Regione Piemonte: Chiamparino per sempre?

Le ambiguità governative potrebbero contribuire ad allargare il consenso intorno alla figura dell’attuale presidente, ma Claudia Porchietto non ci sta

La batosta alle elezioni del 4 marzo ha innescato uno stanco dibattito all’interno del PD, condito da veleni e divisioni, al centro come nelle lande periferiche.

L’avvento del governo dei populisti ha svegliato i rissosi contendenti soprattutto in Piemonte, ove si voterà tra un anno per il rinnovo del consiglio regionale.

Per superare ostracismi e divisioni o, ancor più in mancanza di cavalli di razza, prima ancora d’insediare gli organi dirigenti del partito e di discutere pacatamente la questione, quasi all’unanimità la scelta dei maggiorenti è caduta sulla riconferma di Chiamparino.

Ed il nostro governatore, al momento, ha risposto positivamente all’appello. Si sta sorvolando sulle tensioni latenti anche in settori della maggioranza, circa i poco lusinghieri successi dell’azione di questa giunta regionale, in particolar modo nell’impostazione del Piano di riordino della Sanità regionale, con la mutilazione di strutture sanitarie che hanno penalizzato ampie zone del Piemonte. Per tacere sulla fuga dei direttori generali delle ASL da poco designati come in consiglio regionale, motivatamente sottolineato dal capogruppo di Forza Italia Andrea Fluttero e dalla capogruppo di Movimento Libero Indipendente Stefania Batzella.

Ma, il pericolo incombe, i regolamenti dei conti si allontanano e poi qualcuno ha già scodellato la formula di discontinuità nella continuità per cercare di placare ogni malpancista.

Per sovrastare i sovranisti, sempre con la regia del PD, si sta cercando, forse in modo un po’ maldestro, di coinvolgere Forza Italia ed i brandelli del centro destra non ancora accecati dal mito salviniano, in un embrassons nous, un po’ soffocante, per puntare, a tutta forza alla riconferma di Chiamparino.

Si sorvola sull’affaire Finpiemonte, le vistose carenze dell’assessora alla Partecipate anche in materia di mancato supporto al regolare avvio di richiesta dei contributi europei, la perdita di competitività delle Regione e le altre difficoltà insorte in questi anni.

Nessuno puntualizza che l’azione della giunta è stata fiacca e quest’amministrazione, tutt’altro che propulsiva, ha contribuito ad edificare la tomba per la regione, con il ruolo di becchino ricoperto appunto da Chiamparino.

C’è un progetto sul quale Chiamparino si è correttamente speso con convinzione in questi anni: la realizzazione della TAV, Torino Lione.

Il nuovo Governo sta ora intorpidendo le acque.

Dapprima il massimo esponente della Lega in Piemonte, si è pronunciato in modo molto cauto sulla continuità degli scavi in Val di Susa. E’ poi stata la volta di Salvini che ovviamente difende e sostiene la realizzazione della pedemontana lombarda e del terzo valico, ma è freddo sulla TAV Torino Lione.

Ieri è intervenuto il ministro delle Infrastrutture, il grillino Toninelli che all’inaugurazione del Salone dell’Auto, ha polemizzato su espressioni di aperto sostegno alla realizzazione dell’opera, pronunciate dal presidente Chiamparino.

Così, se la pressione governativa dovesse continuare, si potrebbe creare, in Piemonte uno schieramento ampio e al di fuori dei partiti, favorevole alla TAV ed a tutte le infrastrutture idonee a togliere la regione dall’isolamento e creare di conseguenza posti di lavoro, contro l’ignavia e la filosofia della decrescita felice, già tristemente importata a Torino da Chiara Appendino.

Anche le associazioni degli imprenditori hanno assunto posizioni ferme, non limitandosi ad un protesta di facciata. Se questo governo arriverà a tagliare il panettone e continuerà con frasi ad effetto, non curandosi delle conseguenze che potrebbero determinarsi, le categorie produttive ed i sindacati potrebbero coalizzarsi intorno all’unico attore che viene ascoltato nei momenti solenni, travalicando ogni divisione partitica.

Tra coloro che masticano amaro e, riaffermano l’impegno a tutela dell’imprenditorialità piemontese, si distingue Claudia Porchietto.

La neo deputata di Forza Italia che già aspirava a sfidare Chiamparino per la presidenza della Regione ha dichiarato; “Andiamo oltre .....io mi sento di poter rappresentare con serietà e dedizione il Paese e la Regione ma non credo che la strada da intraprendere sia quella delle alleanze per la sopravvivenza”

C’è comunque ancora un po’ di tempo per capire, decidere ed agire.

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Articolo pubblicato il 07/06/2018