Il Movimento 5 Stelle tradisce la democrazia dal basso

Tanti gli esponenti di spicco provenienti dalla società civile, e a Torino …

A leggere i nomi dei candidati presentati dal Movimento 5 Stelle ai seggi uninominali si trova un po’ di tutto: dal nuotatore olimpionico al ricercatore universitario, dal giurista all’imprenditore che ha visto i suoi risparmi azzerati dal decreto salva-banche.
Una squadra variegata e competitiva che però fa a pugni con la volontà di democrazia dal basso predicata a più riprese dai grillini.
Il “Gratta e Vinci informatico”, quello che dava la possibilità a quasi tutti i cittadini iscritti al portale Rousseau di regalarsi il sogno di cinque anni in parlamento in cambio di svariati benefit durante e dopo la legislatura riguarderà pochi eletti, visto che la scrematura post parlamentarie attuata da Di Maio e Casaleggio junior è stata spietata.

Giustamente si è voluto puntare su nomi altisonanti, o comunque che potessero offrire garanzie all’elettorato grilino.
Una serie di scelte, quelle attuate dai vertici del Movimento, più di governo che di lotta: i tempi stanno cambiando, e si è preferito puntare sulla competenza piuttosto che sull’incazzatura.

Dando un’occhiata a casa nostra, il nome che spicca immediatamente agli occhi è quello del bicampione olimpico Domenico Fioravanti, candidato nel seggio Torino 2, riferito ai quartieri Barca, Aurora e Barriera di Milano. Le sue prime parole sono state di ringraziamento verso Di Maio per l’opportunità concessa, ammettendo poi “non sono molto esperto di politica ma si può fare molto in ambito sportivo, non salverò il mondo ma si può fare di più rispetto al passato”.
Interessante anche la candidatura di Paolo Biancone Responsabile dell’Osservatorio della Finanza islamica dell’Università di Torino, oltre che docente di Contabilità e Bilancio. I due –tre miei amici che hanno avuto la fortuna si seguire i corsi tenuti dallo stesso assicurano sulla qualità della persona. Correrà a Torino 3, Vallette e San Paolo.
A Torino 1, Centro e Vanchiglia, ci sarà Paolo Turati, economista e collezionista d’arte, mentre a Mirafiori e Santa Rita ci proverà l’architetto ecologista Albero Sasso.
Come detto si è attinto a piene mani nella società civile, regalando candidature di spicco, e relegando in un angolo operai e commesse: l’esperimento milanese Bedori, la casalinga che sognò di diventare primo cittadino sotto il Duomo, fu un mezzo disastro.

Le candidature grilline più interessanti nelle altre città italiane sono sicuramente quelle di Nicola Cecchi, avvocato fiorentino fino a pochi mesi fa renziano convinto che, tra le varie cose si schierò a favore del si al referendum del 4 dicembre: se la vedrà con lo stesso leader del Pd nel collegio di Firenze. Una bella inversione di marcia che l’avvocato ha provato a spiegare così "Sono stato iscritto al Pd e dopo aver visto ciò che è diventato con Matteo Renzi ne sono uscito deluso e amareggiato, come molti altri iscritti ed elettori di centrosinistra. Se conosci il Pd di Renzi, l'unica cosa che puoi fare è evitarlo, chiuderti la porta alle spalle e andare via".

A Milano il conduttore e giornalista Gianluigi Paragone - a suo tempo direttore della Padania - avrà l’arduo compito di sfidare il senatur Bossi, mentre Angiolino Cirulli, presentato da Di Maio come uno degli imprenditori impoveriti dal decreto salva-banche, sfiderà a Roma il Presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni.
E il Capitano Gregorio De Falco? Quello che durante la celebre e triste disgrazia della concordia apostrofò Schettino con il celebre “salga a bordo, cazzo!” sarà di scena a Livorno, città già governata dal pentastellato  Nogarin.

Maria domenica Castellone, ricercatrice del Crn, proverà ad imporsi a Giuliano; Vincenzo Zoccano, presidente del Forum disabilità ci proverà in Friuli, mentre Mauro Coltorti , docente di geomorfologia e esperto di dissesto idrogeologico si presenterà ad Ancona. A Roma il M5S propone niente meno che il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Mauro Veglio.
E poi ancora tanti economisti, docenti, professori e imprenditori.

Durante la presentazione tenuta sul palco del tempio di Adriano a Roma di ieri c’è stata anche la prima gaffe: l’ammiraglio Rinaldo Veri, consigliere comunale a Ortona ed ex candidato sindaco tra le file di una lista civica collegata al Pd è stato prima presentato poi, scoperto l’annoso passato, costretto alle scuse e al ritiro della candidatura.
“Mi spiace, non ero al corrente della regola", le parole di Veri.
Stavolta neppure il Capitano De Falco ha potuto ripetere al povero ammiraglio il celebre ordine.

 

 

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Articolo pubblicato il 30/01/2018