Il cinema degli elementi - ARIA

Acqua, fuoco, aria e terra: quattro film per quattro elementi

Proseguiamo la nostra serie sugli elementi naturali nel mondo del cinema, spiccando il volo e parlando di film collegati all'aria.

Ovviamente alla memoria ci vengono subito dei disaster movie collegati agli aereoplani, come il famoso "Airport", capostipite di una saga di 4 film tra gli anni '70 e '80, tutti dove equipaggio, piloti e a volte passeggeri lottavano contro gli elementi, bombaroli e rapinatori assortiti per riuscire ad atterrare sana e salvi.

Una saga che forse i più ricordano per le fantastiche parodie targate Zucker-Abrahams-Zucker, i quali con i due film "L'aereo più pazzo del mondo" gettano nuovi standard di divertimento per il genere demenziale, ricalcando le situazioni in chiave tragicomica della saga drammatica di cui sopra.

Non per forza di dramma survival si vive comunque su aeroplani e velivoli assortiti, capaci anche di ispirare appassionanti film d'azione come ad esempio "Tuono blu", diretto da un ottimo regista come John Badham negli anni '80; film dove il poliziotto e pilota di elicotteri interpretato da Roy Scheider finiva in un complotto sociopolitico per fomentare tumulti nei quartieri più poveri, finendo il lotta contro il cattivo psicopatico come al solito (dopo il suo film con Kubrick) interpretato da Malcolm McDowell.

Sempre restando nell'ambito action possiamo poi citare "Passenger 57 - Terrore ad alta quota", rivisitazione aerea del più famoso "Die Hard", dove in questo caso è Wesley Snipes l'eroe contro tutti di turno, unico passeggero a bordo di un volo di linea a combattere contro un gruppo di terroristi assetato di sangue che sta cercando in ogni modo di liberare il suo capo.

Cambiando genere e passando al fantasy poi come non citare il top/flop di M. Night Shyamalan, "L'ultimo dominatore dell'aria", stroncato da critica e pubblico e addirittura vincitore di numerosi "Razzie Awards" come peggior film di quell'anno; film che invece chi vi scrive trova un fumettone tutto sommato divertente e gustoso da guardare, specie considerando altri bottoni indigeribili come "Batman vs Superman", "Wonder Woman" o altre scemenze simili, premiate invece dal pubblico con incassi miliardari in tutto il mondo.

Ovviamente non possiamo non citare poi il caciarone "Twister" di Jan de Bont, film dove il "nemico" sono gli stessi tornado di cui i protagonisti vanno a caccia; storia decisamente improbabile ma che ha sicuramente dalla sua un gran ritmo e degli effetti speciali davvero all'avanguardia per quei tempi; nei quali il regista risucchia case, automobili e mucche volanti per il gran divertimento del pubblico in sala e le urla a tutto spiano dei protagonisti in primo piano.

Infine sempre sul tema della lotta contro la furia di madre natura, come non citare il rocambolesco "The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo"; sempre diretto nel solito stile goffo e ultra esagerato di Roland Emmerich; al quale però non manca qualche idea divertente come ad esempio l'immigrazione al contrario dagli Stati Uniti al Messico, durante una ipotetica nuova era glaciale causata per contrasto dall'effetto serra che ricopre gli stati dell'emisfero nord di neve e ghiaccio, costringendo la popolazione alla resistenza forzata o alla fuga.

Ma proseguiamo adesso nell'articolo arrivando alla parte dei nostri consigli veri e propri, che senza darci "troppe arie" consideriamo alcuni dei migliori film legati all'aria mai usciti nel mondo del cinema.


SULLY (2016 - Clint Eastwood)
Sempre garanzia di cinema di grande qualità dove i tratti umani dei personaggi sono sempre curati e ben sceneggiati, Clint Eastwood porta al cinema questo film sulla "mancata" tragedia di un aeroplano sopra i cieli di New York.

Non appena decollato infatti, l'aereo si imbatte in uno stormo di uccelli che ne distruggono completamente i motori, lasciando i piloti in balia degli eventi e in caduta libera senza possibilità di raggiungere un aeroporto in emergenza.

E' così che allora il comandante Chesley "Sully" Sullenberger (un ottimo e invecchiatissimo Tom Hanks) e il suo secondo interpretato da Aaron Eckhart decidono di ammarare nel fiume Hudson.

Miracolosamente la manovra riesce senza morti nè feriti e i due si ritrovano immediatamente elogiati dal pubblico e la stampa come eroi e celebrità nazionali.

Ottimo il montaggio che nella fattispecie smonta e rimonta i drammatici eventi di quella lunga giornata, proponendoli allo spettatore sotto diversi punti di vista, fino alla conclusione finale dove una arcigna commissione di inchiesta mette sotto torchio l'uomo accusandolo di aver precipitosamente preso la decisione sbagliata.

Come detto sempre a suo agio nel dirigere qualsiasi tipo di film con qualsiasi genere di attori, Eastwood tratteggia minuziosamente i lati umani del capitano e il suo disagio nel finire all'improvviso sotto i riflettori.

Dall'altro lato però il capitano è anche tenacemente convinto di aver agito per il meglio e nel faccia a faccia con la commissione affronta e smonta una per una le accuse che gli vengono rivolte contro.

Ottima fetta di cinema cucinata a dovere da un veterano del genere, di cui consigliamo anche di assistere ai fantastici titoli di coda con il vero capitano Sullenberger e i sopravvissuti di quella eroica ed avventurosa giornata nei cieli NewYorkesi.


FLIGHT (2013 - Robert Zemeckis)
Altro film di incidente aereo diretto e sceneggiato però tutto in un altro modo dal grande regista Robert Zemeckis, altro grande mastro artigiano della settima arte di cui recentemente vi avevamo consigliato anche l'ottimo "Allied - Un'ombra nascosta", intensa ed entusiasmante spy story a sfondo matrimoniale interpretata dal megadivo Brad Pitt e la bellezza e bravura francese di Marion Cotillard.

In questo "Flight" seguiamo da vicino la vita e le vicende di ogni giorno del pilota di linea interpretato Denzel Washington, prima e dopo un terribile incidente aereo dove l'uomo con la sua abilità riesce con una manovra azzardata a salvare le vite di gran parte dei passeggeri.

Inizialmente celebrato come eroe, l'uomo è in realtà un bugiardo, cocainomane e alcoolizzato cronico in rotta con la sua stessa famiglia e la maggior parte dei suo colleghi; i quali comunque lo aiutano a cercare di farla franca con la commissione d'inchiesta, anche se solo per gli interessi propri del loro lavoro nella linea aerea.

Unica a restare vicina all'uomo e la prostituta tossicodipendente interpretata da Kelly Reilly, conosciuta durante la convalescenza in ospedale, la quale resta a fianco dell'uomo durante la sua ripida e inevitabile discesa verso l'apatia e la solitudine più totale.

Letteralmente impressionante la sequenza iniziale con l'incidente e le manovre aeree tutta o quasi ripresa e ambientata dentro l'abitacolo dei piloti e lo scompartimento passeggeri, dove Zemeckis spreme ogni goccia del suo talento tecnico all'avanguardia per portare letteralmente con sè lo spettatore in quei tragici momenti.

D'altro lato il personaggio di Washington è profondamente contorto e sfaccettato, un uomo con cui il pubblico non entra mai veramente in sintonia e guarda con diffidenza; circondato da persone che si fanno in quattro per aiutarlo ma che lui respinge con violenza e derisione, donna inclusa, ormai convinto di essere al giro finale della sua vita ed essere ormai al di là del pentimento e la speranza.

Uno dei migliori film di Zemeckis degli ultimi anni, stranamente poco calcolato da pubblico e critica nonostante non sia andato poi così male al botteghino, con 90 milioni di incasso a fronte dei 30 per produrlo.

Un film che ci sentiamo di consigliarvi per bravura tecnica e intensità interpretative, nonchè poi un soggetto non banale capace di buoni spunti e riflessioni su religione e tecnologia, redenzione e peccato, perdono e accettazione dei propri errori e le loro conseguenze.


GLI UCCELLI (1963 - Alfred Hitchcock)
Se nel film di Eastwood citato prima gli uccelli erano la causa dell'incidente aereo alla base del film, in questo caso invece i volatili sono i veri e propri "nemici" che dichiarano guerra all'umanità attaccando e uccidendo senza pietà gli abitanti della piccola cittadina di Bodega Bay.

Un film che è ormai un cult indiscutibile, altra prova (ce ne fosse stato bisogno) del talento indiscusso di Alfred Hitchcock, qui sospeso a metà tra la fantascienza e il soprannaturale, incastonando ovviamente il tutto all'interno delle solite tematiche e coi soliti tipi di personaggi che gli sono tanto cari.

Abbiamo quindi la protagonista bionda, suo marchio di fabbrica ed personaggio imprescindibile, in questo caso Tippi Hedren che interpreta una ricca figlia di papà che, infastidita/incuriosita da un avvocato in un negozio, decide di seguirlo nella piccola cittadina balneare dove sta andando a passare il week end assieme alla madre e la sorellina.

Imbattibile come al solito il grande maestro nel fare montare la suspance sequenza dopo sequenza, da un piccolo incidente con un uccellino al bordo di un traghetto alla brutale aggressione al vicino di casa dell'avvocato, fino a sequenze da storia del cinema come l'attacco alla scuola di uno stormo di corvi e l'apocalittico finale con l'intero panorama a perdita d'occhio interamente tappezzato da inquietanti uccelli che sembrano aspettare pazientemente gli sventurati protagonisti.

Ottimo il rapporto tra i vari protagonisti, special modo la madre possessiva sempre gelosa e diffidente verso le spasimanti del figlio; come la maestrina ex fiamma dell'uomo che sarà poi vittima dell'attacco alla scuola di cui parlavamo sopra.

Magnifico il lavoro di fotografia al solito "dipinto" fotogramma dopo fotogramma dal grande Alfred, per cui ogni scena è un quadro e ogni sequenza è una poesia di piccoli movimenti di macchina e meravigliose inquadrature fisse.

Uno dei pochi film senza nessuna colonna sonora, se non i versi stessi degli uccelli sapientemente mescolati da parte del regista e messi a fondo delle scene più emozionanti.

A detta di chi vi scrive, personalmente il film preferito del maestro della tensione, subito dopo ovviamente l'altro suo capolavoro immortale che fu "Psycho".


AIR - I CUSTODI DEL RISVEGLIO (2015 - Christian Cantamessa)
Concludiamo quindi il nostro poker di film sull'aria parlando di questo film distopico/fantascientifico ambientato in un ipotetico futuro di cui di aria per la razza umana non ce n'è affatto.

Una catastrofe nucleare ha reso infatti l'atmosfera irrespirabile e gli esseri umani sono costretti a vivere congelati sottoterra, dentro bunker di massima sicurezza, sorvegliati da pochi "guardiani" cui è affidato il loro risveglio quando il mondo esterno diverrà nuovamente abitabile.

Una storia quindi che si svolge in pochissimi ambienti e con due soli veri protagonisti, Norman Reedus e Djimon Hounsou; il primo stranoto balestriere di "The walking dead" e il secondo ottimo caratterista in film come "Il gladiatore" o "Blood diamond", entrambi alle prese con uno dei loro primi film come protagonisti assoluti.

Nel ruolo dei due guardiani, che alternano ibernazione al risveglio nel corso dei mesi per verificare periodicamente le condizioni atmosferiche; il duo si ritroverà ben presto in lotta sul decidere del da farsi.

Sempre più alienati e vittime di allucinazioni, tra i due comincia a scorrere il sospetto e l'iniziale lotta per sopravvivere finirà per rivolgersi come vendetta verso i sopravvissuti ibernati.

Un ottimo film di grande atmosfera, realizzato in modo semplice e sceneggiato dall'ottimo Christian Cantamessa, per gli amanti dei videogiochi più noto per aver scritto la storia del pluripremiato e amatissimo "Red dead redemption".

Pochi mezzi ma tanta buona volontà per raccontare una storia di amore e sopravvivenza, odio e incomprensione di due amici/nemici costretti in prigionia dal loro lavoro, impossibilitati a fare altro se non aspettare, incapaci a un certo punto di reggere oltre psicologicamente alla tensione di quello status immutabile.

Un film povero nelle scenografie ed effetti speciali, ma ricco di idee e spunti interessanti; alcuni sviluppati meglio di altri un pò banali forse, ma capacissimo di tenere botta fino al finale che non spiega e non conforta ma chiude perfettamente il cerchio a tutta la vicenda.

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Articolo pubblicato il 18/03/2018