Torino - La Legge Regionale sul bullismo entra in vigore il 15 maggio.

Finalmente un utile contributo contro questo fenomeno ormai devastante.

Entrerà in vigore il prossimo 15 maggio la legge regionale per la lotta al Cyberbullismo e già cominciano i lavori per metterne a frutto tutte le indicazioni previste in particolare dall’Art 3  che sotto indichiamo.

Al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del cyberbullismo e di tutelare i minori dai rischi derivanti dall’utilizzo della rete internet e dei social network, la Regione promuove, anche in collaborazione con altri enti, progetti volti a coordinare le iniziative formative sull’uso consapevole della rete e dei social network e ad uniformare le relative modalità di valutazione. 2. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dall’entrata in vigore della presente legge, anche con l’ausilio del tavolo tecnico regionale di cui all’articolo 6, approva con propria deliberazione le linee guida per le azioni di cui al comma 1, che definiscono, in particolare: a) i destinatari; b) le modalità di realizzazione; c) le modalità di accesso.

Da settembre, per esempio, verrà esteso ad altre scuole del Piemonte il progetto pilota già sperimentato nel Verbano Cusio Ossola per il cosiddetto “patentino” per il buon uso dello smartphone.

L’idea nasce dalla collaborazione fra aziende sanitarie, forze di polizia e settore istruzione e prevede la realizzazione di un corso di 80 ore dedicato a studenti e genitori. Oggetto del corso è il “contratto di buon uso” dello smartphone, con cui ci si impegna in piccole grandi accortezze che possono fare la differenza come: “non scriverò mai nulla sui social che non avrei detto di persona”o “non chiederò e non invierò foto intime perché questo potrebbe rovinare la mia vita in futuro”.  Si tratta di un diploma progressivo, con abilitazioni diverse a seconda dell’età in cui viene conseguito.

Abbiamo 200 mila euro per finanziare i progetti e quello del patentino è sicuramente uno dei più significativi per aiutare i ragazzi ad avere la giusta consapevolezza di ciò che maneggiano.

Un’altra proposta in campo riguarda anche l’apertura di alcuni sportelli del servizio sanitario per il sostegno psicologico ai ragazzi vittime di cyber bullismo, che si configurino come servizi specializzati simili a quelli già esistenti.

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Articolo pubblicato il 09/05/2018