Piemonte - Vignale: Tre decessi in pochi mesi in tre strutture psichiatriche!

Allarmante denuncia scritta presentata dai famigliari di pazienti inserti in comunità protette.

Forse per la giunta Chiamparino la recente legge sul Biotestamento è stata interpretata in anticipo e con eccessivo zelo. La denuncia scritta di famigliari ricoverati in strutture protette e deceduti in circostanze ancora da chiarire, non può non destare allarme e sconcerto, oltre che ad avvalorare le congetture più amare.

Siamo un gruppo di familiari di pazienti inseriti nelle comunità protette dell’area comunitaria ASL TO e le scriviamo con la speranza che la nostra voce non rimanga inascoltata”. Inizia così la lettera arrivata in questi giorni a Gian Luca Vignale, presidente del Movimento Nazionale per la Sovranità in Regione Piemonte.

Questa nostra realtà – si legge – che vuole rimanere anonima, onde evitare ripercussioni sui nostri cari inseriti nelle strutture, (..) vorrebbe fare luce su episodi di una tragicità grottesca, irrisolti, azzittiti da un velo di omertà spaventosa.

Ci riferiamo a tre decessi, avvenuti in breve tempo, in circostanze misteriose, alla cui richiesta di spiegazioni si è procrastinata la risposta fino all’oblio. Ma noi non ci siamo dimenticati…E oltre alla perdita di un nostro affetto, siamo stati deprivati dalla giustizia di conoscere i fatti e le motivazioni, perché non ci diamo pace di aver affidato i nostri parenti alle cure di terze persone e di non sapere se tutto ciò si poteva evitare”. Per questo “chiediamo di verificare che cosa è successo e per quale motivo”.

Nella comunicazione si citano tre persone decedute, con un’età inferiore ai sessant’anni, nell’arco di sei mesi, e ospiti di tre strutture facenti riferimento alla stessa proprietà, che sarebbero mancate come viene indicato nella lettera “per sospetta intossicazione da farmaci” e per “complicanze da farmaci”.

La lettera è stata ricevuta nei giorni scorsi e immediatamente Gian Luca Vignale si è recato dalle autorità competenti per denunciare quanto venuto a sua conoscenza.

Sono molto preoccupato - dichiara Gian Luca Vignale -. Quanto denunciato dalla lettera appare estremamente grave. Inoltre l’invio di una lettera anonima per segnalare una situazione che crea un timore così grande nelle famiglie è la dimostrazione di un sistema che non funziona”.

Chiunque viva o abbia i propri congiunti in una struttura autorizzata da una pubblica amministrazione, continua Vignale, non dovrebbe ricorrere a lettere anonime per denunciare una situazione di disagio, bensì dovrebbe avere la tranquillità di recarsi presso il primo ufficio di relazioni con il pubblico della ASL per segnalare quanto accaduto senza alcun timore”.

Tre decessi - prosegue – in tre Comunità in cui sono presenti sessanta pazienti è un dato allarmante. Se poi ciò fosse avvenuto -come indicato nella lettera- per complicanze da farmaci sarebbe indispensabile una verifica immediata”.

Purtroppo le garanzie previste dalla Legge, tramite il ruolo ed i poteri delle Commissioni di Vigilanza, sono solamente teoriche. Inoltre i famigliari di detti malati non posso neppure scegliere la struttura più indicata ed idonea a prestar cure per i propri congiunti. Tutto rientra tra gli arbitri delle ASL.

Questi fatti , purtroppo non sono destinati d alimentare notizie, ma colpiscono per la crudeltà e l’indifferenza dell’autorità sanitaria.

Nell’ascoltare le dettagliate denunce avanzate dai famigliari di pazienti inseriti nella comunità protette, si ricavala sensazione che i reparti geriatrici stiano trasformandosi in liete gaskammern.

Porro all’attenzione del Consiglio regionale di oggi martedì 23 gennaio -conclude Vignale - quanto comunicatomi nell’auspicio che l’assessorato alla Sanità e l’ASL Città di Torino svolgano ogni atto utile a fare chiarezza su quanto denunciato”.

Ma se anche questa volta Saitta, con un po’ tanta supponenza si arrampicasse sugli specchi e sorvolasse?

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Articolo pubblicato il 23/01/2018