Sanremo (IM) - "Con i contributi previdenziali INPS vengono pagate le pensioni assistenziali"

Giuliana Tofani Rossi punta il dito sul " furto, o appropriazione indebita del sudore dei lavoratori"

Ancora l'INPS al centro dell'attenzione della "penna acuta" di Giuliana Tofani Rossi che si rivolge direttamente agli italiani, attraverso le pagine di Civico20News, nell'occasione più ghiotta per mettere in evidenza promesse disattese o irrealizzabili con cui si risciacquano la bocca i "governanti", che in molti casi definirei "badanti", in occasione delle tornate elettorali nazionali in cui si decidono, dietro le quinte, le sorti del popolo italiano in verità sempre alquanto disattento all'evolversi dei programmi proposti dalle varie forze politiche oppure troppo attenti e lo dimostra, in quest'ultimo caso, la sempre minore affluenza ai seggi.

 

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

 

Cari Italiani,

l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Purtroppo, però,  abbiamo il tasso di disoccupazione più alto d’Europa e i contributi previdenziali tra i più alti del globo. Come se non bastasse, i contributi dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, che devono essere utilizzati unicamente per gli scopi per cui sono accantonati, vengono invece usati per coprire le spese delle innumerevoli pensioni assistenziali e delle pensioni ex INPDAP. Questo si chiama furto, o appropriazione indebita del sudore dei lavoratori.  

La Costituzione è la legge fondamentale della Repubblica. L’articolo 69 recita:

I membri del Parlamento ricevono una indennità stabilita dalla legge”. Sappiamo tutti che , invece, i parlamentari, non più in attività, percepiscono la pensione a vita, o vitalizio. Nessuno ha detto, però, che la legge che è stata sbandierata come quella che avrebbe tagliato i vitalizi, in realtà, se fosse stata approvata, li avrebbe legalizzati modificando l’art. 69 della Costituzione. Infatti l’art. 2 della legge “taglia vitalizi” recita:

« L’indennità spettante ai membri del Parlamento a norma dell’articolo 69 della Costituzione per garantire il libero svolgimento del mandato è costituita da quote mensili, comprensive anche del rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza, e da un trattamento previdenziale differito calcolato in base ai criteri vigenti per i lavoratori dipendenti delle amministrazioni statali ».

Cari italiani, i politici che abbiamo eletto ci prendono in giro:

  • Con i nostri contributi previdenziali INPS vengono pagate le pensioni assistenziali (che dovrebbero essere a carico della fiscalità generale) e quelle dei dipendenti della Pubblica Amministrazione;
  • Sulla base di semplici regolamenti interni delle Camere i politici si sono attribuiti una pensione quasi totalmente a carico dei contribuenti italiani. Partendo da questo presupposto truffaldino anche i consiglieri delle venti Regioni e dell’Europarlamento hanno deliberato vitalizi sulle spalle della collettività.
  • I dipendenti del Comune di Sanremo sono stati arrestati e poi licenziati per aver usato in maniera irregolare il cartellino delle presenze.

Mi chiedo se noi italiani che  dalla Costituzione abbiamo  ricevuto la “sovranità” siamo  scimuniti, tonti, grulli, insensati, sempliciotti, bischeri, oppure  istruiti, responsabili, maturi, onesti, corretti, irreprensibili, capaci di capire che per abolire i vitalizi non c’è bisogno di una legge nuova: basterebbe processare chi firma i mandati di pagamento. Io ritengo che, a parte una esigua minoranza di disonesti,  noi italiani siamo un popolo meraviglioso, con tanta bella gente che ha voglia di lavorare, con tante eccellenze in ogni campo e abbiamo la fortuna di vivere nel paese più bello del mondo.  

Il mio voto lo darò al partito che avrà nel programma l’abolizione del pagamento dei vitalizi per ridurre il debito pubblico. 

Cari italiani vi voglio ricordare il testo della canzone dialettale ("Noter de Berghem"): E che l'è la me ca che, e che comande me che, òi saì chi à e chi è che, so me 'l padrù. (Trad.  "E qui è casa mia; e qui comando io; voglio sapere chi va e chi viene;  sono io il padrone").

 

Giuliana Tofani Rossi

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 17/01/2018