I Cambiamenti Climatici questi sconosciuti.

Siamo sempre un passo indietro.

Dall’ultima conferenza ONU sui cambiamenti climatici (COP 23) tenutasi a Bonn lo scorso novembre, dove si dovevano elaborare orientamenti e azioni per attuare gli accordi ratificati a Parigi da tutti i Governi del mondo, purtroppo con la recente defezione da parte degli Stati Uniti di Trump, oggi siamo ancora a chiederci quale siano le implicazioni delle attività umane sui cambiamenti climatici, su quali risorse stiamo consumando in modo irreversibile.

Ma il punto di non ritorno è stato superato o no? Da molti anni il concetto che il mutare del clima fosse legato all’aumento dell’effetto serra, è stato sostituito dalla convinzione che l’enorme concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera abbia favorito la rottura della stabilità dei cicli climatici, causando eventi distruttivi e soprattutto imprevedibili.

Il perdurare dello scioglimento dei ghiacciai alle più disparate latitudini, la desertificazione di intere regioni che causano migrazione di interi popoli, le isole di plastica negli oceani e nei mari sono un chiaro segnale che stiamo superando il punto di non ritorno o peggio che l’abbiamo già abbondantemente superato.

Oggi siamo in possesso di dati che ci confermano senza ombra di dubbio che il riscaldamento del sistema climatico è iniziato con l’età industriale, con concentrazioni di anidride carbonica aumentate del 40%.

Sembrava che l’accordo globale dei cambiamenti climatici siglato a Parigi  a dicembre 2015, che prevedeva di limitare il riscaldamento globale sotto i 2 C dal 2020, fosse la giusta soluzione, ha appena subito il la defezione degli Usa, anche se nel recente evento di Davos, Donald Trump ha aperto uno spiraglio di rientro nell’accordo, ma con nuove condizioni.

Quello che è certo è che stiamo vivendo il periodo più caldo  della storia dell’Umanità, provocato  principalmente dalle attività umane. Ma non è soltanto  un puro aumento di temperatura, ma anche una serie di record a lungo termine che indicano che negli ultimi decenni le temperature  si sono alzate più velocemente rispetto  agli ultimi 1700 anni.

Paradossalmente, l’umanità può contare sui vulcani e relative eruzioni: infatti oggi siamo certi che il paradosso dei gas inquinanti esiste: una parte delle polveri infatti, riflette il calore solare e quindi tutte le polveri sottili scaraventate in aria da eruzioni vulcaniche, ciminiere di centrali elettriche, industrie, scarichi di automobili e combustioni varie stanno riducendo di circa la metà il riscaldamento del pianeta provocato dall'uomo.

Se non fosse per questo incredibile quanto paradossale «sconto» dell'effetto serra antropico, le temperature medie della Terra sarebbero già salite di 2 gradi anziché di 1, con tutte le conseguenze catastrofiche sullo scioglimento dei ghiacci polari e montani, l'aumento del livello dei mari, l'inondazione delle terre e il moltiplicarsi dei fenomeni estremi che alcuni studiosi prevedono per la seconda metà del nostro secolo.

Quanto sopra non può essere certamente un comodo alibi per l’umanità che dovrà in tempi brevi adottare un nuovo stile di vita  se dalle colonie lunari i nostri nipoti vorranno vedere ancora il famoso pianeta azzurro.

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 01/02/2018