Salvini a Torino: l’ultima volta da semplice Segretario?

Imponenti misure di sicurezza accompagnano il passaggio del leader leghista sotto la Mole.

Torino. Una bella fetta della città è blindata.
Tanto che è vietato transitare sul Ponte Isabella dalle otto in poi, così come vari pezzi di Corso Massimo e vie limitrofe risultano inaccessibili in auto.
Potere di Salvini, o dei centri sociali, fate voi. Sta di fatto che per vedere il leader leghista al Teatro Nuovo bisogna lasciare la macchina a centinaia di metri di distanza e imbattersi in decine di uomini armati.
Per fortuna fuori non si registreranno i tanto temuti scontri.

Tutta questa gimkana mi fa arrivare con qualche minuto di ritardo sull’inizio della kermesse, fissata per le 21, ma questo è un bene visto che trovo Mateo Salvini nell’atrio del teatro, intento a scattare foto con parecchi simpatizzanti: un paio di sudamericani scherzando -fino a un certo punto- chiedono un selfie, perchè poi, quando sarai premier non sarà così facile avvicinartisi …
Ovviamente non mancano varie emittenti televisive e Salvini cerca di accontentare il maggior numero di persone possibili: si percepisce che viene da una campagna elettorale estenuante, e questo lo ripeterà anche dal palco. Mancano poche ore, due giorni, poi finalmente calerà il silenzio su questa maratona e il nostro potrà riprendersi. Già, prima però c’è da affrontare l’ennesimo bagno di folla, stavolta torinese, che all’ingresso gli regala una standing ovation e parecchie ovazioni.

E’ vestito in maniera elegante, o meglio, elegante rispetto ai suoi standard, camicia blu e pantalone d’abito, e subito rivela d’aver appena registrato una puntata di Otto e Mezzo dalla Gruber le cui prime quattro domande sono state riguardo il fascismo. Ma se non ce ne sono! Trovatemene uno! scherza con la folla.

Poi attacca l’insegnate balzata agli onori delle cronache per aver inveito contro i poliziotti proprio a Torino. “… Mi stupisce che quella pseudo insegnate non sia ancora stata licenziata”, e il pubblico ovviamente approva.
Una carezza alle guardie carcerariegli altri politici vano in carcere per veder se i detenuti stanno bene, mentre io ci vado per occuparmi della polizia penitenziaria”, e uno schiaffo a Renzi che “per la prima volta ha detto una cosa coerente, ossia che se perde non mollerà la poltrona”.

Parla a ruota libera, Matteo, si vede che non c’è una scaletta precisa e che tocca temi d’attualità che sono punti cardine della Lega: la proprietà privata sacra, la tutela dei prodotti europei anche a costo di imporre dazi, la pace fiscale da trattare con chi ha debiti con il fisco. Anche l’autonomia regionale, e fa riferimento ai governatori di Veneto e Lombardia che oggi hanno firmato un’intesa con il Governo. Si dimentica di citare l’Emilia Romagna, ma sono sicuro si sia trattato di un errore involontario …

Non mancano un paio di stoccatine all’Appendino rea di non aver fatto nulla per la città “sono stato la settimana scorsa al campo Rom di via Germagnano, ci ero già stato due anni fa. Se possibile la situazione è peggiorata. Immondizia e delinquenza, bambini ovunque e i genitori a cui ho chiesto perché non fossero a scuola mi han risposto che era solo per oggi … Questi sono i risultati dell’amministrazione pentastellata. (...) Sarei per mandare a casa Renzi, Chiamparino e l’Appendino", e gli applausi sono scroscianti.

Sul palco, nel frattempo, salgono venti ragazzi, che poi sono molti di più, voluti dallo stesso segretario leghista in modo da contrastare l’idea che i giovani siano quei quattro figli di papà dei centri sociali

E in più vi è un nutrito gruppo dei 41 x tutti, associazione che chiede il pensionamento dopo i 41 anni di contributi.
A un certo punto a Salvini scappa un “O dio!”. Lo dice divertito. Il riferimento è al Vangelo su cui ha giurato la scorsa manifestazione a Milano. Si dice orgoglioso del gesto anche se ammette di essere un pessimo cristiano … "e comunque non vorrei che il prossimo Presidente del Consiglio giurasse sul Corano".
Altri Applausi.
Chiarisce che il riferimento religioso era da attribuirsi alla volontà di istituire un Ministero dei Disabili, di modo che “gli ultimi saranno i primi” come appunto espresso da Matteo l’evangelista. Vabbè, questa risulta decisamente forzata.

Sono da poco passate le dieci ed è tempo per un ultimo appello, quello di votare Lega e convincere gli indecisi a fare altrettanto.
Una cosa è certa, chiosa Salvini, Noi non vi tradiremo Mai. Non ci alleeremo mai con Renzi nè con Grillo.
"… Viva la Lega, Viva Torino, e grazie per quello che faremo domenica!"

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Articolo pubblicato il 01/03/2018