Abolizione Net Neutrality: ennesima mossa sbagliata di Trump?

O per accontentare chi l’ha portato alla Presidenza con sostegno economico e di voti?

Caro Direttore,

la notizia di questa settimana che la Commissione Federale Statunitense per le Comunicazioni ha emanato una serie di disposizioni per differenziare i costi di accesso a Internet (ABOLIZIONE DELLA COSIDDETTA NET NEUTRALITY) è stata bollata da molti media in  Italia e in Europa come l’ennesima mossa sbagliata di Trump, e poi quasi subito accantonata.

Secondo me è una “mossa di Trump” solo nella misura in cui questi deve accontentare chi l’ha portato alla Presidenza con sostegno economico e di voti, ed è bene che gli utenti della rete – soprattutto quelli NON PROFESSIONALI – ne capiscano il significato, che PER ADEGUARE POSITIVAMENTE IL PROPRIO RAPPORTO CON INTERNET.

Succederà con gradualità che chi mette contenuti in rete dovrà pagare tariffe diverse a seconda della fascia e del contenuto di quell’invio.  Il meccanismo è simile a quello della tv per cui gli spot pubblicitari in fascia primaria costano alla azienda molto più degli altri. Su Internet si affermerà un’altra variabile, non presente nel meccanismo radiotelevisivo, quella dei contenuti. La diffusione di filmati – per esempio tramite You-tube - oggi costa poco o affatto a coloro che li mettono in onda. Sono un mezzo per diffondere notizie e idee: ci sono quelli seri e quelli scherzosi, quelli di conferenze stampa, quelli dei cittadini che filmano un incidente o un atto terroristico e quelli dei terroristi che rivendicano gli attentati. Domani tutto questo – almeno negli Usa – avrà un costo differenziato a seconda di variabili tecnologiche, della durata, dell’ora, ecc. Questo perché grandi gruppi industriali “compreranno “ spazio web e lo “rivenderanno” secondo un meccanismo tariffario.

E’ probabile che il resto del mondo segua la stessa linea, anche se con delle differenze;  la Commissione Statunitense è in grado di decidere per il mercato principale, ma non per tutti: cosa penseranno europei, russi, cinesi?

Questo vale prima di tutto per i contenuti a grande richiesta (sui quali si guadagna di più):  You-tube, social networks, film sul pc o sul cellulare, ecc. La possibilità di cambiare in continuazione il profilo o le foto su facebook sono figli della Neutralità della Rete. Smetteremo di farlo oppure qualcuno deciderà di venderci spazio a basso costo temendo di perdere i vantaggi della comunicazione pubblicitaria che vi è collegata? Non conosciamo ancora la risposta, ma spero che diverremo tutti più attenti, prima di mandare in rete contenuti discutibili (es: filmato di un incidente) per cercare la nostra notorietà e perchè “è gratis”.

 

Giancarlo Micono

 

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Egregio lettore,

la mossa del Presidente degli Stati Uniti rappresenta sicuramente, come Lei ha voluto sottolineare, una sorta di ringraziamento ai sostenitori che gli hanno permesso il trono della Casa Bianca. Per ora, almeno, non si parla di applicazione immediata bensì di un progetto che porterebbe ricchezza ulteriore ai ricchi mentre potrebbe limitare la libertà di espressione, in qualsiasi settore, a chi è meno abbiente.

Se vogliamo leggere fra le righe, si tratterebbe della vendita di spazi pubblicitari a pagamento, quelli stessi che oggi vengono gestiti gratuitamente da chi si voglia, anche da coloro che dimostrano scarsa professionalità nel trasmettere messaggi commerciali come pure immagini o cronache di eventi.

Lei mi insegna che la correttezza giornalistica in ogni settore vuole la giusta consacrazione e non la generica attribuzione di meriti anche dove non ci sono.

Altrimenti l'Ordine non formerebbe chi svolge il nostro lavoro con professionalità deontologica.

Comunque io penso che tutto sia legato alla bontà del prodotto che non ha bisogno della "diffusione di massa" per essere apprezzato ed entrare così a far parte del mercato.

Molte volte la merce "gratis" è meno considerata di quella su cui si paga una forma indiretta di pubblicità che ricade sempre sulle spalle del consumatore o del fruitore del servizio.

Per cui lasciamo tempo al tempo: i rimedi è meglio cercarli per tempo, ma fasciarsi la fronte troppo presto è nocivo alla traballante certezza che ci ciorconda in ogni settore.

 

       Civico20News

      Massimo Calleri

Direttore Responsabile

          

 

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Articolo pubblicato il 25/12/2017