Torino - Nuovo reparto dedicato alla maternità all'Ospedale Sant'Anna

Liliana Carbone per Civico20News

Aumentano le patologie ostetriche e tra le cause c'è il fatto che le donne partoriscono sempre di più in età avanzata, tuttavia con le nuove terapie le pazienti riescono a portare avanti la gravidanza. E’ un importante traguardo, ma un altro dato non è da sottovalutare: in Italia calano le nascite.

 

In un ospedale come il Sant’Anna, il più grande d’Italia e tra i più grandi nosocomi d’Europa per la ginecologia e l’ostetricia, dove ogni anno nascono circa 8 mila bambine e bambini da genitori provenienti da quasi 90 paesi, le donne possono contare su nuove terapie per affrontare patologie ostetriche importanti e su un progetto che vuole dare forza alle nascite: il nuovo reparto universitario di maternità inaugurato mercoledì 6 giugno. 

 

Si è registrato un progressivo calo delle nascite di circa mille nati l’anno negli ultimi 10 anni e il 70% delle donne che partoriscono al Sant’Anna hanno delle patologie in gravidanza” dichiara la professoressa Chiara Benedetto, primario della prima clinica universitaria di ginecologia e ostetricia del Sant’Anna che al terzo piano ha visto “sbocciare” il nuovo reparto progettato dall’architetto Marco Vitali. 

 

Il nuovo reparto dedicato alla maternità

 

Assomiglia ad un immenso prato verde dove fiori sono dipinti accuratamente sulle pareti: 1.750 metri quadrati, 35 posti letto, 15 camere doppie e 5 singole. Aree di consultazione, spazi di privacy e relazione, forme, materiali, luci e colori per favorire l’armonia, risorsa di ben-essere per ogni individuo. Opere di arte visiva connotano l’ambiente come un giardino, la musica dal vivo dà il benvenuto alla vita. Il reparto sarà operativo da questo fine settimana. 

 

E’ un progetto della Città della Salute e della Fondazione Medicina a Misura di Donna, reso possibile dal contributo della Compagnia di San Paolo (2 milioni di euro) e dal concorso di imprese e cittadini.

 

“E’ un luogo in cui le arti contribuiscono all’arte della cura" spiega con soddisfazione la Benedetto.

Il nuovo reparto è stato concepito per un approccio bio-psico-sociale alla cura, considerando il contributo che i luoghi e il senso di armonia possono dare al ben-essere individuale e collettivo.

Dal centro di accoglienza del reparto si sviluppano in direzioni contrapposte due corridoi il cui pavimento è il risultato di un restauro accurato del marmo originale. Nell’area centrale sono contenuti tutti i locali operativi: sale visita, area di monitoraggio delle condizioni materne e fetali e sale di consultazione.

In un’area contigua al reparto è stata prevista un’ampia zona di attesa per i visitatori. Il reparto è interamente condizionato con aria trattata per mantenere un’umidità costante, sia in inverno che in estate.

 

Le nuove camere con servizi favoriscono la privacy. L’area occupata dai letti è demarcata da un inserto di colore verde per richiamare l’immagine del giardino che ha ispirato gli interventi artistici realizzati.

Le aree di attesa sono luminose, pensate per la relazione. Le postazioni di consultazione sono raccolte, per indurre all’ascolto.

 

Le forme, i colori, la luce naturale, i materiali e le opere d’arte scelte sono fattori determinanti per l’ergonomia visiva e sono stati pensati per concorrere positivamente al clima complessivo di cura. Emerge un habitat che, a fianco di competenza e professionalità ai massimi livelli, offre una maggiore possibilità di orientamento alla persona, alle sue complesse necessità, facilitandone la permanenza in reparto, creando un luogo confortevole, accogliente e rassicurante sia per le pazienti che per il personale.

 

Una grande progetto pubblico-privato

 

Il nuovo reparto è frutto di un cantiere durato due anni: un progetto del valore complessivo di 2.447.000 euro in cooperazione inter-istituzionale, tra pubblico e privato, tra l’azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza, che ha investito 240 mila euro, la Compagnia di San Paolo - principale investitore con un contributo di 2 milioni di euro – e la Fondazione Medicina a Misura di Donna, che ha partecipato con 207 mila euro alla realizzazione di opere, grazie ai contributi diretti e indiretti di coloro che hanno creduto nel progetto - imprese, privati, artisti - ed alle competenze del proprio Consiglio e network.

 

“L'ospedale Sant'Anna, eccellenza europea per ricerca e cura per la ginecologia e l'ostetricia diventa sempre più un luogo di accoglienza e cura confortevole" ha dichiarato la professoressa Elisabetta Barberis prorettrice dell’Università degli Studi di Torino.

 

Il nuovo reparto universitario maternità è l'ennesima dimostrazione di eccellenza dell'ospedale Sant'Anna di Torino, che si conferma al top in Italia. Siamo orgogliosi di questo grande passo avanti compiuto verso la totale umanizzazione dei nostri ospedali. Nell'ottica della presa in carico dei pazienti, non solo dal punto di vista medico sanitario, ma soprattutto dal punto di vista della persona a 360°. Questo progetto vuole essere a sostegno delle mamme, affinché la loro quotidianità in ospedale non si trasformi in isolamento, ma soprattutto diventi un sostegno per le loro famiglie".

 

Il professor Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo ha infine dichiarato: “Questo evento dimostra la proficua collaborazione tra pubblico e privato che, con la Città della Salute e della Scienza dura ormai da molti anni. In questo processo in evoluzione, caratterizzato dall’aumento della “domanda di salute” da parte dei cittadini, la Compagnia vuole quindi contribuire ad una interpretazione dinamica del ruolo della sanità, vista anche come fattore di sviluppo economico e sociale, mantenendo nel contempo l'attenzione focalizzata sulla centralità del paziente, in questo specifico caso, la futura mamma”.

 

Liliana Carbone

Stampa solo il testo dell'articolo Stampa l'articolo con le immagini

Articolo pubblicato il 08/06/2018