Accumoli (Rieti) - Pronto il centro di accoglienza con la collaborazione attiva degli studenti torinesi del Politecnico

Liliana Carbone per Civico20News

La passione e l’impegno dell’architetto Lorena Alessio e di un gruppo di tesisti del Politecnico di Torino da lei coordinati, impegnati a studiare un innovativo sistema costruttivo testato per la prima volta in Giappone. La disponibilità da parte della Compagnia di San Paolo e di Acri di sostenere il progetto. Una cordata di aziende che, a partire dall’associazione di imprese Aniem Piemonte, hanno creduto nell’iniziativa e hanno deciso di investirci direttamente.

Dall’insieme di questi ingredienti è nato Accupoli, centro aggregativo per accogliere eventi e incontri per la collettività, realizzato e donato al comune di Accumoli, uno dei centri abitati maggiormente danneggiati dal sisma del 24 agosto 2016. I lavori per la costruzione della struttura - la prima in Italia realizzata, a livello portante, in legno compensato - sono partiti a settembre scorso e sono terminati da pochi giorni. Il taglio del nastro si è svolto domenica 27 maggio alla presenza del sindaco e delle autorità locali: il modulo sorge a due passi dal nuovo insediamento degli abitanti del paese rimasti senza casa a seguito del crollo irreparabile del nucleo immobiliare pre-esistente.

L’iniziativa fa capo all’associazione H.E.L.P. 6.5, acronimo di Housing in Emergency for Life and People, nata a luglio 2017 per iniziativa dello stesso architetto Alessio: fra i giovani tesisti e architetti che hanno partecipato al progetto, ci sono Carola Novara, Chiara Mezzasalma, Francesca Turnaturi e Fabio Vignolo.

L’edificio è uno dei più innovativi esempi di costruzione prefabbricata in legno contemporanea: l’opera non a caso è stata selezionata fra i circa 70 esempi di immobili d’avanguardia (sviluppati o in corso nello Stivale) del viaggio virtuale di Arcipelago Italia, la mostra ideata dall’archistar Mauro Cucinella per il padiglione che rappresenta il nostro Paese alla Biennale di Architettura di Venezia. L’apertura è per sabato 26 maggio nella città lagunare.

Il nuovo spazio aggregativo è una costruzione antisismica, ad elevata resistenza al fuoco e agli agenti atmosferici, pensata anche per durare nel tempo. Il risultato di una gara di solidarietà che vale più di 300mila euro: oltre al contributo della Compagnia di San Paolo e di Acri (l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria), è stato sostenuto dall’associazione di costruttori Aniem Piemonte(Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere), da Auser Lazio, da Rotary Campidoglio e Budapest Duna, da aziende piemontesi e non (fra cui Betonwood, Ormea Franco, Dott. Gallina, Gallo Legnami, Idrocentro, Unimetal, Finder, Daikin, Vimar, Siet) e da un team composto da ingegneri strutturisti, termoidraulici ed elettrici, che hanno deciso di mettere in campo le proprie competenze con parcelle simboliche e tendere una mano alla popolazione del piccolo municipio del centro Italia.

Dal punto di vista compositivo, il modulo si compone di due corpi di fabbrica affiancati longitudinalmente: il primo e più ampio ospita la sala polifunzionale di aggregazione. Il secondo, adiacente e connesso, ma più piccolo, ospita i servizi di accoglienza e cucina. La forma è quella tipica della casa nell’immaginario comune: la tecnica costruttiva utilizza, perfeziona e adegua alla legislazione italiana una tecnologia giapponese. L’ossatura lignea dei portali sorregge un guscio di policarbonato semitrasparente ad alte prestazioni, che filtra l’illuminazione naturale durante il giorno. Di notte l’ambiente si trasforma in una lanterna che illumina l’ambiente esterno della nuova piazza cittadina.

Una delle peculiarità del progetto è che è stato realizzato in parte in autocostruzione dagli stessi studenti.Gli elementi della struttura sono stati tagliati in una falegnameria del Piemonte, con macchinari a controllo numerico, e sono stati trasportati in loco e assemblati con la partecipazione degli stessi giovani progettisti. Grazie alla facilità di montaggio, simile a quella di un puzzle, la struttura potrà essere disassemblata con facilità e riciclata o riutilizzata se non più necessaria.

«La Compagnia di San Paolo sostiene l’Associazione H.E.L.P. 6.5 e il progetto per la realizzazione di soluzioni innovative che possano aiutare la ripresa delle comunità in condizioni di vita disagiate a causa del terremoto. Riteniamo particolarmente innovativa una progettazione e una costruzione capace di sperimentare metodi costruttivi con l’applicazione di materiali sia tradizionali che contemporanei, che ha visto coinvolti laboratori di architettura, tecnologia ed ingegneria del Politecnico di Torino e si avvale dell’esperienza sviluppata dal laboratorio di Hiroto Kobayashi presso la Keio University di Tokio»,afferma Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo.

«Un’esperienza che ha coinvolto più aspetti del mio lavoro : la didattica, coinvolgendo gli studenti nell’apprendere occupandosi delle diverse fasi di progetto e di costruzione - learning by doing ; la mia esperienza progettuale e costruttiva condivisa con i colleghi strutturisti e impiantisti, che si sono occupati con noi dell’opera ; la collaborazione con il collega e amico Hiroto Kobayashi, che mi ha permesso di sperimentare la struttura in compensato in Italia e condividerne la ricerca», sottolinea l’architetto Lorena Alessio.

«L’associazione delle PMI edili Aniem Piemonte pone particolare attenzione al valore etico del costruire. Per questo motivo abbiamo voluto essere al fianco di H.E.L.P. fin dall’inizio, portando un contributo molto concreto: le nostre maestranza hanno infatti lavorato con entusiasmo e dedizione per mesi, consapevoli di essere portatori di valori importanti e di azioni pensate a sostegno delle metamorfosi sociali, anche quando, come nel caso di Accumuli, purtroppo non sono naturali e richiedono un grado di sensibilità ancora più alto», ricorda Marco Razzetti, presidente della sezione piemontese di Aniem.

«Il Politecnico di Torino, sin dai giorni immediatamente successivi alla prima forte scossa sísmica che ha devastato le regioni del centro Italia nel corso del 2016, ha messo a disposizione delle comunità le proprie competenze e strumentazioni per le azioni di rilievo e ricostruzione. Tra i diversi gruppi di ricerca impegnati in questa operazione, l’Associazione H.E.L.P. Housing in Emergency for Life and People 6.5 si è certamente distinta per modalità e qualità di lavoro. Il progetto di Accupoli rappresenta infatti un esempio virtuoso di collaborazione tra comunità locale e comunità studentesca, attiva sul territorio.Un modo di apprendere sul campo, misurandosi con progetti e problemi concreti, che resulta sempre più importante per garantire ai nostri studenti una formazione a tutto tondo e aperta a esperienze progettuali innovative », aggiunge la Prorettrice del Politecnico di Torino Patrizia Lombardi.

 

Liliana Carbone
 

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Articolo pubblicato il 04/06/2018