Cosa farò da grande è il rituale che si consuma in tutte le famiglie, il dubbio amletico che oggi più che mai vive l’incertezza del momento e la certezza della mancanza di occupazione dignitosa per tutti.

Nuovi lavori, come viene ostentato da chi era semplicemente alla ricerca del consenso elettorale, non sono almeno per ora all’orizzonte, nell’immediato di chi sta ancora spartendo i resti del Paese alla ricerca spasmodica della Poltrona di Governo, di quello scranno su cui siede il Presidente del Consiglio.

Nuovi lavori, sì, e non semplicemente l’avvicendamento, secondo Fornero, di quelli esistenti molti dei quali senza futuro come purtroppo avviene quotidianamente.

Ed allora mi ritorna in mente, senza riferimenti musicali, ciò che un tempo era la vetrina dei desideri per ogni giovane studente, e anche prima, che si affacciava verso il futuro: quello fatto di sogni realizzabili e non semplici vie di fuga per non essere sopraffatti dal destino creato, ad arte, dagli altri.

Mi piacerebbe fare il pompiere, diceva qualcuno, il calciatore, il dottore, il pasticcere e tanti altri che chiamo mestieri; ma c’era anche chi confessava di voler fare il Presidente della Repubblica, nobile miraggio di chi, forse ingenuamente, non sapeva a cosa sarebbe andato incontro.

Oggi faccio fatica a pensare che ci sia ancora qualcuno che aspiri a tale carica e lo dico nel profondo rispetto delle Istituzioni e del Presidente Sergio Mattarella alle prese con il dubbio amletico sulla formazione di un possibile (?) nuovo Governo: premiare il Partito vincente o la coalizione?

Sicuramente una soluzione si dovrà trovare per il “bene della nazione” purchè non si torni ai compromessi di “corte” che hanno alternativamente condizionato la vita degli Italiani. Il Presidente si troverà, a breve, a dover decidere qual è la formazione migliore per gestire l’immediato nella prospettiva di un futuro fatto di certezze: impresa ardua che non lascia scampo ai futuri “Badanti” di una nazione in ginocchio, checchè se ne dica.

Dalle ultime indiscrezioni, la lotta per la lotta allo “scranno” della Presidenza del Consiglio si fa sempre più vivace, palcoscenico di scaramucce e di malcelate imboscate che tengono in ansia il popolo, ma ancor più i neo eletti che vedrebbero in serio pericolo la meta appena conquistata.

Già, perché alla fin fine l’ultima analisi è lo scioglimento delle Camere appena elette ed il ritorno alle urne con notevoli ripercussioni sul bilancio economico nazionale già precario ed al limite della sostenibilità.

E con questa incertezza, ci ritroviamo in occasione della festività che celebra la Resurrezione religiosa e, per tradizione, quella laica che vuole oggi la “sorpresa” più ancora dell’uovo, ben visibile quest’ultimo e talvolta menzognero per l’abilità nella decorazione mentre l’incertezza, un tempo piacevole nella rottura del cioccolato, esprime quel dubbio che aleggia pericolosamente per le possibili conseguenze esistenziali della Nazione.

Nonostante tutto ciò, cari lettori di Civico20News, desidero ricordare ambedue le ricorrenze fuori dagli schemi comuni e di una retorica che non serve a nessuno. Il mio augurio, insieme con quello dell’Editore e di tutta la Redazione, giunga dal cuore con il ringraziamento per la Vostra attenta e giustamente critica collaborazione nella disamina dei fatti da noi proposti.

Ai colleghi tutti la riconoscenza per aver dato modo, alla Direzione, di operare in assoluta serenità senza il timore di offendere o vilipendere coloro che, dall’altra parte della barricata, esprimono democraticamente il proprio legittimo modo di pensare.

Auguri, perciò, a tutti coloro che proseguono sulla via scelta senza mai prevaricare “pensieri, parole ed opere” di chi la pensa diversamente e mettendo da parte le “omissioni” che sono il vero male incurabile di una società ormai allo stremo delle forze.

Buona Pasqua a tutti.

       Civico20News

     Massimo Calleri

Direttore Responsabile