Torino - Ospedale Molinette: ricostruito il pene amputato a causa di un tumore aggressivo
Paolo Gontero

Liliana Carbone per Civico20News

"Mi avete ridato la vita che non avevo più".

 

Sono state queste le parole di Giorgio (nome di fantasia per tutelare la sua privacy), 45 anni, padre di famiglia e sposato da 15 con la sua adorabile compagna, rivolte ai chirurghi dell’ospedale Molinette che due mesi fa gli hanno ricostruito il pene dopo l’amputazione dell’organo per un tumore aggressivo. Gli è stato ricostruito utilizzando un lembo del suo avambraccio sinistro.

 

Giorgio aveva 40 anni quando ha scoperto di avere un tumore al pene. Se ne era accorto un giorno come tanti. Aveva notato una piccola neoformazione sul glande ma non ci aveva dato molta importanza. Con il trascorrere dei mesi però la lesione diventava sempre più grande e il terrore che fosse qualcosa di grave aveva spinto la sua compagna a chiedere aiuto ad un urologo.

 

"Caccia via la timidezza e andiamo da un dottore" gli aveva detto.

 

Alla visita urologica lo specialista aveva sospettato un tumore infiltrante del pene. Giorgio viene  così sottoposto ad una biopsia che aveva confermato un tumore avanzato dell’organo genitale.

Giorgio viene perciò sottoposto ad un intervento altamente demolitivo: gli viene asportato la quasi totalità del pene e dei linfonodi inguinali. Il trattamento viene completato con un ciclo di chemioterapia.

 

Dopo cinque anni Giorgio viene definito guarito, ma lui si sente troppo giovane per ritrovarsi senza pene, simbolo della sua mascolinità e virilità. Non riesce più a vivere come prima e cade in una profonda depressione.

Un giorno dice basta e raccoglie tutte le sue forze e le sue speranze e decide di mettersi alla ricerca di un centro italiano che possa ricostruirgli il genitale amputato. La risposta gli viene data dalla Clinica urologica universitaria delle Molinette.

 

Il complesso intervento, durato 8 ore, viene eseguito dall’équipe ricostruttiva genitale del professor Paolo Gontero, direttore della clinica urologica, composta da Marco Falcone e Massimiliano Timpano e dal microchirurgo Davide Ciclamini.

 

"Siamo soddisfatti per la riuscita dell’intervento che ha restituito al paziente la sua mascolinità" - dichiara oggi il professor Gontero - e tra alcuni mesi impianteremo una protesi idraulica del pene che restituirà al paziente la possibilità di avere di nuovo una vita sessuale attiva. Il tumore del pene è un evento raro ma può causare delle menomazioni pesantissime nei pazienti, soprattutto quelli colpiti in giovane età. Il trattamento deve essere integrato, finalizzato a guarire il tumore ma con l’obiettivo di ricostruire, in un secondo tempo, le mutilazioni genitali derivate dai necessari trattamenti demolitivi".

 

Questo è uno dei temi che verrà affrontato al meeting internazionale di chirurgia genitale, ricostruttiva e robotica nell'aula magna delle Molinette.

 

Liliana Carbone

 

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Articolo pubblicato il 07/06/2018