Nigeria, la denuncia del vescovo: “Così vogliono islamizzarci”. (Nel silenzio dell’Occidente e dell’Europa).

“C’è un piano per islamizzare la Nigeria”, è il grido di allarme del vescovo Wilfred Chikpa Anagbe della diocesi di Makurdi alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.

“Vogliono islamizzare la parte centrale del Paese, conosciuta anche come Middle Belt nigeriana, che è abitata per la quasi totalità da cristiani. Nel recente attacco del 24 aprile sono morti due preti della mia diocesi assieme ad altri 17 fedeli ma il numero esatto delle vittime non è ancora accertato”, denuncia il vescovo.

Purtroppo non è un caso isolato. Sin dall’inizio del 2018, ben 11 parrocchie della diocesi nigeriana sono state attaccate. Nello Stato del Benue ci sono stati innumerevoli atti di violenza contro la popolazione che è per il 99% cristiana.

Il 18 gennaio è stata persino ritrovata una fossa comune con 72 cadaveri. Non si tratta di Boko Haram, segnala il vescovo che si trovava in Vaticano per un incontro con p apa Francesco.

“Le violenze sono perpetrate da mandriani islamisti di etnia Fulani che in passato hanno avuto rapporti, anche stretti, con gruppi terroristi e che sono uniti dal loro obiettivo finale: islamizzare la parte cristiana della Nigeria!”, continua il vescovo.

“Le tribù Fulani vivono sulle montagne e non si possono permettere il lusso di armi sofisticate, per cui bisognerebbe chiedersi chi li finanzia veramente?”, domanda monsignor Anagbe, segnalando inoltre come durante gli attacchi non vi sia mai una presenza della polizia o dell’esercito del governo nigeriano, in particolar modo del governo federale.

Le violenze contro i cristiani hanno provocato forti tensioni nell’area e oltre 100mila persone vivono ora in campi rifugiati per scampare alle incursioni degli islamisti nei villaggi cristiani.

“La Chiesa cerca di aiutarli come può anche senza il supporto del governo nigeriano”, segnala il vescovo ricordando anche come al momento del loro arrivo non esistessero scuole o ospedali, costruiti successivamente dalla Chiesa con il supporto di padre Joseph e padre Felix, due delle vittime massacrate dai Fulani nella loro diocesi mentre cercavano di portare un po’ di sollievo ai cristiani nigeriani, ormai vittime della violenza e della volontà di decristianizzare l’area da parte islamista. Nel silenzio dell’Occidente e dell’Europa.

occhidellaguerra.it

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Articolo pubblicato il 04/06/2018