Torino - Cubo Teatro: ultimi tre appuntamenti

Il Cubo incontra Cecchi Point

La stagione del Cubo Teatro si sposta momentaneaente dagli spazi di via Giorgio Pallavicino in attesa della fine dei lavori di ristrutturazione previsti nei prossimi mesi. Per gli ultimi 3 appuntamenti della stagione il Cubo incontra il CECCHI POINT. #staycube

 

VANIA - Compagnia òyes

29 aprile ore 21

 

CECCHI POINT, via Antonio Cecchi 17

 

VANIA racconta le paure, le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”, uno dei capolavori di Anton Cechov. “Tutti, finché siamo giovani, cinguettiamo come passeri sopra un mucchio di letame. A vent’anni possiamo tutto, ci buttiamo in qualsiasi impresa. E verso i trenta siamo già stanchi, è come dopo una sbornia. A quarant’anni poi siamo già vecchi e pensiamo alla morte. Ma che razza di eroi siamo? Io vorrei solo dire alla gente, in tutta onestà, guardate come vivete male, in che maniera noiosa. E se lo comprenderanno inventeranno sicuramente una vita diversa, una vita migliore, una vita che io non so immaginare” Così scriveva Anton Cechov in una delle sue lettere. Ed è proprio dalla stessa pervasiva sensazione di stagnamento ed immobilismo che è nata la necessità di questo lavoro. Come la maggior parte dei trentenni anche noi ci ritroviamo in un limbo poco rassicurante e per non sentire il vuoto ci aggrappiamo al passato e guardiamo al futuro con poche speranze. Il rischio è quello di sopravvivere galleggiando nel “letame” di cui scrive Cechov. E così abbiamo deciso di raccontare le paure, il senso di vuoto, la difficoltà di sognare dei nostri tempi, attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”, uno dei capolavori dell’autore russo.

 

LONTANO BLU - Sementerie artistiche

20 maggio ore 21

 

CECCHI POINT, via Antonio Cecchi 17

 La nascita e la morte sono costanti ineludibili della nostra esistenza. Paradossalmente sono anche i due più grandi misteri. Non sappiamo niente del nostro concepimento né del momento della nostra nascita: le uniche informazioni che possiamo avere vengono dai racconti di altri, di chi era presente al momento del parto, ma dalla nostra memoria non possiamo aspettarci nulla… Allo stesso modo passiamo la vita chiedendoci come sarà la nostra morte senza mai poter dare una risposta. Lontano Blu, ambientato durante una prova teatrale, sviluppa questi temi attraverso diversi linguaggi espressivi, dal surreale al drammatico. Uno spazio dove il confine tra la scena e la realtà si mescola creando un’atmosfera poetica che attraversa l’ironia, il ricordo, la paura e la conciliazione

 

VICO QUARTO MAZZINI - AMLETO FX

13 maggio ore 21

 

CECCHI POINT, via Antonio Cecchi 17

 

 

Selezione In-Box 2015 Premio Direction Under 30 – Teatro Sociale Gualtieri Gabriele Paolocà – Premio Hystrio alla Vocazione 2015

 

Amleto Fx è un’indagine sulla moda del deprimersi dei nostri tempi. Uno spettacolo che parla di castrazioni tecnologiche, della mancanza dei padri, dell’attrazione verso la dissoluzione e dell’eco assillante che tutto questo causa nelle nostre coscienze. Questo non è l’Amleto. E’ un assolo generazionale. Un racconto intimo e globale che attraverso il riso amaro vuole spingere a trovare una soluzione al solito, annoso,banale, scontato ma comunque sempre irrisolto quesito: Essere o non Essere? Un uomo, un principe, che per comodità chiameremo Amleto, si è rinchiuso nella propria stanza e ha deciso di non uscirne più.

Vuole farsi da parte e per farlo medita un gesto estremo, un gesto che lo liberi per sempre da tutto il marcio della Danimarca: il suicidio. Brandelli di storia ci aiutano a comprendere il perché del suo intento.

Sappiamo che c’è un padre, un re, morto e una madre, una regina, che non ha perso tempo e si è risposata col fratello del marito defunto e poi se n’è andata in barca a Forte dei Marmi. Sappiamo che Orazio, il miglior amico di Amleto, ha organizzato una festa e che tutti andranno, compresa Ofelia.

Lo sappiamo perché il computer, l’unica “finestra” sul mondo che Amleto tiene ancora aperta, continua a vomitare messaggi. Sappiamo che Amleto ne ha abbastanza di tutto e di tutti, anche di Rosencratz e Guildestern, due “ragazzi di vita” che della loro grezza incoscienza ne hanno fatto una religione. Delle cause questo e poco altro sappiamo.

L’importante sono le conseguenze, i propositi maniaco (essere)-depressivi (non essere) scaturiti da questi accadimenti e dalla masochistica solitudine che Amleto si è imposto per dire finalmente basta e farla finita. Per trovare la forza Amleto invoca tutti i miti del suo (del nostro) tempo, tutti quei personaggi famosi che, in un modo o nell’altro, sono riusciti a porre fino all’assurdo gioco della vita.

 

prenotazioni@cuboteatro.it

info: 3923756053 

 

 

 

 

 

 

 

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Articolo pubblicato il 28/04/2018