BEST OF 2017 - Parte 4

Il meglio del cinema dell'anno appena concluso

Concludiamo questa serie di articoli sul meglio uscito nei cinema nel 2017, parlando di 3 film finora ignorati dalla distribuzione italiana che speriamo arriveranno, presto o tardi, anche nelle nostre sale.

3 film a modo loro diversi, nel genere e nella regia e nella messa in scena, che hanno colpito l'attenzione di chi vi scrive, per un motivo o per l'altro apportano qualcosa di originale e interessante rispetto alle migliaia e migliaia di film prodotti in giro per il mondo ogni anno.

Un film sulle origini di un'icona dei fumetti americani, Wonder Woman, decisamente migliore sotto ogni punto di vista rispetto all'omonimo e recentissimo film della DC interpretato dalla bellezza israeliana Gal Gadot, decisamente la cosa migliore (almeno da guardare) di un film che si scioglie fin da subito nella solita salsetta insapore degli action comics di fattura Hollywoodiana.

Abbiamo poi un film di fantascienza di produzione britannica, girato in stile mockumentary su una serie di misteriosi buchi neri apparsi dal nulla e la risposta della classe scientifica e militare alla possibilità di un viaggio interstellare; un interessante ibrido derivativo dei vari "Contact" o il più recente "Arrival" che hanno portato finalmente al cinema un pò della più gioiosa e intelligente "fantascienza pacifica", anzichè i soliti alieni assetati di sangue rappresentati per lo più al solito come serial killer extraterrestri.

Infine una piccola chicca in uno sballatissimo film biografico su uno dei film più dileggiati e insultati del mondo del cinema, "The Room", diretto dal ormai celebre Tommy Wiseau, uomo dalle origini e possibilità economiche imperscrutabili, sbeffeggiato da infiniti video sui social di tutto il mondo; che è però riuscito contro tutto e contro tutti a realizzare un film assurdo e diretto in modo così pessimo da diventare, paradossalmente, un "cult" adorato dalle masse.

Ma bando alle ciance e passiamo ora all'ultima tranche di questi BEST OF 2017, sperando sempre di fare cosa gradita nel consigliare film "meno conosciuti", una volta tanto, rispetto ai più blasonati, strombazzati e pubblicizzati blockbuster che infestano perennemente i nostri schermi televisivi, computer o cellulari coi loro trailer che promettono sempre molto, ma il più delle volte non mantengono una volta arrivati nei cinema.


PROFESSOR MARSTON AND THE WONDER WOMEN (Angela Robinson)
Come avevamo accennato in precedenza, consigliamo questo film sulle origini della famosa eroina dei fumetti, molto più interessante e godibile del comic movie stesso, costato dieci volte tanto e cento volte meno intrigante e intelligente.

Il film segue (romanzando con una certa libertà) le vicende del Dottor William Moulton Marston, psicologo di fama mondiale a cui si deve l'invenzione della "Macchina della verità", strumento ormai noto che misura diversi valori fisiologici di un individuo (pressione, polso e respirazione) per poi giudicare in base ai risultati se il soggetto mente o meno mentre al contempo viene interrogato su diversi quesiti.

Interpretato da Luke Evans, cui si affianca la bella e brava Rebecca Hall, nel ruolo della moglie che divide gli studi che compie ad Harvard; fino al momento in cui la coppia cade in rovina per lo scandalo, dopo aver cominciato un rapporto a tre con una studentessa, l'altrettanto ottima e giovanissima Bella Heathcote, già apparsa nel divertente horror "Dark Shadows" diretto dall'immarcescibile Tim Burton.

Il trio in amore viene allora ignominiosamente cacciato dall'università, facendo i lavori più umili e disparati per tirare su i soldi per campare; finchè ispirandosi alle loro esperienze bondage con le sue due donne, il dottore ha l'illuminazione per creare il personaggio di Wonder Woman.

Altrettanto ispirato alla sua macchina della verità e poi il famoso "Lazo" dell'eroina, con cui cattura i criminali costringendoli a confessare; oltre che poi tutte le sfumature bisessuali e sadomasochistiche insite nelle vignette stesse; tutte cose ovviamente andate perdute nel solito pacchiano e buonista filmetto eroistico portato al cinema.

Un film che ovviamente ha incassato poco o nulla rispetto al bottone super/eroistico della DC, blockbuster che ha racimolato quasi un miliardo di dollari dal popolino amante dei comics che ignora trame, regia e intepretazioni di una banalità imbarazzante; mentre vediamo invece il povero professore venire massacrato dalla critica e la censura americana, come al solito bigotta, stupida e razzista e incapace di concepire quelli che alla fine della fiera sono proprio gli elementi fondamentali che rendono l'eroina così unica e amata nelle strisce dei fumetti.

Da guardare e riguardare per capire cosa c'è alla base e cosa va perso nei film stra-publicizzati che ci propinano nelle sale tutti i giorni, magari per aiutarci a decidere quali film dovrebbero fare flop e quali altri sarebbe meglio supportare per amore del cinema stesso.


THE BEYOND (Hasraf Dulull)
Come già detto nel precedente articolo, il 2017 ha visto una buona infornata di titoli fantascientifici.

Scritto e diretto dall'esordiente Hasraf Dulull, questo film si accoda agli ottimi sci-fi usciti quest'anno, mettendoci del suo nell'originalità alla base della storia e la messa in scena in stile falso-documentaristico.

All'apparire di una serie di buchi neri tutto intorno al nostro pianeta, una equipe di scienziati sotto il controllo dell'esercito progetta di inviare degli astronauti al di là della barriera per esplorare quello che sembra, dai pochi dati raccolti, un pianeta sconosciuto.

Fallito un primo viaggio con equipaggio umano, il team prepara allora un androide con le più avanzate tecnologie disponibili in cui trapiantare un cervello umano; così sperando che una seconda spedizione abbia un esito migliore.

Intrigante e intelligente nella scrittura, capace di unire in modo affascinante scienza e fantascienza, la storia scorre via che è un piacere fino allo spiazzante ma riuscitissimo colpo di scena finale.

Colpo di scena che poi non è la fine, riservando una ulteriore sorpresa per quella che sembra una seconda possibilità per la razza umana colpevole di aver già rovinato un pianeta.

Finalmente dell'ottima fantascienza "positiva", capace di unire e ammaliare lo spettatore per le immense possibilità della tecnologia finalmente volte a qualcosa di superiore che non il mero sforzo militare; militari che a volte per convenienza e altre per stupidità tendono a liquidare un pò troppo semplicemente tutto col concetto infantile di "nemico" o "amico", tralasciando una infinità di sfumature intermedie che sono ovviamente la maggioranza delle situazioni.

Una piccola produzione che però vanta una buona qualità di effetti visivi, attori sconosciuti ma perfettamente in parte e credibili, oltre che poi un "design" nelle futuribili astronavi, attrezzature ed esoscheletri dal look accattivante ma anche perfettamente realistici.

Sperando che venga portato prima o poi in Italia o almeno distribuito in dvd/blu-ray o su qualche piattaforma di Streaming, se masticate l'inglese vi consigliamo senz'altro di recuperarlo anche in lingua originale.


THE DISASTER ARTIST (James Franco)
Diretto e interpretato dal bravissimo James Franco, attore versatile capace di spaziare dalle commedie più demenziali ai film impegnati e drammatici; il film prende spunto dal clamore internazionale suscitato nel 2003 dal film "The room".

Franco interpreta appunto il protagonista assoluto della vicenda, Tommy Wiseau, uomo dalle origini ignote (sostiene di venire da New Orleans) ma apparentemente dotato di enormi risorsi finanziarie, la cui provenienza è altrettanto sconosciuta.

Un uomo strano nei modi e negli atteggiamenti, a volte stupidamente ottuso ma anche caparbiamente tenace nel voler portare avanti un progetto in cui non crede nessuno, compreso il suo migliore amico Greg Sestero che qui è interpretato dal fratello di James Franco, Dave.

Spendendo un patrimonio e inimicandosi l'intera troupe e cast del film, Wiseau riesce comunque a portarlo a termine organizzando una prima dove il pubblico lo massacra di risate, spanciandosi a crepapelle a ogni scelta sbagliata di regia e sceneggiatura oltre che alle terribili prove degli attori, su cui ovviamente primeggia la sballata quanto incredibilmente orrenda interpretazione di Wiseau.

Inizialmente scoraggiato, l'uomo si rende però conto di avere involontariamente creato un cult; un film così mal riuscito da essere involontariamente divertentissimo; un film che verrà definito poi dai critici il "Quarto potere" dei peggiori film della storia del cinema.

Si può accostare ovviamente la vicenda a quella del famoso Ed Wood, cui rese omaggio Tim Burton con il suo omonimo film dove a interpretarlo era Johnny Depp; un atto d'amore per il cinema di serie Z, visto però con l'ingenua innocenza di un regista, incapace innegabilmente, ma talmente appassionato nel suo mestiere da coinvolgere amici e conoscenti e perfino una star in declino come Bela Lugosi nella realizzazione dei suoi terribili film.

Wood che però non ebbe la fortuna di Wiseau, il cui film ha successivamente spopolato nei cinema per i suoi fans che ne conoscono le battute ed errori a memoria; i quali vanno appunto a vederlo per riderne di cuore e divertirsi come bambini alle terribili recite di un amico impedito a scrivere e dirigere; ma così convinto nel volerlo fare da riuscire lo stesso a farsi amare nonostante le sue palesi incapacità.

Un ottimo film "meta-cinematografico", con i soliti amici di Franco nel cast come Seth Rogen o Zac Efron; oltre a piccoli e gustosi cameo di Sharon Stone e Melanie Griffith e, per chi ha voglia di aspettare oltre i titoli di coda, anche dello stesso Tommy Wiseau in persona.

Da non perdere per conoscere meglio questo strano personaggio, spesso arrogante e ignorante, tanto quanto debole e "confuso" in altri frangenti; innegabilmente motivato dalla sua amicizia con Greg Sestero pur riuscendo a farsi odiare dallo stesso per la sua possessiva maniacalità nel volerne controllare, a volte, la carriera e addirittura la vita privata.

Un film probabilmente da apprezzare meglio in lingua originale, con un James Franco che imita alla perfezione l'accento indefinibile ma inconfondibile del "grande" Tommy Wiseau.

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Articolo pubblicato il 28/01/2018