L'Angolo della Satira del Professor Giancarlo Pavetto - ANPI in corteo il 25 aprile con Bello Figo

Tristi amori

 Pubblicando la sua commedia “Tristi Amori” all’inizio del novecento, Giuseppe Giacosa non immaginava che quel titolo sarebbe ridiventato di attualità nei nostri giorni.

 

Con i “tristi amori” intrecciati tra Renzi e Berlusconi, e quelli tra il bullo di Rignano e la sua ministra della scuola Fedeli, detta Testarossa.  

 

Davvero esilarante infine la triste vicenda amorosa sbocciata in vista del 25 aprile tra l’ANPI, che  vegeta in rappresentanza di quegli ultimi ultranovantenni che avrebbero fatto la resistenza, ed un giovane negretto, che si crede un rapper, il sedicente Bello Figo.

 

Nonostante sia arrivato comodamente in areo e non sia affatto disceso da un gommone o da una nave delle ONG, il Bello Figo è stato subito adottato da tutto il culturame radical scic del nostro paese, forse perché nelle sue tiritere aveva invitato tutti i negri a votare per il sì al referendum di Renzi e Boschi “perché Matteo Renzi ci dà la f... bianca”.

 

Devo rilevare che nel testo che scrivo, il termine “negro” non può essere contestato dai malpancisti. Ossia per il fatto che proprio il Bello Figo ha dato da giorni alle stampe un libello, edito dalla Rizzoli, che porta il titolo SWAG NEGRO.

 

Ma torniamo al “tristi amori” che legano il Bello Figo all’ ANPI,  proprio alla vigilia del 25 aprile. Forse i dirigenti di quella associazione erano stati colpiti e soggiogati dai nobili versi del rapper che inneggiavano ad una sua particolare RESISTENZA verso le istituzioni e le norme dello stato.

 

“Io non faccio l’operaio, non mi sporco le mani in Italia, io non pago l’affitto” ed altre simili scemenze che devono avere commosso i dirigenti dell’ANPI, anche se non appaiono il modo migliore per difendere “l’Italia nata dalla resistenza”.

 

Hanno pertanto deciso di allertare gli arzilli novantenni dell’ANPI,  e di erigere il loro petto contro quegli italiani che si erano organizzati per contestare ed anche annullare le performances ed i concerti del rapper tanto amato dalle sinistre.

 

Potremo vedere pertanto il Bello Figo marciare in testa ai cortei celebrativi che si terranno nelle varie città italiane.

 

Nella nostra Torino, magari invitato dal compagno Nino Boeti, vice presidente (ancora per pochi mesi) di Chiamparino, ed anche presidente del comitato resistenza, (lui che la resistenza, a differenza di chi scrive, non l’ha mai vissuta),  il negretto verrà forse fatto sfilare e cantare insieme ai MODENA CITY RAMBLERS, storica banda di compact folk, che nessuno aveva mai sentito nominare. 

 

Tra le altre celebrazioni, il compagno Boeti ha annunciato il suo proposito di consegnare un ambiguo “Premio Internazionale per la pace”, intestato, con manifesto spregio della realtà storica, alla principessa Mafalda di Savoia, morta a causa delle ferite riportate in un campo di concentramento tedesco a seguito di un bombardamento dagli alleati.

 

Sfileranno tutti insieme cantando e si dimenticheranno come sempre in passato, dei trentaduemila soldati americani e delle altre decine di migliaia di giovani delle altre nazioni che hanno sacrificato le loro vite per liberare l’Italia.

 

  

 

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Articolo pubblicato il 25/04/2018