I furbetti della legge 104: dipendenti Regione Sicilia si facevano adottare da anziani malati.
Nello Musumeci - Governatore della Regione Sicilia

Su 13 mila dipendenti della Regione 2.350 usufruiscono dei benefici previsti dalla legge.

Si facevano letteralmente adottare da anziani malati per potere beneficiare, da dipendenti della Regione Sicilia, della legge 104 per l’assistenza. E’ quanto denunciato dallo stesso presidente della Regione Nello Musumeci: “È possibile che su 13 mila dipendenti, 2.350 usufruiscano della legge 104?”

Evidentemente sì, visto che Musumeci ha altresì dichiarato che “2.600 dipendenti sono dirigenti sindacali e non possono essere distaccati”. Il governatore ha parlato della “difficoltà che stiamo avendo a trovare tecnici e altre professionalità” all’interno dei 13 mila dipendenti della Regione.

 

“Si pensi che non possiamo trasferire personale da un ufficio all’altro oltre i 50 Km – ha affermato – e che tra due anni andranno in pensione altri 3 mila dipendenti. Siamo in difficoltà, sono convinto che troveremo le organizzazioni sindacali dalla nostra parte. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità. Basta, il tempo dei giochetti e dei ricatti reciproci è scaduto”.

LA NORMA – La legge 104 prevede speciali congedi o permessi a favore dei lavoratori portatori di handicap grave e di coloro che li assistono uno di questi soggetti. Come funzionano i permessi della legge 104? Si tratta di due ore di permesso giornaliero retribuito o, in alternativa, di tre giorni di permesso mensile (sempre retribuito) che possono essere utilizzati anche in modo continuativo.

 

Tre giorni di permesso sono previsti anche per i familiari, lavoratori dipendenti, pubblici o privati, che assistono una persona con una disabilità grave (che non sia ricoverata). Il familiare in questione deve essere:

* il coniuge o il convivente;

* un parente o affine entro il secondo grado;

* un parente o affine entro il terzo grado, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti.

 

quifinanza.it

 

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Articolo pubblicato il 07/04/2018