L’Italia gialloverde - Dopo l'incontro (di ieri) Di Maio-Salvini aumenta l'impronta leghista sul contratto.

La Lega prevale su Tav, chiusura dei campi rom, immigrazione, sgravi agli asili nido solo per gli italiani. I 5 Stelle dettano la linea sui rapporti con l'Ue.

Matteo Salvini ha tutta l'aria di chi vuole andare all'incasso e non ha intenzione di retrocedere neanche di un millimetro. Luigi Di Maio è più elastico, pronto a concedere parecchio e a indietreggiare anche sulle storiche battaglie del Movimento 5 Stelle. Alla fine, dopo l'incontro fra i leader, il programma assume una più forte impronta leghista. La Tav, l'alta velocità Torino-Lione, ne è l'esempio. La questione immigrazione anche. Il comitato di riconciliazione viene rivisto.

E soprattutto, nella versione del programma approvata dai due leader, spariscono i riferimenti all'euro dopo la salita dello spread e il crollo della borsa che hanno fatto seguito alla pubblicazione da parte dell'Huffpost della prima bozza del programma.

Tutto ciò fa capire quanta tensione ci sia attorno alla stesura del programma. I due leader seduti l'uno di fronte all'altro rileggono e correggono l'intero programma di governo redatto dagli sherpa M5s-Lega. Vicino a loro siedono solo le persone più fidate perché da questo incontro dipenderà la natura del governo giallo-verde. È infatti arrivato il momento in cui Di Maio e Salvini devono dare il via libera definitivo al contratto.

Via libera che non ci sarà: "Ci siamo dimenticati di mettere il capitolo sul Sud", viene spiegato a taccuini chiusi da entrambe le parti. La versione ufficiale diffusa dal Movimento 5 Stelle era un'altra: "Abbiamo chiuso, dobbiamo solo sistemare le virgole". Sta di fatto che inizia la corsa a richiamare i tecnici di entrambi di partiti che ieri – secondo quanto era stato riferito – si erano salutati con abbracci di soddisfazione e invece si sono dovuti riunire ancora una volta per aggiungere un paragrafo sui buoni propositi riguardo il Meridione.

La giornata inizia così. Il leader leghista di buon mattino arriva a Montecitorio, dove è presente anche il capo politico grillino. Ognuno è nel suo ufficio a leggere e a rileggere la bozza che porta come orario le 11 del mattino perché è alle 11 che i due si vedranno nella sala Siani del palazzo dei gruppi della Camera per discutere i temi più delicati. Quelli che insomma sveleranno l'impronta politica del nuovo esecutivo. Un'impronta che nel programma appare fortemente leghista. Nella speranza forse, per Di Maio, di vedere un 5Stelle a ricoprire la carica di presidente del Consiglio.

E sull'altare della trattativa vengono sacrificate anche le storiche battaglie. La deputata torinese Laura Castelli ha combattuto in questi giorni contro i colleghi leghisti affinché nel programma venisse inserita la sospensione dei lavori della Tav. Sospensione che alle undici del mattino c'era, dopo l'incontro tra Salvini e Di Maio non c'era più.

Nella bozza c'era scritto: "Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia, ci impegniamo a sospendere i lavori esecutivi e ridiscuterne integralmente il progetto. Con riferimento invece alla realizzazione del "terzo valico" ci impegniamo al completamento dell'opera". Nel documento rivisto dai due leader e in possesso dell'Adnkronos c'è scritto: "Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo ridiscuterne integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia".

Sul fronte immigrazione, mentre nella bozza arrivate nelle mani di Salvini e Di Maio c'era lo smantellamento dei soli campi rom irregolari, nel programma definitivo è prevista invece la chiusura graduale di tutti i campi rom. Nelle misure a sostegno delle famiglie sono previsti sgravi fiscali per gli asili nido, ma – rispetto al programma iniziale – viene meno, come richiesto dalla Lega, l'elargizione per quelle "straniere residenti in Italia da almeno 5anni". Prima gli italiani, insomma.

Il reddito di cittadinanza al contrario di quanto circolato rimane 'a tempo', ovvero con il limite temporale di 2 anni: alla fine i grillini non hanno avuto la meglio. Dall'altra però vengono previste due aliquote Flat tax del 15 e 20%, ma viene meno quella del 15% per le società. Ragioni contabili, viene spiegato.

In pratica è emerso un problema di coperture. La Lega subisce lo stop all'obbligo di prediche degli Imam in lingua italiana e va via ogni riferimento alla moneta unica. Nel documento sottoposto all'attenzione dei due capi politici, c'era un accenno alla "politica monetaria unica" riguardo all'impianto della governance economica europea. Nella bozza corretta dai due leader, si legge solo "politica monetaria", senza riferimento alcuno dunque all'euro.

Cambia il comitato di conciliazione. Nella nuova bozza, revisionata dai due leader, c'è scritto che "la composizione e il funzionamento del comitato di conciliazione sono demandate all'accordo tra le parti".

Si allargano inoltre la maglie del codice etico previsto per i membri del governo. Nella versione 'corretta' "nel caso in cui siano a conoscenza di indagini o procedimenti penali a loro carico i membri del governo dovranno fornire tempestivamente informazioni", mentre nella bozza precedente, erano costretti a dimettersi. Altro passaggio che M5s ha sacrificato sull'altare del governo.

huffpost.it

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Articolo pubblicato il 18/05/2018