Il taglio di Appendino alle Circoscrizioni.

Dopo il taglio di fondi, ora anche quello delle competenze.

Da quando è nata la Lega, l’idea di decentrare, attraverso il federalismo, è un qualche cosa che entrato a far parte del dna di quasi tutte le forze politiche.

Applicando il principio a livello comunale, ecco che molte competenze posso essere delegate ad altri, come è il caso delle circoscrizioni, ossia le periferie tanto amate dal sindaco Appendino.

Ricordate la vicenda della Fondazione per la Cultura che, attraverso l’aiuto dei privati, contribuiva all’organizzazione e alla sponsorizzazione di eventi in città? La giunta aveva avviato la procedura per chiuderla poiché il sindaco Appendino riteneva che l’assessorato alla cultura della città potesse fare tutto da solo: i risultati sono evidenti, dal momento che le grandi mostre non ci sono quasi più e che sulla scelta scellerata di ridimensionare il Jazz Festival si è fatto un passo indietro, tanto che ad aprile l’evento tornerà quello di un tempo in giro per le piazze.

Ora, l’operazione “anti-decentramento” è toccata alle circoscrizioni che, dopo ulteriori tagli dell’8% sui fondi dati dal Comune, si trovano ora esautorati dal loro ruolo per quanto riguarda ad esempio la manutenzione di parchi e giardini pubblici, con la scusa di evitare che vi sia l’erba più alta in qualche giardinetto rispetto a quello vicino, ma con la conseguenza che il Comune accentra su di sé anche attività sinceramente demandabili ai quartieri.

Dopo aver cancellato diversi incontri con i rappresentanti di quartiere, questi ennesimi tagli sia di fondi e di competenze lasciano perplessi dal momento che l’attuale sindaco di Torino aveva sbandierato in campagna elettorale quanto si sarebbe fatta in quattro per risollevare le periferie, tanto che il presidente della circoscrizione 5 arriva a dire sulle pagine de La Stampa che “d’ora in avanti sarà guerra assoluta. Ormai è chiaro: la Giunta grillina vuole distruggere le circoscrizioni, solo perché di colore politico diverso dal loro” (8 circoscrizioni sono coalizioni a guida Pd).

Ci auguriamo che, dopo il voto del 4 marzo, Appendino e la sua Giunta inizino a occuparsi di nuovo della città, delle periferie, del dossier per candidare Torino alle Olimpiadi Invernali del 2026, di gestire l’assurda situazione del ponte di Corso Grosseto ormai privo di vigili a regolarne la viabilità, di mandare avanti il piano per il Moi, di rilanciare il turismo dopo il tonfo del 7% del periodo natalizio: la sensibilità non deve fermarsi ai barboni giustamente accolti nella vecchia Posta Susa, ma toccare tutti i cittadini e tutte le circoscrizioni del capoluogo.



 

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Articolo pubblicato il 01/03/2018