Andrea Marro: un Medico torinese in trincea

Nel centenario della Grande Guerra, Civico 20 News organizza un convegno dal contenuto non comune

Nel corso degli ultimi tre anni, molteplici sono state le iniziative volte a commemorare i cento anni decorsi da quell’ “inutile strage” che fu la Prima Guerra Mondiale.

La definizione proposta dal Pontefice Benedetto XV denunciava, come ovvio, l’inumana tragicità di un conflitto che arrivò a mietere oltre 15 milioni di vittime, con l’ulteriore tributo di dolore e sangue rappresentato dalle migliaia e migliaia di feriti, mutilatati tanto nel corpo quanto nello spirito. Nondimeno  la Storia – spesso cinica – insegna come gli eventi bellici più cruenti e devastanti segnino talvolta alcune tappe significative nel progresso scientifico dell’umanità, introducendo innovazioni destinate, in seguito, a riecheggiare positivamente nella vita ordinaria e pacifica dei popoli.

È il caso della Sanità militare. Essa, posta davanti ai traumatismi gravi e gravissimi che la Grande Guerra – caratterizzata dal massiccio esordio sul campo dell’artiglieria – andava proponendo in drammatica quantità, seppe evolvere e attrezzarsi per tentare di far fronte alle nuove emergenze, gettando le basi per lo sviluppo futuro della Sanità civile. In merito, sebbene sia sconcertante osservarlo, i progressi della Medicina paiono dunque essere stati scritti più col sangue dei tanti, troppi, caduti e feriti rispetto all’inchiostro dei libri.

Per quanto risulti poco noto, in Italia fu pionieristica la Scuola Clinica torinese, rapidamente emulata prima da quella lombarda e, poi, addirittura dai vertici sanitari francesi e statunitensi.

In questo senso Civico 20 News, giornale nato all’ombra della Mole e che nella Mole – giustappunto situata al civico 20 di Via Montebello – si riconosce, con un inedito convegno (organizzato presso l’Hotel NH Torino Centro lo scorso 24 Maggio, anniversario dell’ingresso italiano in guerra) ha inteso sottolineare il notevole contributo, sia medico sia umano, rivestito dall’indefessa attività in trincea di Andrea Marro (1872-1951).

Egli, nativo di Limone Piemonte, fu capace allievo di Antonio Carle e precursore di quella prestigiosa genia di clinici che, negli anni successivi, diede ulteriore lustro alla Città di Torino, esprimendo con autorevolezza altri nomi di peso: Ottorino Uffreduzzi, Achille Mario Dogliotti e Luigi Biancalana in primis.

L’opera sanitaria e filantropica di Marro è stata per l’occasione tratteggiata dal Prof. Alessandro Bargoni, specialista in Chirurgia Generale, Docente di Storia della Medicina presso l’Ateneo torinese nonché Segretario dell’Accademia di Medicina di Torino, storica Istituzione scientifica da quasi due secoli vanto e orgoglio della nostra città.

Sul fronte del medio Isonzo il Maggiore Marro, Consulente chirurgico della II Armata, fu promotore di innovative metodologie di soccorso, volte a ridurre il consistente ritardo che era purtroppo prassi far intercorrere tra il ferimento del soldato e la fattiva opera del personale medico. Questo sia a causa di radicati comportamenti attendistici, i quali ritenevano addirittura controproducente la laparotomia esplorativa praticata in ospedali di fortuna, sia in virtù della notevole e oggettivamente impraticabile distanza che separava le trincee dai primi presidi sanitari attrezzati.

Formalizzando per primo quanto la sopravvivenza dei feriti fosse direttamente proporzionale alla rapidità d’intervento con cui si stabilizzavano le loro condizioni, Marro avvicinò le sale operatorie al fronte, costituendo così un avamposto di Unità Chirurgiche Avanzate. In questo fu aiutato dal generoso contributo di alcuni esponenti della nobiltà e dell’imprenditoria piemontesi.

A riprova dell’assoluto primato subalpino in materia di Chirurgia, le sue innovazioni furono in pratica fondative della moderna Medicina d’Urgenza, venendo riprese decenni più tardi dallo statunitense Cowley, il quale ribattezzò Golden Hour proprio quella fugace finestra d’intervento fra la vita e la morte già individuata da Marro.

La conferenza ha conosciuto la partecipazione di un pubblico attento e qualificato. Essa è stata preceduta dai saluti e dai ringraziamenti del direttivo di Civico 20 News nonché dalla toccante esecuzione del “Silenzio, interpretato da Antonio Oni – Vicecomandante della Fanfara Bersaglieri di Torino. La Sezione Bersaglieri “A. La Marmora” della nostra città era altresì presente con il suo Gruppo Storico (formato per l’occasione da cinque figuranti, tra cui due Crocerossine) e con una autorevole delegazione guidata dal Presidente, Gen. Umberto Mangia.

L’Associazione Nazionale Sanità Militare Italiana, nella persona di Massimo Cappone, è intervenuta esibendo una nutrita congerie di strumenti d’epoca.

Tra le Autorità, si è altresì annoverata la presenza del Gen. Roberto Lopez, da poco eletto Presidente provinciale dell’U.M.I. di Torino, nonché quella dell’On. Roberto Ceresa, in rappresentanza dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.

Non ha potuto invece intervenire Mons. Guido Fiandino, già Vescovo vicario di Torino, impegnato con la concomitante celebrazione di Maria Ausiliatrice: patrona di quella grande famiglia salesiana che vide nel suo fondatore, Don Bosco, uno dei quattro “Santi sociali” attestanti l'ulteriore primato, spirituale ed educativo, della più autentica cultura piemontese.

Il convegno organizzato da Civico 20 News ha inoltre ricevuto le adesioni scritte del Gen. Giovanni Fungo, a capo del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito in Torino, nonché quella di Francesco Graglia, Vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte. Graglia ha in particolare elogiato Civico 20 News per aver osato promuovere un’iniziativa non comune, “che ha il pregio di riportare all’onore delle cronache e dell’attualità figure prestigiose della storia torinese e piemontese, che rischiano di essere ingiustamente dimenticate”.

Con questo, Civico 20 News la rivista on-line di Torino è fiera di aver organizzato un evento culturale di alto livello, capace d’interpretare storicamente quei motivati sentimenti di orgoglio e di appartenenza subalpina che in Andrea Marro, e in tanti altri illustri torinesi e piemontesi, hanno visto e vedono ogni giorno la propria fondata ragion d’essere.

 

(Fotografie realizzate da Tina Rossi)

 

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Articolo pubblicato il 29/05/2018