Il doppio grigiore di Torino

Dall’inquinamento alle scelte della Giunta: Torino si interroga

La domenica prima dell’incendio in vetta, ho effettuato una bella escursione a piedi da Sant’Ambrogio sino alla Sacra di San Michele.


La giornata era splendida e anche parecchio ventosa, ma arrivato in cima ho preso atto di come quel vigoroso vento della valle non turbasse minimamente la coltre di smog che aleggiava su Torino, in un’immagine quasi metafisica nella quale, del capoluogo sabaudo, si vedeva solo la punta della Mole capace di trafiggere quel grigiore che sovrastava la città.

Sappiamo ormai da anni, quanto Torino detenga il triste primato di città tra le più inquinate d’Europa e sebbene i blocchi al traffico (sino alle recenti diesel euro 5), l’estensione della zona ZTL, la realizzazione della metropolitana, le domeniche a piedi abbiano rappresentato un cambio di rotta nella lotta all’inquinamento da polveri sottili, il capoluogo piemontese pare essere assai lontano da una riduzione considerevole dello smog.

A questo grigiore, se ne sta affiancando un altro ed è quello figurato delle periferie, al centro del programma di Chiara Appendino durante la campagna elettorale, di quei quartieri che dalle pagine de L’Espresso, de La Stampa e persino del The Guardian rivendicano la loro disillusione verso chi aveva promesso il miracolo.

Anche il centro città, tuttavia, rimprovera all’attuale Amministrazione l’incapacità di attrarre nuovi capitali, la strategia al ribasso con cui si sono tagliati eventi e mostre, la difficoltà a creare occupazione (circa 1500 pendolari verso Milano pur di lavorare), la mancanza di una politica di rilancio, o forse di continuità, dell’attrazione turistica, visto che negli ultimi mesi la percentuale di arrivi si è abbassata, toccando il suo minimo a quel -7% nei giorni di Capodanno.

Il grigiore si fa nero se si pensa ai due morti dello scorso anno: quello della finale di Champions League in Piazza San Carlo e quella del mercato del “barattolo”, entrambi dovute, in parte, a una non certo brillante capacità della macchina organizzativa e di sicurezza i cui responsabili sono tutt’ora indagati.

A tutto ciò, si sta affiancando un terzo grigiore di queste ultime settimane. Durante la campagna elettorale, il sindaco Appendino ha ribadito di non voler essere strumentalizzata dai detrattori del M5S, ragion per cui diversi appuntamenti con i cittadini e i rappresentanti delle circoscrizioni e delle periferie sono stati annullati o rimandati a dopo il 4 marzo, giorno delle elezioni: insomma il confronto e il dibattito cittadino si deve fermare sino a dopo le elezioni politiche.

Prendiamo dunque atto che in questi giorni, come già sta accadendo, la sezione torinese dei maggiori quotidiani si concentrerà sul problema dei barboni cacciati dal centro e sull’inquinamento, fatti inquietanti ma ben rappresentativi dell’attuale grigiore di Torino.



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Articolo pubblicato il 08/02/2018