L'angolo della satira del Prof Giancarlo Pavetto - Il cavallo di Caligola ed i sud-tirolesi.

Non si può pensar male di Maria Elena Boschi.

Maria Elena Boschi, la donna di Renzi ha ragione. Non era logico presentarla nella regione intorno ad Arezzo. Non avrebbe potuto uscire di casa per qualche comizio o per qualche altra ragione legata alla campagna elettorale. Se lo avesse fatto, sarebbe dovuta rientrare di corsa nella sua casa di Laterina, inseguita da torme di villici, che derubati dalla banca di suo padre, la attendevano armati con dei forconi da infiggere nel suo pregiato lato B.

 

 

La donna di Renzi, che non poteva fare altro che scappare nel punto più lontano da casa sua, si è rifugiata tra le foreste e le montagne della provincia di Bolzano.

 

 

E’d’obbligo invece pensar male di chi l’ha accolta, ossia di quelli che vengono definiti sudtirolesi.

 

Le ultime fotografie ce la mostrano seduta intorno ad un tavolaccio, circondata da crucchi e da cruccotte che la guardano con aria trasognata, forse perchè sono felici di poter vedere da vicino una ragazza ben diversa dal tipo di donna segaligno alla Eva Klotz, cui sono abituati da sempre.

 

Non sanno perché la ragazza di Renzi è lì. Nessuno glielo ha detto. Ma sanno che devono votarla perché questi sono gli ordini impartiti dai capicrucchi locali del PD.

 

 

Fino ad oggi si pensava che solo una piccola regione della Toscana, il Mugello, potesse comportarsi nel nostro paese come oggi si sta comportando il Sudtirolo. E fosse capace di obbedire, votando in massa chiunque venisse imposto e paracadutato nel loro territorio.

 

 

Si diceva a questo proposito che gli abitanti del Mugello, indottrinati fin dalla più tenera età da commissari politici dell’ANPI, fossero stati plagiati ed indotti a guardare con ammirazione il comportamento degli antichi romani, che non avevano esitato ad eleggere senatore il cavallo di Caligola. 

 

Ma ora sappiamo che anche i crucchi dell’alto Adige sono disposti, alla pari dei mugellati, a dare il loro voto a chiunque sia imposto dagli organi centrali del PD.

 

Maria Elena, lontana da Arezzo, è felice. Ora il suo lato B, definito dal “Vernacoliere” patrimonio dell’umanità, è al sicuro.

Dichiara che verrà sempre in vacanza a Bolzano, che imparerà la lingua tedesca e che presto si unirà ai compagni dell’alto Adige per cantare, insieme a loro, i canti popolari della regione.

 

 

Come quello famoso che recita: “che bel paese quello dove scorrono Adige ed Isarco. Dove ogni vero tedesco spara sugli italiani. Questo è il mio bel sud Tirolo, circondato di ghiaccio e neve. L’Italia deve crepare.”

 

 

 

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Articolo pubblicato il 03/02/2018