Una importante realtà imprenditoriale torinese: la Nissauto di via Cigna presenta il futuro della mobilità: la nuova Leaf e i suoi modelli successo

YTUOI7UUIl mondo dell'automobile è in continua evoluzione: i veicoli elettrici rappresentano il futuro della mobilità. Nei prossimi anni la maggior parte delle vetture viaggeranno sospinte da motori elettrici le cui batterie potranno essere ricaricate assai più facilmente di quanto non avvenga oggi, grazie al gran numero di colonne di ricarica che saranno sempre più presenti sul territorio. Non sono sogni, ma realtà, di cui possiamo prendere atto oggi stesso.Ne parliamo con l'imprenditore Riccardo Catalano, responsabile della Nissauto Spa, in via Cigna 116, a Torino, convinto sostenitore di questa evoluzione del mondo automobilistico.

"Come è nata la sua attività di imprenditore che, oggi, in un momento particolare della nostra economia, non mostra di conoscere crisi?"

"L'attività era stata  cominciata da mio padre Giuseppe, nel 1973 che ha cominciatoYUI come meccanico e, in seguito, ha praticato tale attività fino all'81 e  poi, da allora, divenne concessionario ufficiale della Renault. Ad oggi è una delle pochissime imprese con la stessa partita IVA, essendo così una delle imprese storiche cittadine,  e questo rappresenta  una garanzia di continuità nel suo lavoro".

"Mio padre Giuseppe ha inaugurato la sua prima concessionaria, collaborando  con la Renault degli anni 80 e 90. Fra Torino e provincia vi erano 12 concessionarie, oggi è rimasto l'unico concessionario Renault per Torino e provincia, avendo acquisito tutti quelli presenti.  Successivamente, subentrato anch'io, nel 2000, abbiamo acquisito il marchio Nissan e abbiamo proseguito  creando nuove sinergie fra Renault e Nissan, ed abbiamo cominciato a proporre al pubblico anche il marchio Dacia, marchio del tutto sconosciuto  nel periodo che va fra il 2004 e il 2005.

"Mi può raccontare di come la Dacia si è imposta sul mercato?

E' una storia bella e curiosa. Si tratta di una vettura in cui pochi credevano, a causa della iniziale semplicità del modello. Oggi i clienti che acquistano la Dacia è costituita da larghe fasce di pubblico; in Francia la possiedono persone benestanti, perché in Francia l'acquisto della vettura non è come in Italia, si guarda di più all'uso essenziale che deve offrire un mezzo la cui principale caratteristica è la sua robustezza, inoltre non deve essere fonte di problemi".

"Eravamo stati criticati per questa scelta, ma in realtà questo prodotto è piaciuto molto anche ainostriclienti; a suo tempo abbiamo fatto una scommessa, che abbiamo vinto. Addirittura siamo stati intervistati  da alcuni  ragazzi del Politecnico, incuriositi dal fatto che si tratta di una vettura venduta a costo zero, in un momento in cui  non c'è nessuno che venda senza promettere sconti mirabolanti. La Dacia è un  prodotto diventato un fenomeno a livello mediatico incredibile, per il rapporto qualità - prezzo. Siamo passati da 20-30 autovetture vendute ogni mese a 200, davvero un successo superiore anche alle nostre aspettative".

"Come è possibile una simile affermazione sul nostro mercato?"

" Il fatto è che i  clienti si sono rivelati soddisfatti da subito; è una vettura che proprio in virtù del suodbrr rapporto qualità prezzo soddisfa una larga fascia di consumatori. E' robusta, spaziose e poi va bene. Oggi c'è una produzione per il futuro molto interessante, perché il  successo che Dacia ha ottenuto come casa madre, ha fatto sì che venisse investito del denaro per i nuovi modelli che arriveranno a breve sul mercato. E' stata infatti acquisita una  fabbrica molto importante fra la Romania e la Siria, l'AutoVAZ (acronimo di Fabbrica Automobilistica del Volga) dove veniva prodotta la mitica Lada Niva. E' una fabbrica immensa, con 100.000 operai.  si tratta di un progetto in grande evoluzione, senza dimenticare  che, alla base di tutto questo meccanismo, c'è la Renault. Si è così creato un marchio all'interno del marchio: oggi Dacia, appartenente al gruppo Renault, vende moltissimo, vende più di Chia, più di Mitsubishi". Poi, dal 2000, abbiamo sviluppato Nissan, soprattutto a Torino. Dapprima  abbiamo incontrato alcune difficoltà a vendere i primi modelli, quali Primera, Almera e Tino, Gli unici marchi della Nissan che si vendevano, erano o la Micra, oppure i fuoristrada,  il Terrano ed il Patrol; all'epoca non esisteva una fascia di mezzo".

"Ci siamo quindi impegnati in un lavoro molto importante, con un occhio al futuro abbiamo ricreato un brand assente nella città di Torino: il marchio Nissan. Oggi l'abbiamo portato a sviluppare circa 100 veicoli al mese, si tratta di altre 1200 vetture  prodotte ogni anno. Siamo orgogliosi di poter affermare di aver letteralmente fatto la storia di Nissan a Torino. E' nata Nissauto, in cui abbiamo curato quanto più possibile tutte le tematiche legate alla postvendita, all'officina e al magazzino, carrozzeria e ricambi con l'intento di offrire il massimo delle comodità ai nostri clienti. Oggi Nissan è un fenomeno globale, superiore a quello della Renault. Nissan, nel mercato asiatico dispone di numeri iperbolici, nulla di paragonabile all'Europa: Nissan vende 2.5 volte più di Renault, anche se ormai è Renault, che ha acquisito anche Nissan.  Oggi cerchiamo di  puntare  su  alleanze, per essere riconosciuti dalle persone come specialisti in questa forma di alleanza che oggi racchiude i marchi Dacia,  Renault,  Nissan e Infinity perché, anche quest'ultimo marchio, è anch'esso di Renault".

"ERYYYNel 2016 abbiamo infatti aperto Infinity, un'altra scommessa recente. Il marchio Infinity non è mai esistito; c'era stato un precursore a Milano nel 2008, nato come importatore per cui abbiamo voluto acquisire anche questo nuovo marchio. Gli investimenti sono notevoli perché, ad oggi abbiamo l'esclusiva in Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta,  territori che ci prepariamo a coprire organizzandoci per fornire tutta l'assistenza necessaria ad un simile progetto. Sono già attive le sedi di Cuneo ed Alessandria, poi in prospettiva  Genova, e Sanremo. Per ora è un'avventura perché in questo momento, la difficoltà maggiore, è adeguarsi alle nuove motorizzazioni: ibrido, elettrico e alle normative e alle  leggi  da cui sono regolate, perché le varie nazioni sono ormai indirizzate verso questa tematica. Quando si deve configurare una nuova gamma di veicoli, si creano tempi morti in attesa delle nuove tendenze".

"Basti pensare che Infinity ha comunicato che, entro il 2020, il 50% della produzione sarà solo elettrica. Quindi, in un breve periodo, vivremo  un cambiamento epocale. Fino a pochi decenni fa i cambiamenti avevano bisogno di lunghe pause fra il vecchio ed il nuovo, dell'ordine di circa 10- 20 anni;  ora si prevede che in cinque anni ci sarà un cambiamento epocale, tale da interessare tutti i brand, compresi quelli di fascia superiore, quali Porsche, Bmw , Audi, Mercedes  e addirittura la Ferrari".

"Come potrà avvenire la transizione dal motore termico all'elettrico?"

Basta guardarsi attorno, oggi la rivoluzione è cominciata e avanza rapidamente. Abbiamo fra le nostreASDAA auto la Leaf, la vettura elettrica più venduta al mondo, avanti anni luce rispetto alle altre, perché la Nissan ha investito prima di altri, ha creduto all'elettrico prima di tutti. Potremo rendercene conto il 27 Maggio quando l'ultimo modello sarà presentato al pubblico torinese che potrà provare una macchina con una batteria di 40 Kilowatt. Se poniamo a confronto con la Tesla di Elon Musk, che dispone di una batteria di 100 kiloWatt, e un'autonomia di 500 km, una vettura dal costo di € 100'000 euro,con la Leaf su cui è montata una batteria di 40 kilowatt ed un'autonomia di 380 km con un costo nettamente inferiore, si capisce quale potrà essere l'orientamento del pubblico. Il nuovo modello Leaf ci ha entusiasmato per il suo lussuoso abitacolo,  con le sue finiture di pregio. Ha un  design aerodinamico per ridurre al massimo l'attrito, ed ha una accelerazione istantanea, incredibilmente potente. Ha il sistema che aiuta il conducente a mantenere la traiettoria desiderata, mantenendosi automaticamente a distanza di sicurezza dagli ostacoli. I modelli più accessoriati sono in grado di parcheggiare in automatico la vettura. Un veicolo innovativo di cui, chi ha avuto il piacere di vederla e provarla, ne è già innamorato. E' un modello che rappresenta il futuro".

"Abbiamo inoltre iniziato a vendere l'elettrico agli enti pubblici. In questi ultimi giorni abbiamo stipulato un contratto con l'Iren, a  cui abbiamo venduto 20 Zoe, che ora stanno circolando per Torino, mentre è stato dato il via ad un' altra gara di appalto per la fornitura di altre  200. Abbiamo offerto sia alla sindaca Appendino che alla Raggi, a Roma,  una Nissan Leaf da usare per i loro spostamenti".

"Come reagiscono le nostre amministrazioni di fronte a questa evoluzione?"

"Purtroppo da noi lo Stato non incentiva l'acquisto delle auto elettriche; in Francia, lo Stato offre 5000 euro di incentivo per l'acquisto della vettura elettrica. Sono certo che se il governo attivasse simili iniziative, il mercato dell'elettrico si espanderebbe in maniera enorme."

"Nella sua esposizione ho notato vetture con assetto sportivo, molto belle e sicuramente care. Di quali  modelli  si tratta?".

"Abbiamo anche il marchio GTR, la vettura sportiva di Nissan prodotta in Giappone. Si tratta di  vetture di cilindrata di 3800 cc, più veloci della Ferrari e  del Porsche turbo.  Questo tipo di prodotto, assai particolare, il cui bollo costa  8.000 euro all'anno, è dedicato alla fascia più alta dei nostri clienti. Siamo solo in tre a poterlo trattare in Italia. Non tutti concessionari Nissan ne possono disporre la vendita,  e questo costituisce un ulteriore motivo di orgoglio che si unisce all'aver chiuso l'anno 2017 con la vendita di 10'000 macchine, un vero record, con oltre 22'000 ingressi di  clienti  entrati in officina per effettuare  il tagliando.

"Oltre queste importanti iniziative, cosa vi riserva il futuro?"

ERGEEEE"L'idea, già in avanzata fase di realizzazione, è quella di aprirci al mondo dell'usato. Stiamo trasformando un vecchio edificio in un gioiello, sul cui tetto ci saranno 200 kW di fotovoltaico che gli forniranno l' energia per funzionare autonomamente, e questo per sottolineare il nostro amore per l'elettrico. Sarà dislocato in via Botticelli;  abbiamo comprato l'edificio in un'area dove, un tempo, si trovavano le scuole; di fronte a questo, sta nascendo un grande centro commerciale Ipercoop.  Dedicheremo la nostra nuova costruzione  all'usato, vi sarà possibile trovare tutte le marche di autovetture. Questo perché in ogni nostra concessionaria, c'è una settore dedicato all'usato. È inutile intasare le concessionarie con un gran numero di auto che, possono essere benissimo raggruppate in un unico luogo dedicato. Nelle nostre varie sedi, in questo momento sono parcheggiate 1000 vetture  usate, in attesa di essere vendute. Per il cliente che si recherà da noi, trovare 1000 macchine al coperto, alla portata di tutte le borse a seconda di quanto si vuole spendere, rappresenta una comodità forse unica nel suo genere".

Nella città dell'auto sta dunque per nascere la "città dell'auto usata";  Riccardo Catalano, prima di salutarci, ci mostra il progetto realizzato al computer che ci permette di comprendere la grandezza e la solidità di una grande azienda realizzata quarant'anni fa da un allora giovane meccanico, Giuseppe, il padre del giovane imprenditore che continua a proiettare, nei decenni a venire una realtà imprenditoriale fra le più solide della nostra regione.

 

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Articolo pubblicato il 06/05/2018