Torino - Sanità: Attenti a quei due!

I cittadini ci segnalano i disagi crescenti del nostro sistema sanitario regionale.

Si è parlato in modo approfondito di Sanità nelle ultime riunioni del consiglio regionale del Piemonte. L’argomento all’ordine del giorno verteva sull’edilizia sanitaria, con particolare riferimento all’ipotizzata (ma quando !!!) Città della Salute.

In modo punitivo ovviamente, perché  l’assessore Saitta ha snocciolato ila riduzione, di ben 800 posti letto rispetto alla situazione attuale già ampiamente carente .

L’argomento appassiona la politica, ma, al momento non coinvolge i cittadini. Quel che continua a sconcertare l’utente del Servizio Sanitario Regionale, sono le disfunzioni degli ospedali, le liste di attesa interminabili per accertamenti diagnostici e visite specialistiche, con l’impressione negativa che l’utente riporta nel” venir sballottato” da un ospedale o un reparto e l’atro, senza che qualcuno si degni di seguire il suo vagare.

Ed affrontiamo il punto focale. Nei casi che ci vengono, nel tempo segnalati, appare evidente come il principio della centralità della persona non esista minimamente. E’ mai possibile, e non ci riferiamo a casi che necessitano di un’alta diagnostica, che il cittadino utente, in modo particolare il più indifeso, per età e condizioni sociali, se dev’essere inviato ad altri ospedali o reparti, non possa essere seguito dal primo medico che l’ha diagnosticato, per cercare di  verificare se finalmente abbia ottenuto assistenza o se le cure individuate abbiano sortito buon esito?

Nell’ascoltare molte lagnanze, che poi sono per la maggior parte rispettose segnalazioni, si ha l’impressione che i nostri operatori della Sanità siano abilissimi nel compilare referti non compromettenti, che, a seconda dall’interpretazione, possano essere letti con più lenti. E intanto il paziente è sballottato, dopo attese e prenotazioni laboriose, il paziente accede finalmente ad altri medici e reparti ed ottiene, in moti casi, la sconfessione delle indicazioni precedenti e rischia di capirne poco, perché il suo malessere non s’attenua e magari, anche inconsciamente, sta rischiando tantissimo.

Tra un trasbordo e l’atro, non pochi ci hanno lasciato la pelle, altri si aggravano, intanto il destino procede alla selezione.

Nelle scorse settimane il signor Gustavo, un malato cronico, si è recato dolorante nel principale ospedale delle regione. Ha rimediato una flebuccia allevia dolore e rimandato a casa con l’’indicazione di concordare “altro trattamento con il pronto soccorso”. Sconfortato dalle lunghe attese e confidando nelle diagnosi ricevuta che prevedeva digiuno e riposo, se n’è tornato a casa. Il poveretto stava rischiando la vita, se non fosse ricorso, con aggravio economico, alla medicina privata. Dopo un brevissimo, ma efficace  consulto ha ottenuto le cure dovute.

Altro caso che dimostra ancora l’irrimediabilità della degenerazione per un sistema gestito da beceri burocrati ce lo segnala il signor Cosimo.

“Sono stato malissimo nei giorni scorsi ed una notte ho rischiato il soffocamento, in quanto soffro di allergie e disturbi bronchiali.

Venerdì 11  maggio, mi sono recato presso l’ Azienda Regionale A.S.L. TO2, Lungo Dora Savona 24, munito di richiesta urgente del medico di base per essere sottoposto al seguente esame: SPIROMETRIA GLOBALE CON VOLUME RESIDUO e PRIMA VISITA PNEUMOLOGICA . Con mio sommo sconcerto, mi viene, non troppo cortesemente comunicato che l’esame potrebbe effettuarsi ad aprile del 2019.

Rimango deluso e amareggiato. Le mie condizioni fisiche non mi consentono di aspettare oltre 11 mesi!

Anche il medico di famiglia si era espresso per l’urgenza dell’accertamento diagnostico. Mi reco presso una struttura privata e sono sottoposto a quanto sopra nel giorno successivo la prenotazione”

 

Questa è la Sanità degli inconcludenti. Una Sanità che vive di annunci e di giochini.

I giochini di Chiamparino che cerca di far rientrare dalla Sardegna un burocrate che ha superato i limiti di età, ma dopo aver massacrato la nostra organizzazione sanitaria regionale, vorrebbe ancora divertirsi alle spalle degli utenti piemontesi.

O lo sport preferito da Saitta che dopo aver promesso mare e monti con l'entrata in funzione delle Case della Salute, trascorre il tempo in ripetute inaugurazioni senza che nulla cambi.

 

Come è successo  ad Avigliana e denunciato da Stefania Batzella, consigliera del Movimento Libero ed indipendente.” Basta alle prese in giro, agli slogan, alle passerelle elettorali, alle inaugurazioni-farsa come quella di oggi. Non è infatti la prima volta che l’assessore regionale alla Sanità e il direttore generale dell’Asl To3 tagliano il nastro della “Casa della Salute” di Avigliana, che altro non è che l’ex ospedale Sant’Agostino già trasformato in polo sanitario” Mentre, come conclude la consigliera “E’ giunto il momento di passare dalle parole e dagli slogan elettorali ai fatti concreti, è ora di dare risposte efficienti ed efficaci ai bisogni di salute dei cittadini”.

 

Cari Assessore e Presidente, non vi vergognate!

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Articolo pubblicato il 21/05/2018