Chivasso (TO) festeggia il martedì grasso e prepara il “Gran Carnevalone” di domenica 18 febbraio

Martedì scorso la tradizionale visita dell’Abbà e della Bela Tôlera a Palazzo Cisterna

Si chiamano Camilla Avanzato e Piergiacomo Verga e, nello storico Gran Carnevalone di Chivasso, impersonano “La Bela Tôlera” e “L’Abbà”. I due personaggi principali del Carnevale sono stati ricevuti stamani a Palazzo Dal Pozzo della Cisterna dalla Consigliera metropolitana delegata alla comunicazione istituzionale, turismo, relazioni e progetti europei ed internazionali, insieme alle Dame, agli Alfieri, ai Paggetti e al Presidente della Pro Loco Chivasso “L’Agricola”, Davide Chiolerio.

La consueta visita dei personaggi del Carnevale di Chivasso a Palazzo Cisterna ha coinciso anche quest’anno con il “Martedì grasso” ed è stata l’occasione per ribadire quanto sia importante mantenere e tramandare le tradizioni di una comunità locale.

L’appuntamento più importante del 2018 con l’Abbà, la Tôlera e la corte è per domenica 18 febbraio a partire dalle 14,30, quando le vie del centro storico di Chivasso ospiteranno il Gran Carnevalone, la sfilata di carri allegorici la cui prima edizione risale al 1951, anno in cui le condizioni climatiche avverse non permisero lo svolgersi della tradizionale sfilata di Carnevale. Il rimedio fu presto trovato: la sfilata fu rimandata alla prima domenica di Quaresima ed il Carnevale divenne Carnevalone, una manifestazione che ha conosciuto negli anni un'evoluzione ed un incremento così ampio da coinvolgere carri allegorici, maschere e bande provenienti da tutta Europa.

Per saperne di più: www.carnevalonedichivasso.it

A nome del Consiglio Metropolitano, la Consigliera delegata alla comunicazione istituzionale, turismo, relazioni e progetti europei ed internazionali ha ringraziato l’amministrazione comunale, gli organizzatori ed i protagonisti del Carnevale per l’impegno nel portare avanti le tradizioni, per la presenza oggi a Torino e per il fitto calendario di impegni e visite che affrontano con entusiasmo in queste settimane nella loro città, a testimonianza dell’attaccamento e dell’interesse dei chivassesi per le vicende politiche e sociali e le tradizioni culturali del loro passato.

Quello che si vive in questi giorni a Chivasso è un entusiasmo che contagia anche e soprattutto i giovani, che imparano ad amare le tradizioni, la storia e la cultura della propria comunità, preparandosi così a diventare cittadini che si indentificano con il territorio, lo amano e ne difendono l’identità. La Consigliera delegata ha anche ricordato che la Città Metropolitana di Torino patrocina l’evento, proseguendo l’impegno e l’attenzione che a suo tempo la Provincia ha sempre avuto per il patrimonio storico  e culturale locale.

I PROTAGONISTI DEL CARNEVALE DI CHIVASSO

La Bela Tôlera

Il personaggio della Bela Tôlera nacque nel 1905 per iniziativa dell’allora Circolo di Agricoltura, Industria e Commercio “L’Agricola”, progenitore dell’attuale Pro Loco Chivasso “L’Agricola”. A quel tempo erano di moda le feste di mercato, con lo scopo di valorizzare le produzioni locali. In quell’ambito nacque l’idea di nominare una vera e propria Regina del mercato di Chivasso: la Bela Tôlera. Il nome trae origine dal simpatico appellativo di “face ‘d tola”, affibbiato ai Chivassesi perché, in passato, il campanile del Duomo era sormontato da una guglia fasciata di latta, che rifletteva i raggi del sole, poi abbattuta in seguito ai danni subìti nel corso dell’assedio del 1705. A partire dal 1948 la Bela Tôlera è accompagnata dall’Abbà e, da qualche anno a questa parte, da quattro Damigelle, quattro Alfieri e due Paggetti.

L’Abbà

Il personaggio dell’Abbà, sebbene abbia assunto solo dal 1948 il ruolo di Signore del Carnevale, vanta origini ben più remote, che sono legate a feste in un primo tempo pagane e successivamente cristiane. Risalgono al XIV secolo le prime notizie sulla figura dell’Abbà, scelto per guidare la “Confraternita o Società degli Stolti”, nata sul modello di analoghe iniziative sorte in varie parti d’Italia (ad esempio “l’Abbazia dei Pazzi” di Torino).

Nel 1434, dopo gli inutili tentativi per sciogliere d’autorità la Società, furono gli argomenti persuasivi del Prevosto, don Giacobino Cresti, ad indurre i soci a mutare costume. Da quel momento la festa della Società assunse il carattere e la natura di cerimonia religiosa.

Fu assunto come protettore San Sebastiano e fu eretta in Duomo una cappella della Società, che nel frattempo aveva assunto la denominazione ufficiale di “Società di San Sebastiano”. Da quel momento l’Abbà assunse la veste di patrocinatore e, successivamente, di mecenate della festa. In occasione della festa patronale di San Sebastiano, il 20 gennaio, egli, dopo aver assistito al Vespro solenne in Duomo, sfilava per la città acclamato dalla popolazione, alla quale lanciava dolciumi ed arance. In forza del pubblico riconoscimento, avvenuto nel 1452 da parte della Credenza Pubblica della Città, nel periodo carnevalesco l’Abbà godeva di speciali prerogative, tra le quali il potere di giudicare su tutte le controversie tra i Chivassesi e liberare, se possibile, i carcerati. I mutamenti sociali e di costume portarono al declino della figura dell’Abbà, che scomparve definitivamente nel 1878. Fu nuovamente riproposta nel 1948, quando le fu attribuito il ruolo di Signore del Carnevale, accanto alla la Bela Tôlera.

A ricordo delle prerogative di cui godeva un tempo, dopo la sua investitura l’Abbà legge il Proclama contenente le sue volontà sullo svolgimento della festa e, in tono scherzoso, esprime pareri sull’andamento della vita pubblica cittadina. L’Abbà veste attualmente la divisa originale ottocentesca della “Veneranda Società di San Sebastiano”.

 

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Articolo pubblicato il 15/02/2018