti, ma tu portateli via lo stesso) e anche i muri per fermare le migrazioni (negli Stati Uniti puoi smantellare quelli al confine col Messico, mentre qui da noi sono ancora solo mentali, ma tu devi giocare in anticipo, se no cosa perdo tempo a scriverti la letterina, dai! …).

Riempi il tuo sacco anche con coi deja vu tipo il ritorno alla Lira, il ritorno al carbone, il ritorno ai nazionalismi, il ritorno alle guerre fredde (anche se uno dei due contendenti è cambiato: ora è la Corea del Nord, mentre l’altro non può perché si è autoproclamato paladino del mondo).

Sempre che tu non ti faccia scoprire da qualche scaltro funzionario comunale o ecologista estremista, portati via quelle concessioni comunali per costruire a dieci metri dagli argini dei fiumi e portati via i detriti che rendono il loro letto a rischio esondazione (sì sì sarebbero da ripulire anche le teste intasate da chi non fa nulla per il dissesto idrogeologico ma lì hai voglia a dragare: è dal Vajont che ci proviamo …)

Infine, trascina via un po’ di stupidità umana, quella che ci priva dell’empatia verso chi è diverso da noi, verso le donne stuprate o maltrattate, verso chi vive con meno di un dollaro al giorno, verso gli animali in via di estinzione, verso l’ambiente cementificato, verso chi ha un’altra religione e subisce gli attentati fondamentalisti,  verso … Come dici? Rimarremo in pochi sulla Terra? Ok lascia stare, occupati del resto, per ora va bene anche così …



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Articolo pubblicato il 23/12/2017