Matteo Richetti a Mezz'ora in più: "L'assemblea non basta, serve un Congresso: mi candido a segretario Pd".

"Martina, se scelto dall'assemblea, ha l'onere di aprire la fase congressuale".

"Anche se l'assemblea del Pd dovesse decidere di eleggere un nuovo segretario con pieni poteri, questo avrebbe l'onere di aprire una fase congressuale". Lo ha detto Matteo Richetti a Mezz'ora in più annunciando la sua candidatura alle primarie. "Il 21 aprile all'assemblea se il Pd decide che le primarie si fanno, noi saremo in campo".

Ma, avverte Richetti, "sarebbe da irresponsabili spaccare l'assemblea, spero che gruppo dirigente arrivi con proposta unitaria". Quello che immagina il deputato Pd è "una scadenza in autunno con le primarie".

Nell'intervista di Di Maio "c'è un passo avanti nei toni perché non ci definisce più come 'idioti mafiosi disonesti', ma poi dice che lui non governa perché il Pd gli ha fatto una legge elettorale contro. Lui che voleva il proporzionale puro con il quale non avrebbe mai governato. Con questa disonestà intellettuale non si va da nessuna parte".

Quanto al Pd, "uno dei principali fallimenti di questi ultimi anni è stato annunciare il lanciafiamme e non portare neanche il consorzio di bonifica", ha detto Richetti. "Se Renzi tornasse indietro sarebbe per lui, per lui personalmente e sarebbe un elemento di incoerenza. Se uno si ritira e poi non si ritira è come dire 'lascio la politica', poi fa un percorso in cui si dimette da tutto e alla fine si presenta alle elezioni. E' successo che ha pagato questa cosa".

"Questo non vuol dire Richetti attacca Renzi - insiste - Richetti gli vuole un tale bene che quando Matteo fa una cavolata glielo dice. Io lo ritengo una delle menti più brillanti della politica". Insomma, conclude, "non può essere comprensibile un immediato ritorno in campo".

huffpost.it

 

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Articolo pubblicato il 08/04/2018