Stella inghiottita da un buco nero supermassiccio: l'evento è rarissimo

L'evento è stato osservato da un gruppo internazionale di astronomi provenienti da 26 istituzioni di tutto il mondo

Fonte: Hdblog.it

Una stella è stata inghiottita da un buco nero supermassiccio: l'evento, rarissimo, è stato osservato da un gruppo internazionale di astronomi provenienti da 26 istituzioni di tutto il mondo, guidati da Seppo Mattila dell'Università di Turku in Finlandia e da Miguel Perez-Torres dell'Istituto di astrofisica di Andalusia in Spagna.

L'avvistamento arriva dopo oltre dieci anni di studi: originariamente, i ricercatori stavano monitorando una coppia di galassie in collisione nota come Arp 299, a circa 150 milioni di anni luce dalla Terra. A partire dal 2005, gli astronomi hanno scoperto una raffica di emissioni infrarosse provenienti dal nucleo di una di queste galassie, che si stavano espandendo a un quarto della velocità della luce, formando un "getto" luminoso.

Sembrava l'esplosione di una supernova, come tante se ne osservano nell'universo; ma il gruppo di astronomi, tra cui Marco Bondi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), analizzando le osservazioni radio è riuscito a scoprire che sorprendentemente quel segnale era in realtà prodotto da una stella che veniva letteralmente fatta a pezzi da un buco nero supermassiccio.

Il raro fenomeno che porta alla disgregazione delle stelle, noto come “evento di distruzione mareale” (Tde, dalle iniziali dell’inglese tidal disruption event), si verifica quando una stella viene catturata dal buco nero supermassiccio tramite la sua invincibile attrazione gravitazionale: come spiegato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica, "le forze mareali deformano la stella, la fanno a pezzi creando un flusso di detriti che poi cadono verso il buco nero, illuminando lo spazio circostante con getti luminosi di plasma ed energia".

Mai prima d'ora gli astronomi erano stati in grado di osservare direttamente la formazione e l'evoluzione del getto creato da uno di questi eventi. Come ha sottolineato Bondi:

I tidal disruption event sono eventi molto rari da osservare. Fino ad oggi si trovano solo un paio di casi segnalati in letteratura. Quello rilevato nella galassia Arp 299 ha un’ulteriore peculiarità: per la prima volta si è potuto osservare anche la creazione di un getto radio prodotto dal fenomeno di rapido accrescimento ed è stato possibile seguire la sua evoluzione su un arco di tempo di diversi anni, grazie anche al contributo dei radiotelescopi dell’Inaf che hanno osservato congiuntamente alla rete europea e americana.

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Articolo pubblicato il 17/06/2018