AS Roma vs Torino Fc 3-0

ESSER GRANATA VUOL DIRE FEDE E AMORE: terza sconfitta consecutiva per la squadra di Mazzarri, "perforata" tre volte all'Olimpico

C’è ancora chi scrive di “partita decisiva per la classifica”, che porterebbe ad un “rasserenamento” dei rapporti fra tifosi e squadra in caso di vittoria o, attenzione, tenetevi forte, di pareggio.

C’è chi scrive per l’ennesima volta di “partita della svolta” (mannaggia la rima), ri-attenzione, non per la classifica, rimangiandosi quanto scritto poco prima, ma per i tifosi, in caso di prestazione da veri granata.

Siamo alla follia aziendalistica, che merita un bel #stendiamounvelopietoso, giusto per rispolverare un hastag che uso spesso in occasione del Festival di Sanremo.

La verità, papale papale, visto che stasera si gioca a Roma, è che questa è semplicemente la dodicesima tappa di avvicinamento alla fine di un campionato senza arte né parte, e che il risultato non conta chiaramente nulla, almeno per i granata, o la cairese, se preferite.

C’è poi la tanto strombazzata contestazione, con relativo “sciopero” del tifo: rimandata per i motivi che tutti sappiamo (R.I.P. Davide), mi auguro venga messa in atto durante partita di domenica prossima contro l’Inter, indipendentemente dal risultato di stasera.

Walter “La Roma in questo momento è l’avversario peggiore da affrontare” Mazzarri, stasera manda in campo (4-3-3)): Sirigu; De Silvestri, Nkoulou, Moretti, Ansaldi; Baselli, Rincon, Acquah; Falque, Belotti, Berenguer.

Il tecnico toscano deve fare a meno di Burdisso (squalificato), Lyanco, Bonifazi, Molinaro, Obi e Niang (infortunati); alla lunga lista di assenti,  si aggiunge anche Ljajic, colpito da un risentimento muscolare, che mi suona tanto, ma tanto, di infortunio diplomatico, o di definitiva trombatura.

Mi chiedo, in caso di ulteriore infortunio, o sostituzione, a centrocampo, chi possa entrare, e ripenso alla frase dell’imprenditore di Masio (Al): #siamoapostocosì. Mi monta la carogna.

Primo tempo equilibrato, senza grosse emozioni, tanti corner non sfruttati, da entrambe le parti, e tanti falli a centrocampo.

Quasi quasi meriterebbe qualcosa di più il Toro, che aggredisce bene gli spazi in contropiede e che non sfrutta due grosse occasioni: una con Iago, grande parata di Alisson, e una con Acquah, causa i piedi di gesso del giocatore ghanese.

Roma in grossa difficoltà, in fase di impostazione.

Stesso equilibrio anche per i primi dieci minuti del secondo tempo, poi la Roma passa, immeritatamente in vantaggio: sugli sviluppi dell’ennesimo corner, la palla finisce a Florenzi che crossa alla perfezione per Manolas, che insacca di testa, solo davanti a Sirigu. Grossa dormita della difesa.

Mazzarri tenta la carta Niang, al posto di Iago e finalmente mette in campo anche Barreca, ma giusto perché si infortuna De Silvestri.

Raddoppio dei giallorossi al 28’: spiovente in area del tutto casuale, a seguito calcio di punizione, sul quale si avventa De Rossi che, in scivolata, buca nuovamente Sirigu.

Entra anche Edera al posto di Acquah, cambia il modulo (4-4-2), ma il risultato non cambia.

Anzi peggiora: in pieno recupero Pellegrini realizza la rete del 3-0 a completamento di un veloce e preciso contropiede.

Terza sconfitta consecutiva per la squadra di Mazzarri, che gioca praticamente solo un tempo: la Roma sfrutta al meglio due palle inattive e un contropiede, ma i granata sono stati troppo sterili e troppo mosci sotto porta.

Belotti è lontanissimo da una forma accettabile e sbaglia anche i controlli più elementari: non c’è un sostituto degno di tal nome e nessuno la butta dentro.

Il centrocampo è scarso, senza ricambi e la difesa fa quello che può.

Tutto risaputo a tutto sottolineato da mesi e mesi.

Una sconfitta forse immeritata, almeno nel punteggio, che mette in evidenza, per l’ennesima volta, le pecche ed i limiti di una squadra, spacciata per quello che non è.

Domenica all’ora di pranzo, mi auguro sia contestazione dura, non alla squadra, ma a chi l’ha costruita.

 

 

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Articolo pubblicato il 09/03/2018