Lettera per un tempo di nuova luce. È stata notte per troppo tempo

A Natale si può dire di più?

In occasione del Solstizio d’Inverno, del Natale di Gesù di Nazareth, della Festa della Luce e del rinnovamento, alla quale ci riportano millenari rituali e più recenti movimenti di spiritualità e di meditazione,

un altro Natale ipotecato dalla crisi sociale ed ambientale, e dal disordine internazionale…

Mentre imperterrita prosegue l’incomprensibile campagna di degrado e di svendita di molte parti ancora produttive di quello che era il made in Italy, mentre la televisione ci propina una diversiva cantilena a scopo elusivo, mentre l’invasione africana prosegue senza controllo, mentre povertà, violenza impunita, sprechi e furti nella pubblica amministrazione, discariche abusive, infiltrazioni mafiose, incomprensibili sentenze, abbandono del territorio, paludi burocratiche e quant’altro di non detto essere veramente in aumento tra i nostri “non più” confini di Stato “non più” sovrano, nel nostro Paese,

… orfano di sorrisi gioiosi, di amore, di verità, di libertà, che adora i nuovi miti stabiliti dall’intelligenza artificiale…

ci avviamo ad un nuovo turno elettorale, in costanza di una pratica di governo che con schiacciante progressione dettata da interessi di partito lontani da un’auspicata unità nazionale; governo che ormai da decenni ha rinnegato il programma costituzionale, ispirato a libertà-giustizia-solidarietà-eguaglianza; mentre nel mondo il disordine si sta avvitando su sé stesso, schiacciando le popolazioni, o le loro fasce più deboli, ai margini del sistema macroeconomico dominato dall’egemonia della finanza e dalla presuntuosa massoneria nera,

…conferma l’urgenza di trovare una via d’uscita dal degrado individuale e collettivo…

attraverso una presa di coscienza universale, un percorso d’uscita dal degrado spirituale, sociale, materiale ed ambientale che sta consumando tutta la pelle della Grande madre terra, allo scopo di avviare una pratica che parta da chi ancora padroneggia la propria ragione, consapevole di ciò che sono i diritti e doveri dell’appartenenza; che esca allo scoperto, che dichiari e diffonda la propria voce, ora e qua, per il recupero, lo sviluppo e la difesa della nostra e altrui umanità,

…realizzando una pratica personale e comunitaria, volta all’acquisizione di autonomia…

anche affrontando problemi per comodità rimossi: come il confronto con noi stessi e tra i generi e le generazioni, perché solo una convergenza estesa e inclusiva, austera e non evasiva, intensa e interattiva, non individualista, ci metterà in condizioni di progressiva e nuova rinascita che ci è stata scippata con subdola menzogna…

…dall’egemonia del denaro, dall’inarrestabile sviluppo della tecnologia, dalla solitudine e dalla rassegnazione prodotta…

in un contesto in degrado, dove sfera intellettuale, sociale, tecno-produttiva e istituzionale da un lato si disconoscono, dall’altro cospirano per far durare l’agonizzante, tragica commedia a cui è ridotta l’esistenza individuale e collettiva; venuto è il tempo di rivoluzione intellettiva e spirituale,

…riflettendo, dialogando e cooperando per maturare un futuro possibile…

gridando basta dall’intelligenza, cercando intorno a noi quei  fari ancora accesi che emanano luce, attizzandone altri, per un’alba di un nuovo giorno che cancelli le tenebre in cui siamo sprofondati, spinti dalle nostre stesse paure, e dalla violenza, e dall’arroganza che ci hanno reso insicuri e pavidi, facendoci voltare le spalle alle nostre radicate usanza, alla parte migliore della nostra storia, all’arte e alla bellezza, all’onestà, alla poesia, allo studio e alla sapienza di essere tutti uno soltanto,

... in un contesto di orgoglioso rinascimento e di concretezza, non solo flebile speranza.

È tempo di risorgere, di allargare i limiti dell’indipendenza, di raccoglierci attorno a quegli ultimi fari accesi che emanano ancora luce e di attizzarne altri affinché salga l’alba limpida e pura  per un nuovo giorno che cancelli le tenebre in cui siamo sprofondati, sospinti da un male che impalpabile si nutre e si ingrassa con la nostra felicità rubata, sedotta, estirpata e spenta. È venuto il momento di un nuovo giorno dal buon sapore di un Illuminismo italico. È stata notte per troppo tempo.

…avvalendoci del lascito di Maestri, che ci hanno lasciato in consegna una veterana, sapiente luce che ancora è viva nella memoria                                                                                                               

Ringraziando la spinta emotiva, l'iniziativa che mi ha ispirato

e il contributo poetico del professor Riccardo Quarello,

attento uomo alle cose del mondo

 

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Articolo pubblicato il 24/12/2017