Roma - Il rapporto dei Pontefici con la città

Da Pietro a Papa Francesco per conoscere quello che non si è mai detto

 Roma è legata anche alla storia dei suoi pontefici fin dal primo  che il cattolicesimo vuole sia stato Simone Bar Giona detto Cefa o semplicemente Pietro. Questo legame di Roma con i suoi papi inscindibilmente legati l’una agli altri da un millenario rapporto di reciproca dipendenza, quasi di amore e di odio  viene presentato nel libro  di Gabriella Habich:”LA ROMA SEGRETA DEI PAPI” (pp.543 ill.ni  b/n e colori € 12.00) edito dalla Newton Compton Editori,

E’ impossibile pensare alla “città eterna” e alla sua storia, ai suoi splendori e alle sue miserie, senza considerare questa viscerale relazione. Le pagine di questo volume ripercorrono gli interventi artistici, architettonici e urbanistici promossi da quattordici pontefici - su duecentosessantasei che si sono succeduti - così come i momenti più salienti delle biografie di questi sovrani, politici, costruttori, nepotisti, filosofi, santi, collezionisti, ingordi o frugali personaggi. La scrittrice ha evitato, nel volume riportare  toni agiografici, anticlericali e polemici, presenti in quasi tutte le fonti consultate (dalla bibliografia  riportata  si contano circa trenta pagine di testi scartabellati studiati).

 Vediamo quali pontefici vengono presentati nelle pagine del libro - sicuramente apprenderemo molte cose che non sono state scritte precedentemente – solo con un lavoro di impegno attraverso ricerche minuziose, si poteva ottenere questo risultato. La scrittrice Habich scrive nella presentazione:” percorrendo le strade infinite di Roma molte volte, scrutando osservando interrogandomi prendendo nota, fotografando, sorprendendomi,emozionandomi,arrabbiandomi, scendendo dall’autobus, per guardare una cosa che, sebbene vista mille volte, a un tratto mi era sembrata nuova, sconosciuta o addirittura rinnegata ….”.

La storia dei quattordici papi inizia dal primo cioè da  Pietro - che  muove i primi passi di un lungo cammino –  che continua ancora dopo duemila anni-  che lo porterà a regnare per trentasette anni  dal 30 al 67 d.C. quando verrà condotto al martirio.

Ma chi fu davvero il primo papa della Storia? Forse Pietro, giunto a Roma intorno al 54 d.C. e condotto al martirio nel 64 o nel 67 sempre dopo Cristo? O forse il suo successore, San Lino di Volterra, morto intorno al 67? O forse il romano San Cleto, fra il 76 e l’ 88 d.C.? Davvero difficile da dirsi. Ci vorranno quattro secoli, almeno  fino a Leone I papa fra il 440 e il 461, perché si possa parlare ufficialmente di soglio pontificio e di ministero petrino. Eppure tutti dal fedele più devoto all’ateo più scettico, considerano Pietro il primo papa della Storia.

 Il libro prende poi in considerazione  Silvestro I regnato dal 314 al 335; Leone I Magno dal 440 al 461; Gregorio Magno dal 590 al 604;  Pasquale I  (dall’817-824); si passa poi a Niccolò III Orsini ( 1277-1280); Martino V Colonna (1417-1431); Paolo II Barbo (1464-1471); Sisto IV Della Rovere (1471-1484); Gregorio XIII Boncompagni (1572-1585); Clemente VIII Aldobrandini(1592-1605); Alessandro VII Chigi (1655-1667); Pio IX Angelo Mastai Ferretti (1846-1878), infine si arriva a Francesco Jorge Mario Bergoglio eletto il 13 marzo 2013 che l’autrice dedica il capitolo da Buenos Aires a Santa Marta e dice:

dopo aver rintracciato a Roma le opere urbanistiche, architettoniche e d’arte lasciate dai successori di Pietro risulta difficile fare altrettanto con un pontefice non solo ancora in carica ma soprattutto dedicato alle opere spirituali e alle trasformazioni amministrative e politiche del Vaticano come papa Francesco”.

Il libro si conclude  con un ricco glossario, un indice di tutti i nomi e luoghi citati. La passione e l’ironia sono presenti in queste righe. Senza per questo volere ridicolizzare, minimizzare, ne tantomeno dissacrare. Solo per sentire più vicini personaggi di un passato ormai irrimediabilmente lontano, eppure tuttavia ancora così presenti, ingombranti, vivi, comunque in mezzo a noi.

L’autrice Gabriela Habich ha studiato Filosofia e Communication Studies. Ha lavorato per diversi anni nel mondo universitario come docente e direttrice accademico di un Dipartimento di Arte. Gli studi post-laurea l’hanno portata alla progettazione e gestione di politiche culturali, cui si dedica dal 2001. E’ responsabile dei progetti di GoTellGo, associazione per la quale cura anche il disegno di itinerari urbani.

 

 

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Articolo pubblicato il 24/04/2018