Lodi - ”L’animo Gentile” : quaranta dipinti e sculture per raccontare i valori della famiglia, dell’amore, del lavoro

Un viaggio sociologico con l’arte dal Cinquecento al Novecento

  Lodi In questi tempi di “Animi gentili” ce ne vorrebbero molti, andando a visitare la stupenda mostra allestita nelle raffinate sale barocche del Palazzo Barni ( in pieno centro cittadino di Lodi):

L’ANIMO GENTILE, ARTE E VITA DA GIOVANNI AGOSTI DA LODI A VINCENZO IROLLI” fino al 31 gennaio (ingresso libero e gratuito).

Sono presentati all’incirca quaranta  grandi capolavori, alcuni esposti per la prima volta, e quasi tutti di difficile accesso al grande pubblico in quanto custoditi nelle stanze istituzionali della finanza; con questa visita, forse, ci riapproprieremo un po’  di quei valori primari di un tempo passato, ahimè, ed oggi  dimenticati. 

 La mostra promossa dalla Fondazione Cariplo è la terza tappa dell’iniziativa Open che dal 2017 sta portando il patrimonio artistico dell’ente milanese in tutta la Lombardia, oltre che nelle province del Verbano – Cusio – Ossola e di Novara avvalendosi  anche di capolavori prestati dalle istituzioni e  collezioni privati del territorio lodigiano.

Il progetto viene curata da Elena Lissoni e Lucia Molino con la collaborazione di Marina Arensi. Accompagna l’iniziativa un catalogo con saggi di diversi studiosi edito da Silvana Editoriale (pp.133 - € 20.00). Il Presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti scrive nel saluto istituzionale:

I capolavori esposti intrecciano idealmente un dialogo con l’agire della Fondazione lodigiana, in particolare mettono in primo piano la sua vocazione civile e culturale, l’essere istituzione che promuove l’arte come cultura, l’essere  istituzione che promuove l’arte come motore di cultura di identità, con la coesione sociale come elemento imprescindibile per la diffusione del benessere della propria collettività”.  

L’esposizione  ripercorre cinque secoli di arte, che vanno dal Cinquecento al Novecento attraverso una quarantina di opere, di grande bellezza,  fornendo al pubblico  un  suggestivo scenario, con diverse soste toccando temi sociologici ed universali come: l’amore, la maternità, la famiglia, il lavoro, l’emancipazione femminile, il territorio . 

Questo viaggio pittorico ha inizio, non solo per precedenza cronologica , ma anche per il suo carattere di eccezionalità “La Madonna con il Bambino e un angelo”, capolavoro rinascimentale di Giovanni Agostino da Lodi, proveniente dalla Collezione d’Arte di Villa Cagnola a Gazzada, con la sua luminosa dolcezza, ci introducono in un percorso affascinante, alla scoperta dei valori fondanti della nostra società e della vita, con incontri ogni volta rivelatori.

La prima sezione è dedicato al tema della famiglia, si apre con il dipinto “L’Angelo musicante” del maestro napoletano Vincenzo Irolli ( Foto 1) ammiratissimo per la particolare sensibilità nella raffigurazione dell’infanzia e dell’amore materno, qui declinata in chiave religiosa, con un allusione ai temi della musica e del sogno di decadente   simbolismo.  

La seconda sezione tratta  “Il lavoro” nella pittura dell’Ottocento,  affermando  la cosiddetta pittura di genere che, tradizionalmente considerata minore, e che invece sarà  destinata a diffondersi in tutta Italia e a dominare a lungo la scena artistica, Ispirandosi ai maestri fiamminghi o olandesi del Seicento. I pittori abbandoneranno la pittura di storia, per rappresentare il presente.

La vita quotidiana dei ceti popolari  tradotta in scene vivaci e accattivanti, come “ il piccolo calzolaio” di Giacomo Gandi, che pure nascondeva un intento di denuncia sociale  nel manifesto politico sullo sfondo. Il dipinto“Nel faggio dei poeti”, realizzato da Giorgio Belloni  che ha saputo fermare con forza poetica l’intatta bellezza della vita agreste, usando colori che sembrano impastati con la luce e con l’aria, accennando il mondo rurale, appena suggerito dalla presenza della contadina con la sua gerla, è quasi un pretesto per realizzare una pittura di paesaggio di grande valore evocativo, che trae forza dal contrasto tra l’albero possente che domina la composizione e l’esile cardo in primo piano.

La tela ad olio “ Allegoria della primavera” realizzata tra il 1705 e il 1709 dal maestro di Savona  Bartolomeo Guidobono, viene adoperato per illustrare la sezione della “nuova femminilità”. Il dipinto si pone nella produzione della maturità dell’artista  quando, era a Torino alla corte di casa Savoia. Chiude il percorso espositivo la sezione dedicata al alcune suggestioni sull’evoluzione di Lodi e del suo territorio a partire dal Settecento presentando attraverso poche e selezionate opere alcuni momenti della trasformazione urbanistica e monumentale della città. Uscendo da questa meravigliosa iniziativa espositiva lodigiana potremmo convergere quanto scrisse Friedrich Holderlin:

La prima figlia della bellezza umana,della bellezza divina è l’arte”.

L’ ANIMO GENTILE – Palazzo Barni (Corso Vittorio Emanuele II  17) Lodi. Apertura mostra  Sabato e Domenica ore 10-13 e 16-19. Informazioni: Telefono Fondazioni 0371. 432726.

 

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 26/01/2018